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Il cibo era in tavola.
Una calda zuppa di verdure riscaldava le membra ad ogni cucchiaiata, mentre Yori pensava a come poter dirigere la conversazione su Hibiki.
Kai ci stava provando, per amore di suo figlio, stava davvero cercando di intavolare una conversazione almeno all'apparenza normale,

"cosa ti piace fare nel tempo libero?" "Come vi siete conosciuti?" "Mio figlio ti ha già staccato qualche piuma?"

Domande a cui Kaito rispondeva tranquillamente con il sorriso sulle labbra, tralasciando i dettagli più scomodi e inopportuni, volendo comunque uscirne vivo.
Persino una risata amichevole si udì a quel tavolo quando gli raccontò i numerosi aneddoti di come Yori lo aveva spesso minacciato di morte.

Tenko invece, non aveva aperto bocca, si limitava semplicemente ad ignorare il lato sinistro del tavolo, mentre non distoglieva nemmeno per un secondo lo sguardo da suo figlio, che invece, come un automa, passava dal piatto a Kaito, per poi tornare sul primo, con un sorriso tirato in volto e l'espressione di chi vorrebbe solo fare finta che tutto stesse realmente andando bene.

Fu in quel momento che decise di agire, non sopportando un secondo di più quel dolore incastrato al centro del petto del suo bambino.

Si alzò facendo stridere la sedia, zittendo ogni conversazione e catturando l'attenzione di tutti, mentre sparendo dietro l'angolo, ricomparve pochi secondi dopo con una lettera in mano.

T: "questa è la risposta alla tua domanda Yori"

La lettera di posata fra le dita tremanti del ragazzo, che leggendone il mittente, spalancò gli occhi, accarezzandone la superficie, per poi aprirla e leggerne il contenuto nel più completo silenzio, mentre un velo di rimorso gli oscurava gli occhi.

Yori sentiva il peso di quelle parole bloccato in gola, mentre le lacrime premevano per uscire dai suoi occhi, nonostante lui tentasse di ricacciarle indietro, voleva la verità, ora doveva affrontarne il peso.

Chiuse la lettera e la consegnò a Kaito in modo che la leggesse anche lui, per poi sigillare le palpebre e inspirare profondamente, dissipando dalla sua mente ogni dubbio per poi tornare a farli risplendere, carichi di determinazione nel voler raggiungere la fine di quella tragedia.

Non disse nulla, si limitò a guardare i suoi genitori annuendo lievemente, mentre Tenko tornava a sedersi e lasciava la parola al marito che sospirò passandosi stancamente una mano fra i capelli

K: "prima o poi doveva succedere, vedi Yori, questa lettera, venne consegnata il giorno dell'incidente, mentre voi eravate a scuola, non so se sia stato un caso fortuito o una disgrazia, ma c'era qualcosa che non mi convinceva in quella lettera, perché tu e Hibiki avete fatto di tutto per essere discreti, nonostante io e tuo padre eravamo a conoscenza della vostra relazione sembrava che la volevate mantenere segreta ed una lettera inviata in pieno giorno tramite posta era qualcosa di troppo diretto, così la aprii leggendone il contenuto, ignorando gli scrupoli di coscienza e da quel momento non riuscii più a ragionare.
Uscii di casa all'istante, guidando fino alla vostra scuola ed entrando nei cancelli, non mi importava nemmeno se per superarli avevo dovuto distruggerne una parte, eravate in pericolo ed io dovevo proteggervi, dovevo farlo come genitore e dovevo farlo per lui, perché eravamo la sua unica famiglia ed io volevo bene a quel ragazzo come se fosse un mio cucciolo, ma purtroppo non arrivai in tempo.
Quando raggiunsi il cortile sul retro era troppo tardi, tu eri svenuto circondato da sangue che non ti apparteneva e non vi era nessun altro, se non Hibiki al tuo fianco, era sdraiato anche lui, il tuo capo posato sul suo petto, ma il suo volto, così come metà del suo corpo erano sfigurati, perdeva sangue in ogni punto ed i suoi occhi erano stretti in una smorfia di dolore.
Nonostante questo, con l'unico arto rimastogli ti stringeva a sé e non ebbi nemmeno bisogno di pensarci, attivai il mio quirk e guarii ogni sua ferita, ma la paura ed il rimpianto sembravano fargli più male della sua precedente condizione. Quando mi chiese il perché della mia scelta, ne rimasi stupito, iniziò a raccontarmi ogni cosa, ogni segreto che lo aveva costretto a quell'atrocità appena consumatasi, chiedendo perdono per non aver detto niente, chiedendo perdono per le sue azioni e per la paura che gli aveva impedito di agire diversamente, ma per quanto la mia rabbia verso di lui in quel momento mi stava accecando, non riuscii a tornare indietro, non riuscii a riposare la mia mano su di lui, nemmeno quando mi implorò di farlo, non riuscivo a togliere la vita a colui per il quale avrei sacrificato la mia.
Gli ordinai di sparire dalla tua vita e di non farsi più vedere, accettò ogni mia parola senza obiettare, chiedendomi nuovamente perdono e chiedendo scusa anche a te, concedendosi un ultimo bacio, su quella che sarebbe poi diventata la cicatrice che tutt'ora ti caratterizza, per poi alzarsi, consegnarmi il tuo corpo e sparire.
Ti riportai a casa e parlai con tuo padre dell'accaduto e di comune accordo decidemmo di non rivelarti la sua condizione, perché sapevamo che saresti corso a cercarlo, ti abbiamo nascosto la lettera e ci si è spezzato il cuore nel vederti crollare giorno dopo giorno, mentre una parte di te moriva insieme a lui, in quella mattina, ma pensavamo di farlo per il tuo bene, volevamo proteggerti, ma forse, abbiamo tutti fatto troppe scelte sbagliate per pensare che tutto si sarebbe risolto, ci dispiace Yori"

Dopo quelle parole nessuno sembrava avere più voce, Tenko stringeva la mano del marito da sotto il tavolo, mentre Yori si era appoggiato alla spalla del compagno per cercare supporto.
Lo sguardo di tutti rimaneva immobile sul piatto ed il tempo era scandito solo dal ticchettio dell'orologio appeso alla parete, finché un fruscio non destò l'attenzione di Kai, portandolo ad alzare gli occhi ed osservare il braccio di Kaito, che adesso stringeva Yori per le spalle, mentre le loro iridi si incrociavano

K: "forse è vero, forse si sono fatte delle scielete sbagliate, ma nonostante il secondo genere siamo umani, non sono state né le prime né le ultime e le vite di tutti noi ne sono un esempio, ma possiamo ancora risolvere la questione, perché grazie a te Hibiki non è morto, grazie a quella scelta sbagliata si possono ancora rivedere e grazie allo sbaglio di molti anni fa, ci sono anch'io al suo fianco, insieme a voi e possiamo ancora cambiare il futuro, se saremo disposti ad accettare quelle scielete sbagliate."

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