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La pioggia cadeva fitta in quel giorno di novembre.
Era impossibile riconoscere le lacrime dalle smplice gocce.
James mi avvolse le spalle con un braccio.
Dorcas era morta come molti altri dell'ordine e presto sarebbe toccato a noi.

Incominciai a perdere l'immagine e mi si focaluzzarono altri ricordi veloci.

James camminava avanti in dietro davanti a me.
-tranquilla andrà tutto bene vedrai-.
-James io non sono preoccupata- gli sorrisi.

Stringevo fra le mani un piccolo fagottino.
-te lo avevo detto che era un maschio- fece James.
-hai avuto solo fortuna- feci accarezzando dolcemente il viso di Harry.

Guardavo Harry e James giocare con la scopa regalata da Sirius per il primo compleanno.
Mentre li osservavo, scrivevo una lettera di ringraziamento per Felpato.
Quando evbi finito feci volteggiare la macchina fotografica e feci una foto che allegai alla lettera.

Silente era seduto sul divano.
-vorrei esaminare quel mantello se non vi dispiace-.
-certo che no-fece James porgendoglielo.
-ve lo porterò il prima possibile-.
Silente uscí dalla casa.

Era sera James era seduto sul letto a torso nudo e mi sorrideva.
-allora cos è che volevi dirmi- fece curioso.
-aspetto un altro bambino-.
-ma è meraviglioso- mi prese in braccio e mi baciò sul capo.

-James dimmelo adesso-urlai.
-non posso-.
-adessi James-feci prendendogli il braccio.
-va bene Remus fa la spia per l'ordine in un branco di lupomannari-.
-non ci credo. Tu glielo permetti!-.
-si è proposto lui!-.

-vorrei che Severus fosse il padrino-.
-per me va bene. Tanto non riuscirei a far ti cambiare idea-.

La casa era addobbata da alcube zucche e pipistrelli. Quel ricordo si materializzò completamente.
Io e James facevamo uscire i nostri patronus divertendo Harry.
Poi diedi un bacio a James.
-non avevi detto: mai davanti a Harry?-.
-tanto è piccolo e non se lo ricorderà mai!-feci.
Appoggiai la bacchetta sul tavolo come fece James e presi in braccio un Harry dormiente.
La porta si aprí.
James mi urlò una frase che mai scorderò.
-è lui Lily, prendi Harry e scappa-.
Corsi di sopra e mi rifugiai nella cameretta di Harry.
Incominciai a spostare i mobili per fermare Voldemort.
Piú passavano i secondi piú l'agitazione mi saliva nel cuore.
Ceracai in tasca ma non trovai le bacchette. Allora ricordai che l'avevo lasciata sul tavolo come James.
Eravamo spacciati. Probabilmente James era già morto.
-perdonami Harry-pensai-perdonaci perchè non ti abbiamo protetto.
Una lacrima mi rigò il volto.
Sentii un rumore molto fortee quando mi girai Voldemort era alle mie spalle.
Indossava un mantello nero che non faceva vedere il suo volto.
Puntava la bacchetta verso di me.
-fatti da parte e avrai la vita salva-fece.
-no! Harry no! Prendi me al suo posto-.
-fatti da parte e vivrai-.
-No!!-urlai.
Lui perse la pazienza.
-Avadakedavra-fece in un solo sospiro agghiacciante.
La luce verde mi penetrò nel petto.
Persi la cognizione del tempo e dello spazio.
In quel lasso di tempo avevo potuto rivedere la mia vita...o pezzi della mia vita.

Riaprii gli occhi. Attorno a me una stazione bianca si materializzò. James mi tirò su senza dirmi una parola.
Eravamo riusciti a proteggerlo e solo questo contava.
Lui mi avvolse le spalle con un braccio e insieme varcammo la soglia della morte.

L'era dei malandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora