∁ᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 15

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«Andate, vi raggiungeremo subito.» disse a Dylan e alla ragazza. I due annuirono.

Aaron fece una smorfia e si accese un'altra sigaretta, segno che non voleva parlare.
Perché faceva così? Era chiaro che covasse del risentimento, ma verso chi?

Taylor si avvicinò al ragazzo, posò le mani sulle sue spalle cercando tutta la sua attenzione. «Vuoi dirmi che c'è che non va?» domandò prudente. «Centra Harvey?» osò supporre in un bisbiglio.

Con una mano fece disperdere la nube di fumo creata da Aaron.

Lui roteò gli occhi. «Perché devi sempre mettere in mezzo quello stronzo?» scattò staccandosi improvvisamente dal muro su cui era appoggiato. «Lui non è l'unico dei miei problemi.» brontolò gettando la sigaretta a terra, per poi pestarla con una scarpa.

Se quella era un'allusione a qualcosa o a qualcuno, Taylor non la colse.

Scosse la testa. «Quali altri problemi hai? Parlami Aaron!» lo implorò, con l'indice e il pollice sulla mandibola, lo costrinse a guardarla negli occhi. «Jamie dice che non parli più neanche con lui.»

Non si aspettò quella reazione. Aaron le cacciò via il braccio con violenza, i suoi occhi dardeggianti. «E tu dai ascolto a tutto quello che dice Jamie?» ringhiò e Taylor stentò a riconoscerlo.

Retrocesse di un passo, spaventata, ma anche delusa.
Qual era il suo problema?

«Scusami.» disse dopo un po'.

La luce nel suo sguardo cambiò di intensità, il fuoco si attenuò e Aaron sembrò tornare il ragazzo dal temperamento calmo di sempre.

Taylor lo guardò dalla testa ai piedi e disse: «Non fa niente.»

«Ragazzi,» La testa di Jamie spuntò fuori dalla porta facendo quasi trasalire Taylor. «venite o no?» gridò per sovrastare la musica.

Quando rientrarono in casa di... a dire la verità, Taylor non sapeva di chi fosse quella casa, comunque... quando rientrarono, vide che non tutti erano seduti a terra per giocare. Alcuni ragazzi erano crollati sul divano ubriachi, altri invece stavano ancora ballando.

«Finalmente!» esultò qualcuno. «Ce ne avete messo di tempo.»

Taylor si sistemò sul pavimento, Jamie era seduto alla sua sinistra, Aaron alla sua destra. Vide Torrence e Dylan difronte a se poi Mitch, Jake e
Angie a lato. Erano circa una quindicina di partecipanti.

La prima a far girare la bottiglia, fu una ragazza di cui Taylor non ricordò il nome.

Quando smise di girare, il collo della bottiglia indicò Dylan. «Fantastico!» esclamò sarcastico.

«Obbligo o verità?» chiese la ragazza come da programma.

L'altro sbuffò biascicando un: «Obbligo.»

«La verità non la dici neanche a morire, eh tesoruccio?» saltò su Torrence pizzicandogli una guancia. Dylan le fece la linguaccia e la baciò.

Taylor rise, erano una coppia davvero strana e improbabile, ma allo stesso tempo erano giusti l'uno per l'altra.
Pensò a River in quel momento e al perché non lo avesse invitato.

Baby, you are my troubleWhere stories live. Discover now