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Lily si staccò da James e incominciò a piangere di gioia e di dolore allo stesso tempo.

-perché lo hai fatto?-.

-per te-.

-ti ho visto mentre mi tradivi con quella-.

-dovevo metterli fuori strada e poi volevo fartela pagare per avermi fatto soffrire con quella stupida lettera-.

-James ti odio, te l'ho già detto?- dissi baciandolo.

-sì penso che lo hai detto qualche volta...-.

-solo?-.

Parlavamo dopo ogni bacio.

-salve-.

Marlene e Sirius entrarono in cucina.

-abbiamo interrotto qualcosa ?- chiese Sirius mangiando una ciliegia presa da un cesto.

Io e James ci allontanammo.

-avrei dovuto dirtelo, resteranno un pochino insieme a noi. Si sono ri-fidanzati stasera e così non hanno fatto ciò che volevano i loro genitori...quindi sono dei traditori...blablabla-.

-per me va bene. Però se ci sposiamo voi ve ne andate-.

-grazie Lily-.

Marlene mi abbracciò.

-mi sei mancata-.

-anche tu ma ...mi stai strozzando-.

-scusa-.

Verso sera Silente ci chiese se avremmo voluto partecipare all'ordine della fenice un organizzazione che andava contro Voldemort e i suoi seguaci.
James mi convinse a parteciparvi.

I giorni passavano veloci.
James passava molto tempo fuori come spia all'ufficio Auror e io ero obbligata a restare a casa da sola.
Con la paura per James e per Remus che dall'ultimo incontro non vedevo passavo ogni giorno.
Cercavo di non pensare a Severus o a Tunia così spesso mi inondavo di letture per non dover ricordare la mia vita.
James mi aveva lasciato libera scelta per il nostro matrimonio.
Così tra preoccupazioni, libri, preparativi e cene preparate per l'ordine, la mia vita scendeva in una buca scura.

Era passato un mese da quando non vedevo James o Lene o Sirius.
Era il mio compleanno.
Mi svegliai presto e incominciai a cucinare per la cena della stessa sera.
La neve cadeva candida.
La segregazione dei nati babbani si era appena normalizzata almeno apparentemente.
Indossai il cappotto e la sciarpa e camminai nel prato innevato.
Mi appoggiai a un albero e guardai la grande casa mia e di James.
Presto mi calò la stanchezza sugli occhi.
Umido.
Una lingua sul mio viso.
Mi asciugai il viso e aprii gli occhi.
Un cervo era di fronte a me.

-allora esisti-.

Aveva gli stessi tondi attorno agli occhi con grande velocità il cervo si trasformò in James.

-allora eri tu!-.

-Lily ti piace come regalo di compleanno? -.

Lo abbracciai.

-tieni-.

Mi porse una scatoletta.
All'interno c'era l'anello della famiglia Potter.

-grazie-.

-sono tutto per te oggi-.

Ci buttano sul divano.
Lui mi baciò lentamente dalla mano alla spalla.
Le sue labbra era morbide e curate e sulla mia pelle lasciavano un brivido di gioia.
Arrivato al collo mi lasciai al piacere delle sue coccole.

-giorno- fece Sirius mentre beveva il caffè.

Subito James si fermò e mi tirai a sedere.

-Ti odio Sirius - feci per l'interruzione.

Su Sirius calò un ombra di dolore poi si riprese.

-Auguri Evans...non sapevo che ti piacesse fare...-sorrise beffardo.

Io lo guardai torva.

-sono qui per darti il tuo regalo di compleanno da parte di Marlene ed io-.

Lo aprii e dentro c'erano una serie di vestiti di tutte le tonalità e di tutte le forme più svariate.

-ringrazio Marlene non doveva spendere così tanto-.

Lui non disse niente e se ne andò con James lasciandomi di nuovo sola.

-meno male che dovevi restare con me-.

-scusa Lily ma è successo una cosa importante all'ordine-.

Non lo guardai neanche.
I miei occhi si inumidirono e non volendo mostrarmi debole tornai in cucina senza girarmi.

Era da poco passata mezzanotte quando mi convinsi che non sarebbe arrivato nessuno.
Un po' per paura che sia successo qualcosa di grave un po' perché mi sentivo ferita uscii fuori.
Camminai per la strada era da tempo che non lo facevo.
La neve iniziò a cadere candida.
Pensai di andare nel covo di alcuni mangiamorte pensando di attirare le attenzioni di James.
Mi smaterializzai davanti a casa Black.
Come al soltito prese posto nel quartiere.
Il vicolo era vuoto tranne per una vecchietta che mi osservava rapita.
L'avevo già vista da qualche parte ma decisi di non farci caso dopottutto il mio piano era per farmi scoprire.
Entrai nel cancello.
Bussai alla porta.
Nessuna risposta.
Mi girai.
La donna non c'era più.
Tornai a guardare la porta.
La porta era aperta.
L'odore di malandato invase l'aria.
Proseguii nell'angusto corridoio scricchiola te.
A metà strada la luce si spense e la porta si chiuse.

L'odore era mutato nell'odore di casa con una cucina raffinata.
La luce si riaccese e io rimasi accecato da quella intensa luce.

-Buon Compleanno- fecero in coro tutte le mie amiche.
Persino Emillien era riuscita a venire e mi strinse più forte delle altre.
Dietro c'era la McGrannit, Silente, Moody e Hagrid sorridevano.
Gideon le sorrideva appoggiato alla porta vicino a un ragazzo simile a lui.
Diversi visi mai visti mi osservavano.
Infondo al corridoio James e Peter aspettavano il loro turno per abbracciarmi mentre Sirius allungava un bicchiere di wodka e porgendolo verso di me in segno di festeggiamento lo mandò giù subito.
Subito dopo le ragazze Gideon mi abbracciò e mi presentò suo fratello Fabian.
Io sorrisi emozionata.
Lo stesso fece Silente con Aberforth.
Diverse persone mi furono presentate.
Amelia Bones, Sturgis Padmore, Dedalus Lux, Benji Fenwick, Elphias Doge, Deaborn Caradoc e Edgar Bones.
Tutti mi sorridevano solo quando abbracciai James notai un ragazzo nella penombra.
Lasciai James e mi avvicinai a Remus dandogli uno schiaffo.

-Grazie Lily-.

-questo è per Ted- dissi abbracciandolo- mi sei mancato, come mai eri nella foresta con i l...-.

-chi è questo Ted?-chiese James geloso.

-con lupomannari? Faccio la talpa per l'ordine lì-.

-io pensavo che fossi tu James il suo ragazzo- fece Benji ridendo.

-non dirlo a me - sorrise James

-ma è pericoloso chi è l'incoscienre che ti ha mandati in questa missione suicida?-.

Silente si schiarì la voce continuando a sorridere.

-a volte penso che sarete la mia rovina-.

-dobbiamo pensare in positivo signorina, oggi è diventata maggiorenne-.

-io sono d'accordo con lei...a Lily - fece Aberforth allungando il calice verso di me.
Lo stesso fecero gli altri.

La cena mi lasciò colpita per la grande bontà con cui era stata preparata.
Soprattutto per la torta al cioccolato che divenne la mia preferita.
Scoprii che tutte le ragazze si erano impegnate a cucinare nei ritagli di tempo.

L'era dei malandriniOnde histórias criam vida. Descubra agora