In un qualche modo, il suo istinto si fidava di quelle braccia e ancora una volta, Yori non fece resistenza.

Una brezza fresca gli colpì il viso accaldato facendolo rabbrividire, mentre anche la sua trachea sembrava sfiammsi.

Passarono ancora pochi minuti e finalmente un dolce profumo di nocciole e arance sembrò riportarlo alla realtà

Y: "k-kait-"

K: "shhhh, non sforzarti, siamo quasi arrivati a casa, va tutto bene ora, sei fra le mie braccia, non hai nulla da temere, manca poco"

Le palpebre del minore sembravano incollate, nonostante i diversi tentativi di riaprirle gli pareva impossibile, la gola secca richiedeva acqua, ma anche solo provare a parlare gli sembrava peggio di ingoiare carboni ardenti.

Altri minuti in completo silenzio finché l'odore familiare della stanza del rosso avvolse i ragazzi e la superficie morbida del letto fece mugugnare di sollievo il più piccolo

K: "torno subito, ti preparo qualcosa di caldo da mangiare e arrivo"

Yori annuì, per poi rannicchiarsi e su sé stesso e, dettato dall'istinto, stringersi al cuscino del maggiore mentre sentiva il rumore della porta che dava alla zona giorno aprirsi.

Lentamente e non senza fatica, riuscì a riaprire gli occhi, tentando di mettere a fuoco tutte quelle immagini sfuocate che sapeva essere arredi di quella stanza.

Cosa è appena successo?

Per quanto si sforzasse sembrava che i ricordi di quella serata fossero in un qualche modo bloccati.

Non aveva una completa amnesia, si ricordava del concerto, si ricordava di aver, in un modo che nemmeno si spiegava, rivisto Hibiki, si ricordava di essere stato male per quello eppure, in un qualche modo, sembrava solo il racconto di un film.

In quel preciso istante Yori non provava nulla, se non un forte mal di testa ed una confusione totale.

Scalciando con le gambe riuscì a spostare le coperte, trovando il calore di cui aveva bisogno fra le lenzuola che lo coprivano fin sopra il capo.

Lui... Lui è... Vivo

Ma come è? Perché?

Un respiro profondo venne preso dal ragazzo dandosi un contegno nel tentativo di risolvere il problema come aveva sempre fatto

Con calma Yori, va tutto bene, sei al sicuro, devi semplicemente razionalizzare la cosa, non è difficile, pensa senza sentimenti, è la cosa che ti viene meglio no?
In parte ci sei già riuscito e questo è un bene, ti sei sfogato abbastanza, ora, una cosa alla volta come ti ha insegnato papà, così non impazzisci ed è la cosa migliore per tutti

Allora

Io, ho semplicemente rivisto il mio ragazzo che credevo aver ucciso ai tempi del liceo...

Hi-hib-

No, no, no, Yori no, non pronunciare quel nome prima che tutto questo torni reale.
Il mio cervello mi ha già aiutato una volta, non lo farà una seconda, andiamo, come hai imparato a fare, guarda il film dall'esterno

punto due

Ai tempi del liceo io ero svenuto e mi ha salvato papà

Quindi, mio padre sa qualcosa.

Nota per domani: fai il quarto grado a tuo padre finché non mi aiuterà a capire che cazzo è appena successo.

Punto tre ...

rumore di passi e la testa di Yori sgusciò fuori dal tessuto, rimanendo sorpreso nel vedere Kaito con un vassoio e posato al di sopra un piatto di minestrina fumante insieme ad un bicchiere d'acqua

Y: "g-grazie, m-ma se mi ch-chimavi ti avrei raggiunto"

Gli occhi di Kaito si sgranarono mentre raggiunse il suo compagno posandogli il pasto in grembo per poi stendersi al suo fianco

K: "non dire cazzate, sei a pezzi... Ed è solo colpa mia"

L'ultima frase venne sussurrata, abbassando lo sguardo colpevole e rimanendo stupito ancora una volta quando la mano completamente ghiacciata del più piccolo si posò sulla sua guancia.

Y: "no non lo è, come potevi sapere che Hi-... Che lui... Fosse lì, tuo padre ci ha regalato il biglietto se-"

K: "no"

Il silenzio calò di nuovo nella stanza mentre nessuno osava muoversi

Y: "cosa no? Non hai colpe Kaito e poi, sto bene, davvero, non è successo null-"

K:" non lo dire... Ti prego non dire che non è nulla, non quando è stato Hibiki a chiedermi di portarti a quel concerto ed io ho accettato di farlo"

E solo in quel momento il volto di Kaito si risollevò, con gli occhi pieni di lacrime, posando la propria mano su quella del compagno, ancora ferma sulla sua guancia, allontanandogliela lentamente, mentre si sentiva dilaniare, ancora una volta il cuore, nel vedere gli occhi di Yori sgranarsi nuovamente.



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