∁ᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 16

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«Jamie, basta così!» asserì frapponendosi tra i due.

Aveva allontanato il ragazzo con il piercing spingendolo via con la mano, poi aveva aiutato Aaron ad alzarsi. Quando furono entrambi in piedi, Taylor riuscì a scorgere numerose ferite sui volti di entrambi.

Guardò prima uno e poi l'altro sbalordita. «Venite con me, subito.»

Li trascinò fuori dalla classe, sotto gli sguardi increduli dei compagni e poi dritti nel bagno delle donne.

«Questo è il bagno delle ragazze,» si lamentò Jamie incrociando le braccia al petto. «noi ti sembriamo ragazze?» sbuffò.

Il sarcasmo era l'ultima cosa che Taylor era in grado di sopportare in quel momento. «Non è il momento di scherzare.» lo zittì subito lei. «Mi dite che cazzo è successo la dentro?»

«Niente.» soffiò seccato.

Taylor lo fissò trapassandolo con lo sguardo, le guance le diventarono quasi rosse dalla rabbia.

«Be non sembrava niente.» trillò indurendo la mascella, gli occhi verdi che lanciavano scintille. «Mio padre mi ha fatta richiamare dicendo che due ragazzi stavano facendo a botte per me.» fece una pausa. «Che cosa significa?»

Taylor si voltò verso Jamie, forse credendo che lui le avrebbe dato una risposta, perché era chiaro che Aaron non ne aveva alcuna intenzione. Stava in silenzio senza guardarli, forse senza nemmeno ascoltarli, era come se non fosse li.

«Significa che siamo incappati in un fottuto triangolo amoroso da telefilm.» se ne uscì Jamie girandosi verso lo specchio sulla parete. Aveva un taglio sul labbro inferiore della bocca e uno sulla fronte, ripulì il sangue con le dita senza lamentarsi del dolore.

«E questo che vorrebbe dire?»

«Che piaci a entrambi,» rispose Jamie un po' irritato. «ecco cosa vorrebbe dire.»

«Cosa?» Il cuore di Taylor perse un battito. «Aaron?» si voltò verso il ragazzo più alto, con lo stupore dipinto sul viso.

Sapeva di Jamie, che gli piaceva, lo aveva chiarito molte volte in quelle ultime settimane, ma Aaron non le aveva mai fatto capire nulla. O forse era lei che non aveva colto i segni.
Le venne istantaneamente alla mente la conversazione che aveva avuto con lui la sera prima, quando Aaron aveva detto «E tu dai ascolto a tutto quello che dice Jamie» e lei si era sentita offesa.
Ora è chiaro, era geloso.

«Già.» disse Jamie, quasi in risposta a quel pensiero.

La sorpresa fu tanta che per i primi cinque minuti Taylor non riuscì a parlare. Poi capì di dover dire qualcosa.

«Non dovete litigare per me.» cominciò sentendo il disagio nella voce. «Voi non litigate mai, neanche per l'ultimo biscotto al cioccolato rimasto.» riuscì a dire restando seria. Non poteva scegliere paragone più strano. «Io non valgo più di quel biscotto e certamente non valgo più del legame che c'è tra di voi.» I ragazzi la guardarono e lei si sentì nuda sotto i loro sguardi. «E comunque...» aggiunse rivolta a entrambi. «io sto con River, ricordate?»

A quelle parole, Aaron sembrò risvegliarsi da un lungo sonno.

Con una smorfia disse: «Andiamo Taylor, sappiamo tutti e tre che non lo ami per davvero.»

Baby, you are my troubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora