17. Verità nascoste

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‹‹Buongiorno, accomodati. Cosa posso offrirti? Ti piace il cioccolato?›› mi dice James nel frattempo che mi siedo.

‹‹Buongiorno, sì, però ordino solo un cappuccino.››

‹‹Certo. Cameriera!›› Lei si avvicina e lui sfoggia il suo sorriso perfetto. La ragazza resta interdetta, quasi le cade la penna e il taccuino dalle mani. ‹‹Non si agiti, capisco di fare quest'effetto.›› Le rivolge un occhiolino, la giovine arrossisce completamente. ‹‹Per me un caffè con quei deliziosi dolcini che preparate sempre, mentre per la signorina un cappuccino e un cornetto al cioccolato.›› Annota tutto velocemente e se ne va.

‹‹La smetti di fare così?››

‹‹Così come?›› Mi guarda in modo magnetico, volgo lo sguardo dalla parte opposta. Quegli occhi verdi sono talmente intensi da mandarmi in crisi.

‹‹Il cascamorto. Ecco... metti a disagio. Comunque non lo volevo il cornetto.››

‹‹Non è colpa mia se non riuscite a reggere la mia personalità, quelle gote rosse ne sono la conferma.›› Sogghigna, con la mano destra tocco la guancia sinistra e mi rendo conto che è calda. ‹‹Un po' di zuccheri ti servono. A parte le guance, sei pallida. Devi mangiare, ti vedo deperita.››

‹‹Tutti avete il vizio di dirmi cosa devo fare?›› Mi innervosisco grattandomi le pellicine con le unghie. Dopo circa cinque minuti, arriva l'ordinazione. La cameriera sistema delicatamente le tazzine e i piattini con il dolce.

‹‹Quanto sei permalosa. Su rilassati. Dunque arriviamo dritti al nocciolo della questione, cosa volevi chiedermi di lui?›› Mi rivolge completamente l'attenzione mentre morde dei pasticcini alle mandorle.

‹‹Non so da dove cominciare... da quanto lo conosci? È sempre stato in questo modo? Perché parla in modo criptico? Cosa gli è successo?›› Gli espongo i miei mille dubbi.

‹‹Frena Taylor! Vacci piano, mi sembri fin troppo invadente così. Occorre che impari a dosare la tua esigenza di sapere troppo.›› Abbasso lo sguardo, come sempre ho esagerato. ‹‹Comunque Christian ha una personalità complessa, occorre che si fidi per poter dire delle cose troppo personali. Non è facile e non ti consiglio di tirare troppo la corda. Non so se capisci cosa intendo.››

‹‹Sì, hai ragione, scusami.›› Mi sento mortificata.

‹‹Alza la testa, non ti sto attaccando!›› Obbedisco e lo ascolto in silenzio. ‹‹Allora, ci conosciamo dall'età di sei anni, da quando eravamo bambini. All'epoca era una persona diversa, più solare. Abbiamo frequentato la scuola insieme, per un periodo condiviso anche la stessa casa. Il college è stata la sua rivincita e, ora, è il primario che tutti conoscono. Ha sofferto in diverse situazioni, alcune troppo pesanti da portare dentro di sé. I suoi tormenti insistono a non lasciarlo in pace. Volevo che qualcuno lo apprezzasse per quello che è, solo con te ha scelto di rompere gli schemi. Parlo dell'uscita al ristorante, ha sempre rifiutato. Non vuole legami che lo fanno stare male.››

‹‹Perché con me? Non ho nulla di speciale.››

‹‹Sei troppo dura con te stessa. Sorridi di più, guarda che lui non è stupido. Se l'hai colpito, è perché ha visto qualcosa. L'unico consiglio che mi sento di darti è questo: se ci tieni davvero insisti ma se la tua è solo curiosità, lascialo in pace. L'ho già visto crollare in tante occasioni, non ha bisogno di altri problemi. Capito?›› 'Messaggio percepito forte e chiaro, James.'

In pochi minuti, mi ha dato la possibilità di rivalutare completamente il modo di pormi nei confronti di Christian, ma nello stesso momento anche l'esigenza di continuare a scavare dentro la sua anima. Uno dei mattoncini l'ho sentito cadere quel giorno. Ne sono sicura! Ho percepito qualcosa che si è smossa soltanto dal suo sguardo, da quegli occhi macchiati di oscurità. 

Dark TruthsOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz