"Non è un elfa e non è una principessa
Lei vuole soltanto essere se stessa"
Mal è la primogenita della famiglia reale di Centopia, ma al contrario del fratello Mo, lei è molto odiata dai suoi sudditi, a causa della sua smisurata intelligenza, ma so...
È ufficialmente iniziato il periodo migliore dell'anno, dove tra nevicate, decorazioni luccicose, luminarie, e canzoni a tema, ce n'è per tutti i gusti. Non ho mai organizzato un Christmas Month prima d'ora, anzi, a Dystopia non si è mai festeggiato ufficialmente Natale, prima che salissi al trono. Meglio che vi spieghi con calma, sedetevi comodə.
Stamattina, quando mi sono alzata, ho notato dei leggeri fiocchi di neve posarsi sul vetro della finestra, e Ziggo cercava di acchiapparli, saltando per aria ogni volta che ne toccava uno. In fondo, si trattava sempre di acqua gelata. -Cosa combini, disastrato?- ho mormorato al mio gatto- ti bagni le zampette così, lo sai? -Meeeeeowwww... -Io adoro la neve, ma non la tocco mai, perchè sennò mi si intorpidiscono le mani. -Meow? -Perchè è acqua gelata. Altrimenti si chiamerebbe "pioggia". -Meowww... -Hai ragione. Andiamo a far colazione, prima che la cioccolata bianca con la cannella si freddi-
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Era la prima volta che indossavo un abito glitterato e quelle scarpe di Valentino, e stranamente, quando mi sono guardata allo specchio non sono scoppiata a piangere. Stavo migliorando, no? Ok, scusate, riprendo il discorso.
In cucina, Gona e Azalea stavano chiacchierando tranquille, non sapevo a proposito di cosa, ma non le ho interrotte e mi sono seduta accanto alla mia rossa, in attesa di avere la mia cioccolata e i dolcetti natalizi di Azalea. -Bonjour ma règine- mi ha salutato Azalea- la tua scioccolatà è quasi pvonta. Ova tivo fuovi i fiocchi di neve dal fovno e sono tutti vostvi. -Sono circondata da fiocchi di neve, stamattina?- ho riso, sorseggiando la mitica cioccolata bianca con la cannella. -Sta nevicando, vorrei vedere- mi ha sbeffeggiato Gona, arraffando un piatto di biscotti fioccosi. Azalea ci ha guardato, con un'espressione mista tra "siete meravigliose" e "non capisco come mai siate così felici di prima mattina, giuro, mi fate paura". Ma sapevamo che ci voleva sempre un mondo di bene.
-Donc, Règine, hai già idee pev Natalè?- mi ha chiesto, mentre lavava le tazze della cioccolata. -In realtà, pensavo che potessi raccontarmi per quale cazzo di motivo non avete mai festeggiato Natale, in passato. -Oh, santa Covdelia... è una stovia tutt'altvo che bella, come invesce lo è il Natalè. Gona, chèrie, cvedo dovvete favvi un altvo givo nel pensatoiò. Fovse Lovd Dvakon ha qualche segvetuscio da vivelavvi. -Puoi scommetterci, mamma. E anche stavolta chiederò di entrare pure io, nel ricordo- ha sbottato Gona- non mi piace per niente il modo in cui il semidio si comporta con la mia streghetta dai capelli blu-
Ero certa che se Drakon si fosse azzardato anche solo lontanamente a fissarmi con quel solito sguardo languido che ormai destinava solo a me, Gona lo avrebbe ribaltato a suon di ceffoni, belli potenti. Magari così inizierà a capire che non sono minimamente interessata a lui. Funzionerà? Ma si spera!
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Quando siamo entrate nel pensatoio, Drakon non stava nuotando nella piscina luminosa, bensì stava riordinando delle provette contenenti chissà quali ricordi. Ho finto di tossire, per attirare la sua attenzione, e si è girato subito, svelando un abito azzurro, a motivi circolari, quasi ipnotici. Ha sorriso, non come le altre volte per fortuna, e si è diretto verso di noi: -Mal... sei splendida oggi. -Si vede che il mio abito ti ha accecato, eh? Non distingui più la realtà dalle tue inutili fantasie. -Che intendi dire? -Secondo te?- l'ho incalzato- ti sto chiaramente dicendo che ogni volta che mi vedi, vai nel pallone e non fai più distinzione tra ciò che è reale, e ciò che la tua testa ti mostra. Ho ragione?-
