31

4.6K 279 124
                                    

Quattro giorni dopo l'ordine si riunì per un evento speciale.
Frank e Alice si sposarono sotto la protezione dell'ordine.
Lei indossava un abito di seta bianca che le scendeva largo sotto la cintura.
Gli occhi di Frank furono la cosa più bella di tutto il matrimonio.
I suoi occhi castani che la guardavano totalmente persi per l'amore che provavano per Alice.
Alice mi aveva voluto come testimone con mia grande sorpresa.
Al termine del matrimonio ci trovammo a festeggiare nella casa dell'ordine.
Io avevo sbavato tutto il trucco per la commozione di quell'attimo di dolcezza in un mondo crudele.
James stava ballando con Marlene e mi allontanai da loro due dirigendomi verso Sirius e Remus.
Mi sedetti accanto a Remus e mi appoggiai alla sua spalla.

-Evans, se piangi così a questo matrimonio figurati al tuo- fece Sirius freddo.

Dorcas si avvicinò al nostro gruppetto e si chinò verso Remus.

-Senti Rem ti va di ballare?-.

-non sono capace - fece lui.

-ma se ti ho visto miliardi di volte ballare. Fa il modesto ma è davvero bravissimo - contestai io spingendolo.

Dorcas lo tirò per un po' finché non cedette.
Io e Sirius eravamo uno davanti all'altro.

-James è un po' arrabbiato per via del fatto che non glielo avevate detto...-.

Sirius non mi degnò nemmeno di uno sguardo.

-Felpato non so neanche perché ci odiamo così tanto-.

-io lo so-.

Non aggiunse altro e se ne andò.
Io rimasi ferma per qualche secondo poi un ragazzo si avvicinò a me.

-ciao Gideon-.

-Lily mi permette questo ballo?-.

Io annuii e incominciammo a ballare un lento trasportati dalle note.
Alla mia destra Remus ballava con Dorcas dolcemente.

-Visto che sai ballare-.
-tutto merito dell'insegnante-.

Questi furono gli unici pezzi della loro conversazione che riuscii ad ascoltare alla mia sinistra Marlene e Sirius invece di parlare civilmente stavano litigando.
Si notava dallo sguardo truce di lei.
Mi avvicinai a loro sempre continuando a ballare con Gideon.

-Sei in pericolo. È tutta colpa mia non capisci-.

-finiscila. Ci sono entrata io in questa storia e mela so cavare da sola- concluse lei.

Non si parlarono per ben cinque minuti.

-mi dispiace - fece lui.
Lei gli sorrise e lo baciò.
Erano così dolci insieme. Sirius era cambiato dal tempo della scuola.
Pochi secondi dopo Gideon fu spinto per terra.
La musica cessò.

-lei è la mia fidanzata e balla solo con me-.

-scusatemi - feci imbarazzata e portai fuori James.

-hai bevuto immagino-.

-no non ho bevuto Lily-.

-la gelosia non va mai bene in un rapporto-.

-Gideon ti ama - quelle parole mi spezzarono il cuore - perché fai innamorare tutte i ragazzi di te?-.

-perché fai innamorare tutte le ragazze di te?-lo imitai.

Lui prese una rosa dal giardino.

-be perché sono bello, muscoloso, forte, coraggioso-.

Io alzai gli occhi al cielo e buttai James per terra.

-da quando sei così forte?-.

-da quando ho paura di perderti- lo baciai dolcemente sulle labbra.

-dai rientriamo - feci.

-no restiamo qui ancora un momento-.

Mi buttai sulla fredda neve.
Lui mi mise fra i capelli una rosa bianca.

-Lily sei bellissima, te l'ho mai detto?-.

-forse non abbastanza-.

Lui si chinò su di me e mi baciò.

-mi dispiace ancora per come ti hanno trattato i miei genitori-.

-non importa dai rientriamo-.

Dopo esserci asciugati rietrammo e obbligai James a chiedere scusa a Gideon e ai nuovi sposi.
Verso sera ci concedammo augurando ancora tantissima felicità a quella piccola fiamma accesa nel bianco della neve.
Marlene ci abbracciò.
In quell'abbraccio sentii nostalgia ma non vi feci caso in quel sabato festoso.
Marlene ci salutò e dando la mano a Sirius tornò dentro a rimettere a posto dopo i festeggiamenti.
Il giorno dopo Sirius si presentò a casa nostra per avvosarci che il bambino era una bambina e che loro due avevano deciso che James sarebbe stato un ottimo padrino.
La gioia di James era palpabile.
Tutto successe in una notte.
James mi prese per mano.

-Lily non posso più aspettare. Sposiamoci ora-.

Non aspettandomi una cosa del genere risposi con il più bello della mia vita.
Aveva dato luce a tutto ciò che volevo.
Mandai la lettera a Remus e a Severus come testimoni anche se forse non avrebbero mai potuto venire.
Quasi tutti quelli dell'ordine erano presenti.
Quando camminai nella navata centrale sentii tutti gli sguardi verso di me.
Il mio vestiti di bianco ghiaccio era attillato nelle parti giuste e cadeva molto lungo.
James era elegante e il suo vestito sottolineava il suo fisico palestrato.
James mi guardava con la stessa magia con cui Frank guardava Alice.
Mi sentivo emozionata e onorata allo stesso tempo.
Quando mi tolse il velo i nostri occhi si guardarono.
Azzurro contro verde.

-vi dichiaro marito e moglie-.

Quelle semplici parole ascoltate in tantissimi film mi risuonavano nella testa.
Lui mi prese il viso fra le mani e mi baciò.
Solo allora notai la presenza di Rem e l'assenza di Sev.
In quel momento così felice una nota di tristezza mi invase il cuore.
Come viaggio di nozze passammo un giorno in Scozia quando tornammo la casa era ricca dei regali di tutti coloro che non avevano avuto la possibilità di parteciparvi, come Lumacorno.
Una moto si fermò davanti a casa nostra.
Marlene scese vestita da motociclista togliendonsi il casco.
Lo stesso fece Sirius.
Così gli raccontammo tutto ciò che era successo in Scozia.

-durante la nostra prima serata romantica si è addormento come un sasso-.

-ti ho già detto che mi dispiace - fece James indispettito.

Marlene e Sirius risero e James divenne rosso quasi quanto i miei capelli.

-non sei l'unico - incominciò Marlene - Sirius si era fatto una doccia ed io ero rimasta sul letto ad aspettarlo. Credo che sia uscito dopo le tre di notte perché io mi ero già addormentata-.

Ridetti al pensiero di Sirius che esce dalla bagno e trova Marlene che dorme.

-voi avete qualche novità?-.

-Sì - incominciò Marlene - il nostro piccolo dovrebbe essere una piccola anche se è ancora difficile capirlo però Sirius mi ha già preceduto nel dirtelo -.

James sorrise e abbracciò Lene.
Loro due se ne andarono prima di cena.

-grazie di tutto, vi voglio bene - fece Marlene salutandoci.

L'era dei malandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora