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Il gufo tornò poco prima delle sette con la lettera di conferma di James.
Ero terrorizzata all'idea che potesse venir vestito da mago oppure che si materializzasse davanti alla porta mostrando la magia.
Verso otto il campanello suonò e mio padre aprì.
Un uomo alquanto robusto, dai baffi color castano come gli occhi e i capelli entrò portando un mazzo di fiori per mia sorella.

-Ti presento mia sorella, quella strana che ti avevo detto- disse sempre più abbassando la voce.

-com'è l'istituto di san Bruto? So che è per casi diffivili- fece Vernon stringendomi la mano.

-diciamo che sono felice di stare a casa insomma è dura stare lì-.

Lui mi guardò con una sorta di amarezza come se si aspettava di vedere una ragazza almeno ribelle e minimamente bella.

-vado a portarli su- fece Tunia rivolgendosi ai fiori.

-non ho mai pensato che fossi minimamente diversa da tua sorella, anzi sei molto graziosa, vedrai che troverai la pace interiore-.

-grazie ma la ho già trovata- feci fredda.

-allora hai un caratterino ribelle sotto sotto-.

Il campanello suonò e il mio cuore incominciò a battermi.
Mio padre aprì la porta.
James entrò con i suoi capelli ribelli pettinati.
Gli occhiali lucidati e indossava una giacca elegante sopra un paio di jeans.
Tunia scese le scale lentamente con la bocca aperta.

-Tunia chiusi la bocca o ti entreranno le mosche- feci avvicinandomi a James.

-mi dispiace per la tempestiva lettera - gli sussurrai.

-non c'è problema- fece lui - io farei qualsiasi cosa per te... Lei deve essere il padre di Lily, molto piacere io sono James Charlus Potter...ho lasciato la macchina davanti ai vostri vicini spero non ci sarà problema-.

-piacere mio, nessun problema-.

-lei invece deve essere la madre di Lily, devo congratularmi per il modo che avete cresciuto Lily, lei è veramente unica e perfetta. Riconosco da chi ha preso la bellezza- disse baciando la mano di mia madre .

Lei si mise a posto l'acconciatura arrossendo.

-posso offrirvi qualcosa da bere?- chiese mio padre rivolto a entrambi.

-io volentieri- fece Vernon.

-io sono astemio quando devo guidare ma grazie per l'offerta-.

James mi prese mano e mi avvicinò a lui.

-amo questa canzone babbana-.

Io gli sorrisi e incominciammo a ballare un lento sulle note del noto successo di Dirty Dancing.
Mia madre ci guardava incantata.
Aspettarono la fine della canzone per chiamarci a cena.

-allora posso offrirvi da ciccare? -.

-volentieri ma più tardi non vorrei rompere l'odore di pulizia si questa casa- fece Vernon aspettando una risposta sbagliata da James.

-signor Evans io sto cercando di smettere per vostra figlia, so che non ama i fumatori-.

-Davvero? - feci avvicinandomi.

-certo- fece mettendomi a posto alcuni ciuffi ribelli.

-posso domandarmi cose più private?- chiese il padre-.

-certamente - disse ridendo Vernon.

-sono un libro aperto e cercherò di essere il più chiaro possibile su tutto ciò che mi chiederà-.

L'era dei malandriniWhere stories live. Discover now