Capitolo 46. Ryss

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Il funerale del padre di Bodie è il primo giorno in cui vedo il mio amico da quando l'abbiamo lasciato a casa sua. Mi ha scritto un paio di messaggi, ma non è riuscito a tornare a casa, ha detto che doveva rimanere con sua madre e i suoi fratelli fino al funerale. Quando mi ha telefonato per dirmelo era talmente confuso che non ho capito la metà delle cose che ha detto.

La cerimonia la fanno in chiesa, con il Pastore Graham che accoglie tutti all'ingresso. Mio padre non è venuto, ma mia madre c'è e ha portato anche Alex. Li saluto brevemente, ma oggi non ho tempo per loro. Trovo Bodie che vaga tra le prime panche della chiesa, tutto solo vicino alla bara di suo padre.

«Hey» gli vado incontro e lo tiro tra le mie braccia. «Mi dispiace tanto, Bodie».

Infossa il volto contro la mia spalla; non credo che pianga, ma poco ci manca. Arriccia le dita, afferrandomi la giacca sulla schiena, e rimane lì per un po'. Vedo sua madre, in un angolo, che mi saluta con la mano. Anch'io le faccio un cenno.

«Andrà tutto bene» gli mormoro nell'orecchio e lui tira su la testa, rivolgendomi un sorriso stanco e malinconico.

«Grazie, Ryss» risponde. «Grazie per essere qui, per tutto».

Non siedo con lui durante il sermone, ma sono nella panca subito dietro di lui e della sua famiglia. Ogni tanto gli tocco una spalla, stringendola appena per dirgli che sono qui.

Il Pastore Graham parla per un bel pezzo e dopo il sermone legge un pezzo della Bibbia che non conosco. Non mi interessa molto, piuttosto osservo le persone che ci sono qui con noi. La chiesa è piena, qualcuno è persino in piedi perché non c'è più posto. In un angolo, lontano da Bodie e dalla sua famiglia, è in piedi l'uomo che deve aver fatto l'incidente con il signor Watkins. Credo si chiami Ed, ci ho parlato un paio di volte; suo figlio era un amico di John. Ha la faccia di uno che sta soffrendo tanto quanto la madre di Bodie, immagino che si sentirà in colpa. Lui è qui, il signor Watkins è nella bara e la sua famiglia è in prima fila nella chiesa in cui anche Ed viene a pregare. Non dev'essere una bella sensazione.

Il Pastore Graham conclude e il coro canta un inno veramente deprimente, poi cominciano a parlare di lui. La prima a raggiungere l'altare è la madre di Bodie, che lascia la mano del mio amico. È una bella donna, sua madre. E non voglio che suoni strano, non è un pensiero strano, è solo che somiglia moltissimo a Bodie. Condividono la forma del naso, il taglio degli occhi, le labbra larghe e carnose, la figura slanciata, mentre il resto – la mascella, il colore blu degli occhi di Bodie, il nero dei suoi capelli – lo aveva in comune con suo padre. Sua madre ha i capelli castani, lasciati liberi sulle spalle fasciate dal blazer nero che porta sopra al vestito scuro, che le arriva sotto le ginocchia. Sotto ha un paio di scarpe nere laccate e delle calze bianche, e anche la sciarpa è bianca.

Nella mia famiglia è sempre stato chiaro chi era la parte forte e chi quella debole: mio padre l'una, mia madre l'altra. E non solo perché i loro ruoli erano, come succedeva una volta, eccessivamente sproporzionati, ma anche perché mia madre ha pienamente dimostrato di non essere in grado di tenere in piedi una famiglia. Anche dopo essersi sistemata a Woodly Road, non è mai venuta a cercarci, non ha mai fatto un passo per cercare di dare anche a noi un paio di giorni di pace da mio padre. Se mio padre morisse, lei non avrebbe neanche una parola di conforto per me, John e Logan.

La madre di Bodie no. Lei prima lavorava alla chiesa, poi è diventata una casalinga, continuando però a scrivere – Bodie non me l'ha detto, ma credo che scriva per la San Christopher – , e adesso è qui, seduta tra cinque figli, con un marito morto, senza versare una lacrima. Ho la sensazione che tutta la famiglia di Bodie si sia retta su di lei per anni.

Racconta un paio di aneddoti su suo marito, qualcosa che fa sussultare in piccole risate le spalle dei fratelli di Bodie, poi dopo di lei va Joseph. Anche lui sembra uno tosto, ma non condivide con Bodie e sua madre lo stesso volto gentile e la stessa positività. Racconta di quando suo padre tornava a casa dopo ore di lavoro e si sedeva a tavola a guardare i lavoretti che aveva fatto a scuola. Parla anche sua sorella Delilah. Non l'avevo mai sentita parlare, ma si dimostra all'altezza del fratello maggiore. Bodie, Jael ed Elias invece stanno seduti, Bodie in silenzio e gli altri due impegnati a singhiozzare piano piano.

All That ShinesWhere stories live. Discover now