∁ᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 17

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Canzone: Beautiful with you di Halestorm
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Jamie

Skeitare era l'unico modo che Jamie conosceva per tranquillizzarsi. Si rifugiò nel covo per tutta la giornata insieme al suo skate e ai suoi pensieri.
Nell'ultimo mese non aveva mai pensato a Benji e ora si sentiva quasi in colpa per aver smesso di investigare su ciò che gli era successo.
Aaron aveva promesso di aiutarlo, ma ora...
Si passò le mani tra i capelli e sulla faccia al ricordo di ciò che era successo quella mattina, la testa gli pulsava ancora per il dolore. Non poteva credere di aver litigato con Aaron, il suo migliore amico da una vita.

«Vaffanculo,» disse tra se mentre risaliva una delle rampe a U. «io non lo avrei mai preso a botte per una ragazza!» Parlò come rivolto a un'altra persona, ma li non c'era nessun altro a parte se stesso.

Era quello a farlo incazzare più di tutto. Il fatto che Aaron avesse litigato con lui per una ragazza. Che questa ragazza fosse Taylor o un'altra non cambiava le cose, il loro legame era sempre stato in cima alla piramide delle priorità.

Taylor

La cosa più difficile per Taylor era riuscire a concentrarsi quando voleva solo andare da Jamie e Aaron.
Aveva pensato a loro per tutto il giorno, aveva persino scritto i loro nomi inconsciamente sul libro di testo, mentre ripeteva la lezione di Letteratura.
Lei sapeva di non provare per River lo stesso sentimento che provava per loro, ma cosa provava per loro in realtà?
Con la matita iniziò a picchiettare sulla scrivania, sempre più veloce finché la punta non si spezzò.

«Maledizione!» imprecò gettando la matita contro un muro. «Questi ragazzi mi faranno andare fuori di testa,» disse in un sussurro. «lo so.»

Aveva ripreso a ripetere ad alta voce quando qualcuno bussò. Eve era in piedi sulla porta, il viso era rilassato e Taylor rivide la bambina dolce e solare che era una volta.

«Posso entrare?» chiese con gentilezza. «Per favore.»

Taylor fece un cenno con la testa. «Certo.»

Stop! Fermi tutti! Cosa? Eve che mi parla!? Che chiede il permesso di fare qualcosa? E dice anche per favore? Pensò Taylor sbalordita e confusa allo stesso tempo.
Che cappero è successo? Gli alieni l'hanno rapita e me ne hanno regalata una versione più gentile e cordiale in cambio? È Natale forse!?

«Volevo chiederti scusa.» parlò piano andandosi a sedere sul letto di fronte alla scrivania.

Ehi? C'è ancora mia sorella dentro quel corpo? Avrebbe voluto dire, ma la sua faccia era già abbastanza ridicola, non c'era motivo di sembrare anche pazza.

Taylor cercò di parlare senza strozzarsi per la sorpresa. «Per cosa?»

«Per quello che è successo con Shane, quando pochi giorni fa mi hai raccontato di quello che ti ha fatto allo skatepark non volevo crederti, ma ora ti credo. So che non è stata colpa tua se mi ha lasciata, è uno stronzo, so che non gli hai detto niente.» Eve incrociò le mani così da torturarsi meglio il palmo sinistro con il pollice destro, come se le costasse molta fatica chiedere scusa. «E a proposito,» continuò con gli occhi bassi. «mi dispiace anche per quella scenata di fronte al tuo ragazzo.»

Taylor rimase di gesso nel vero senso della parola. «Okay.» fu tutto ciò che le uscì dalla bocca, malgrado il fiume di parole che avrebbe voluto rivolgerle.

«A proposito del tuo ragazzo, River giusto?» chiese raggiungendola alla scrivania. Prese l'altra sedia e si accomodò accanto a lei, parve tutto così strano agli occhi di Taylor.

Baby, you are my troubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora