23

4.9K 298 32
                                    

L'albergo era circondato da casette uguali e quando chiesi per il lavoro mi portarono nella suite più grande.
Al centro della stanza in un accappatoio da aristocratico sedeva il capo dell'albergo intento a telefonare.
Vedendomi arrivare fece cenno alla ragazza che mi aveva accompagnato e riuscimmo dall'albergo.

-sei appena stata assunta - fece lei - questa è la tua nuova camera lavorerai per al massimo una stagione almeno che tua sia molto brava. Come hai ditte che ti chiami?-.

-Margareth Mckinnon-.

-piacere io sono Lucy Taylor, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure a me. Da domani mattina inizi quindi ti consiglio di prepararti a dovere-.

Lei uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Io, subito dopo, chiusi la porta alle spalle.
Dalla finestra proveniva un strano picchiettio.
Aprii la finestra e entrò Smeraldina volendo senza lettera e anello.
Per qualche ragione speravo che James rispondesse a quella provocazione ma dopotutto è quello che avrei fatto anch'io nel caso contrario.

Passai i giorni a servire, sparecchiare, rifare i letti...
Mancavano due giorni al mio compleanno e avrei finalmente detto addio al mio lavoro.
Cercai di riposare ma era da qualche settimana che non riuscivo più.

Io salivo sempre più con l'altalena finché Sev apparì davanti a me.
Io scesi.
-Mezzosangue non ho chiesto il tuo parere-.
-Sta zitta Evans-disse Sirius apparendo.
Sev sparì e al suo posto apparì Rem.

-hai ucciso James, tu sei il vero mostro- fece Rem.
Mostro, la voce di mia sorella risultava nelle mie orecchie.

-ti hai ucciso il mio migliore amico. Come osi ancora stare in questo mondo. Sei una stupida mezzosangue- continuò Sirius.

Marlene piangendo uscì da dietro Sirius.

-ora chi me lo ridará il mio migliore amico? Non sono io ad avere un problema, sei tu ad avercene-.

Aprii gli occhi, ara da poco passate le tre. Presi la foto di James.
Se fosse morto?
No era troppo forte, avrebbe passato la vita a tormentarmi piuttosto che farla finita.
Il dubbio mi rimarrà per sempre.

Smeraldina tornò con il solito giornale.
In prima pagina c'erano diverse foto di nati babbani.

tutti i nati babbani erano stati convocati al ministero per ridare la propria bacchetta.

Sotto al titolo c'erano un centinaio di foto con coloro che non avevano ancora svolto questa procedura.
la sesta foto nella seconda riga era una mia. Notai che c'era anche la foto di Emillien.
Tornai a lavorare facendo sparire il giornale, dopo altri due giorni avrei potuto fare magie senza che lo scoprissero.

Mentre versato caffè per la colazione uno strano ragazzo si avvicinò a me.

-senti quanto smonti? Così possiamo fare un giro-.

-troppo tardi per te- feci fredda.

-sei sempre così acida con le persone- fece un altro ragazzo.
Quando mi volsi verso di lui capii subito chi era.

-Charlus che ci fai qui?-.

-ti porto a fare un giro, penso che ti abbia stufato questo posto no?-.

-volevo giusto dare le mie dimissioni domani-.

-un giorno in più cosa ti cambia?-.

-aspettami qui-.

Margareth stava lavando i piatti quando mi sentì arrivare.

-te ne vai allora-fece.

-esatto-.

Gli porsi il grembiule.

-questi sono i soldi che hai guadagnato qui, dopo avviso il capo, se avrai bisogno di un posto dove lavorare qui sarai la benvenuta-.

Scesi le scale e prendendo per mano Charlus andammo verso la decappotabile grigia.

-senti mi porteresti in Galles? -.

-ami viaggiare, d'accordo ma-.

-nessuna condizione go mi trovo un altro che voglia accompagnarmi-.

Lui sorrise e partimmo.

-non hai un ragazzo giusto?-.

-ho detto di avere un ex ma non ti ho mai detto se ho un ragazzo o no-.

-ti ho osservata in questo periodo e non hai ricevuto niente dal tuo "ragazzo"-.

-è molto occupato, nessuno ti dà il diritto di controllarmi. Puoi lasciarmi anche qui...ci si vede-.

-dai ti ho promesso che ti portavo in Galles-.

-qui va benissimo- gli diedi uno schiaffo e uscii dalla macchina e insinuandomi in stradine sempre più piccole dove un auto non sarebbe potuta passare.
Smeraldina volteggiava in alto e a volte si appoggiava sui tetti.

Corsi per alcuni metri arrivando in una stradina quasi sempre deserta.
Sentii un rumore di passi dietro di me. Mi nascosi vicino a delle botti di legno.
Charlus era di spalle davanti a me e guardava e notai che osservava il suo braccio.

-Lil...Margareth esci fuori, voglio solo parlarti-.

Come conosceva il mio nome?
Il cuore mi batteva forte e se fosse stato un mangiamorte tutto sarebbe finito.
Mi alzai.

-come conosci il mio vero nome Charlus-.

-me lo hai detto tu che ti chiamavi Margareth-.

-ti ha chiesto James di venirmi a cercare non è vero?-.

-no, direi più che gli dovevo un favore, o forse più...ma lui mi aveva chiesto di vedere se stavi bene...ma a me non bastava io devo essere certo che tu stia bene, insomma...-.

Si mise un dito sulle labbra e porgendomi il mantello di James mi fece segno di metterlo.

Un ragazzo con i capelli biondi molto più lunghi del periodo di Hogwarts entrò.

-Gideon cosa ci fai qui?-.

-Lucius non penso che sia un problema se io passeggi per le strade di questo tranquillo paese-.

-ti ho sentito parlare con qualcuno-.

-non so dirti, la mente a volte fa brutti scherzi. Sicuro di star bene?-.

Incominciai a muovermi cercando di non farmi sentire e di non mostrare nessuna parte del corpo.
Arrivai fino a dove Gideon aveva lasciato la macchina.
Era cambiato davvero tanto dalla scuola.
Sul sedile della macchina c'erano le chiavi.
Mi tolsi il mantello e accesi la macchina.
Ringranziai mio padre per avermi fatto fare alcune prove di guida.
Passai la notte in auto indossando il mantello dell'invisibilitá.
Ormai James e gli altri sarebbero stati a Hogwarts.
Presi il libro e incominciai a imparare gli incantesimi per la propria protezione.
Forse non avrebbero sentito la mia vacanza sotto sotto.
Mi addormemtai poco dopo le mezzanotte.
Smeraldina mi svegliò alle cinque con la copia della Gazzetta.

-grazie...buon compleanno Lily - mi sussurrai.

Tutti coloro che aiuteranno i nati babbani verranno processati, con possibile pena di morte.

Vietati i matrimoni misti.

Sotto c'erano anche le foto di coloro che mancavano per ridare le bacchette.
La foto di Emillien era sparita.
La fila si era ridotta.

Taglia sulla testa dei nati babbani fuggiti.

Perfetto.
Ora devo solo pensare a un bel luogo dove stare tranquilla.
Mi smaterializzai.
Ero in una foresta innevata.
Montai la tenda che mi ero portata e incominciai a fare incantesimi di protezione.
Mi misi a leggere un libro babbano che mi ero portata.
Entrai nella tenda molto spaziosa e abbastanza calda.
La paura che qualcuno potesse entrare mi si inisinuò per tutta la notte.

L'era dei malandriniWhere stories live. Discover now