Goodnight N Go

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20 Settembre, sono ancora viva (!)

Mi sono appena risvegliata da un coma tremendo, durato più di due settimane. Quella torre mi aveva quasi aperto in due la testa, ed è stato un miracolo che io sia riuscita ad evitarla, altrimenti non sarei stata qui a scrivere ora.
Ok, vi spiego meglio cos'è successo, anzi... ve lo faccio raccontare da Gona, mio padre e il resto della famiglia reale:

Quando stamattina ho aperto gli occhi, ho immediatamente visto Gona, seduta accanto a me, e ho sospirato, facendola voltare e subito dopo sorridere.
-Mal... sei viva!- ha esclamato, abbracciandomi e lasciandomi un lungo bacio sulla bocca- ho seriamente temuto di averti perso per sempre, questa volta...
-Potrei dirti la stessa cosa. Aaaaahhhh, la testa...
-Hai un livido gigantesco, dello stesso colore della parete.
-Cioè, viola ametista?
-Eh, siamo lì, più o meno. Ti aiuto ad alzarti, dai, dammi una mano. Almeno così potrai annunciare al regno che nonostante gli elfi abbiano tentato di ammazzarti, tu brilli ancora.
-Cosa sono, una stella?
-La mia, sicuro- mi ha mormorato, dandomi un secondo bacio.

Ho immediatamente realizzato che lei è stata l'unica ad essermi stata vicino, mentre lottavo tra la vita e la morte.
Ogni giorno si presentava alla clinica reale, e passava una ventina di minuti seduta sulla poltroncina a fianco al mio letto, tenendomi una mano e accarezzandomi il viso, ogni tanto.
Se non mi amasse, se non fosse così profondamente innamorata di me, mi avrebbe mollato lì, ad affrontare il mio destino da sola, ma non l'ha fatto, è rimasta insieme a me.
E io non potevo che ricambiare il suo amore.

Per tirarmi su dal letto non ho faticato molto, grazie al multiverso, il vero problema è stato riprendere a camminare, dopo tutto quel tempo. Fortunatamente Gona mi ha tenuto sempre per mano, fino a quando non sono uscita dalla clinica e non ho potuto smaterializzarmi, insieme a lei, nella cucina del castello, due piani più su (sì, la clinica sta al piano terra e la cucina al secondo piano, problemi? Ok, perfetto, continuo).

Azalea stava mettendo sul tavolino due bicchieroni di caffè al caramello, tipo quello di Starbucks, e un vassoietto di cupcake blue velvet, pieni di mirtilli. Immaginatevi la sua faccia, quando le siamo comparse davanti, o meglio, quando io l'ho salutata:
-Ma règine! Sei sopvavissutà, sce l'hai fattà!- ha esclamato allegra, abbracciandomi, scansando però sua figlia.
-Mamma, mamma, datti una calmata! È ancora stralunata, non la strapazzare!- l'ha rimproverata Gona, riprendendomi tra le sue braccia.
-Excuse moi, chèrie. In ogni casò, la colazione è pvonta.
-Vieni, Mal tesoro, siediti qui. Caffè?
-Sì, dammene una tazza gigante, ne ho seriamente bisogno- ho biascicato, acchiappando una delle due tazze e un cupcake.
Per poco non ho pianto, addentando il dolcetto: era quasi un miracolo che fossi tornata a mangiare, dopo che ho passato le precedenti due settimane a combattere contro Ade, perchè non mi portasse via l'anima.

Mentre mi gustavo la mia colazione, milioni di domande continuavano a frullarmi nella testa: cosa diamine era successo, intorno a me, da quando ero entrata in coma, a quando mi ero svegliata?
Il mio regno era ancora intero? Nessuno ci aveva attaccato? Quante persone avevano chiesto di me? Drakon aveva placato la sua ossessione per me?
OK, MAL, DATTI UNA CALMATA!

Dopo aver finito di mangiare, sono tornata in camera, per darmi una sistemata: ho fatto un bagno rilassante, immersa in una vasca dall'acqua viola e argento (le bath bomb di Lush sono la vita, fidatevi) e ho passato almeno dieci minuti buoni a cospargere i miei capelli di shampoo, balsamo e maschere perchè se vi descrivessi il loro stato prima di entrare nella vasca, vi si accapponerebbe la pelle.
Non mi ero nemmeno guardata allo specchio, per evitare una crisi di pianto, che dopo due settimane di coma era l'ultima cosa che mi ci voleva.

Anche la mia faccia, come il resto del mio corpo, era un vero disastro, e credo davvero di aver passato buona parte della mattinata a rimettermi in sesto ma, come vi ho spiegato poche righe fa, ne avevo assolutamente bisogno. Spero di non dover mai più finire un'altra volta bloccata in un letto, a combattere per la mia vita. Piuttosto, preferisco finire direttamente all'inferno, che penare di nuovo così tanto, ok?

MAL - A WITCH IN CENTOPIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora