Talking to Unicorns

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1 Marzo 2012, che vita di merda:

Prima che me ne rendessi conto, erano passati due anni.
Due anni, da quando ero al servizio della regina più bastarda che io abbia mai conosciuto, che porta il nome Panthea.

E più passava il tempo, più la sua pazienza diminuiva, il volume della sua voce si alzava, e il modo in cui trattava me e Gona diventava sempre più atroce. Bastava veramente una virgola sbagliata, e la regina si incazzava a bestia.

Oggi poi... credo non staremo più così tanto tranquille come prima. Perchè, vi chiederete?
Ora ve lo spiego.

Stamattina Panthea ci ha convocate nella sala del trono, per una questione urgente.
-Lo vedete quel cestino accanto alla clessidra magica?- ha cominciato, indicando con la bacchetta magica un cesto, pieno di corni bianchi- è quasi vuoto, e ho bisogno di nuovi corni, IMMEDIATAMENTE!
-Ma non li potete materializzare? Signora, la bacchetta magica serve soprattutto a quello...- ho tentato di ribattere.
Lei mi ha fulminato, da dietro la maschera, e ha ripreso il discorso, reprimendo la rabbia.
-Perchè secondo te io mi ricordo la formula esatta dell'incantesimo materializzatore, certo.
-Posso farlo io, mia regin..- si è intromessa Gona, tremando, come al solito.
Quanto la capisco... certo che sopportarsi sta tipa tutto il giorno, per 365 giorni all'anno, il tutto ripetuto per sette anni... la tua sanità mentale va al diavolo.

-ANDATE TUTTE E DUE! E PORTATEMI ALMENO TRE CORNI ENTRO STASERA!- ha sbraitato Panthea, acchiappando poi un pacchetto azzurro, con la scritta Glamour che ci campeggiava sopra, a lettere corsive.
Cosa ci stava lì dentro?

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Ci siamo smaterializzate in una delle tante foreste presenti a Centopia, e abbiamo piazzato una banale trappola per unicorni.
Nonostante fosse appena iniziato marzo, faceva ancora freschino, e sia io che Gona portavamo i nostri mantelli, uno viola e uno nero.

-Ma perchè non va a prendere i suoi amati corni da sola?- protestava Gona- non ci vuole tanto, eh.
-Non ha voglia di fare un cazzo. E manda noi, a fare quello che dovrebbe fare lei. Poi, se succede qualcosa, diventa una furia.
-Te lo anticipo già: non credo che resisterò ancora tanto, in queste condizioni, Mal.
-A chi lo dici...
-Meno male che ho te- mi ha sussurrato, prendendomi una mano, e sorridendomi.
Ho ricambiato il sorriso, arrossendo un po'.
Va bene, COSA MI SUCCEDE?

-Ehi, voi due- ho ordinato ai due ometti strambi che stavano sistemando le trappole- andiamo più in là. Prima o poi abboccherà un unicorno, e più trappole ci saranno, più avremo possibilità. Andiamo-
Prima di proseguire, ho piantato un cerino periculum, di mia invenzione, accanto al serpente, che solitamente veniva usato per catturare gli unicorni.
È perfetto, no?

Verso le undici tutte le trappole erano pronte, e non ci restava che attendere: ma ogni minuto sprecato, avrebbe aumentato le possibilità di farci uccidere.
Fortunatamente, un cerino è esploso, liberando delle scintille rosse tra gli alberi.
-Un unicorno è cascato nella trappola, gente- ho annunciato- torniamo indietro, forza!-

Una smaterializzazione più tardi, siamo riapparsi nel punto dove il cerino aveva emesso le scintille, ma non abbiamo trovato nessun unicorno.
Ci sono voluti trenta secondi per sparire e ricomparire, come diamine era possibile?
-Scommetto il mio diploma di magia che quei maledetti elfi hanno ficcato il naso dove non dovevano- ha sibilato Gona, prima di pestare per sbaglio la coda del serpente, con i suoi alti stivali neri.
-Evanesco!- ho prontamente esclamato, puntando la bacchetta verso il serpente- tutto a posto?
-Sì... quanto mi fa incazzare tutto questo...-

Vai a darle torto... prima formuli un piano assolutamente pazzesco, sperando di concludere qualcosa, e poi un'inutile elfa ti manda tutto a puttane.
Sì, perchè grazie al mio mini scanner, ho notato che c'erano delle impronte accanto alla trappola, e appartenevano ad un'elfa vestita di rosa dalla testa ai piedi, capelli compresi.
-Ma chi è?- mi ha chiesto Gona- non credo di averla mai vista. Voi due? Sapete qualcosa?-
I due ometti hanno scosso la testa.
-Rintracciamola e facciamole capire che si è messa contro la gente sbagliata- ho proposto.

Ci è voluto pochissimo per beccare l'elfa tutta rosa, e l'unicorno che avrebbe dovuto essere intrappolato, rosa anche lui, o lei.
Nel frattempo gli omini dorati avevano già due corni in mano, meno male, almeno non saremmo tornati a mani vuote.
Io e Gona ci siamo appostate dietro ad un paio di cespugli, aspettando che l'elfa si distraesse.
-Ma che ci deve fare la stronza, con quei corni?- le ho domandato- se li mangia?
-Più o meno... sono come una droga, per lei. A detta sua, la mantengono giovane. Perchè ha una paura matta di invecchiare... peccato che abbia già superato i settant'anni.
-Il miglior elisir di lunga vita era la pietra filosofale. Fortuna che sia stata distrutta vent'anni fa, altrimenti non ci avrebbe impiegato un attimo a fregarla. Invece... sai cosa c'è nel pacchetto azzurro, quello che Panthea tiene sempre accanto a sè?-

Prima che Gona potesse rispondermi, l'unicorno rosa ha nitrito, spaventato, e l'elfetta ha urlato: "Non preoccuparti, Lyria, ti proteggo io, cosa succede?"
Sono sgattaiolata dietro di lei, e ho lanciato una luce elettrica, per stordirla.
-Lyria viene con me- ho detto- GONA, ADESSO!-
La rossa è uscita fuori dal nascondiglio, e ha legato Lyria con due serpenti, lanciati alla velocità della luce.
-Chi siete voi? Lasciatela andare!- ha nuovamente strillato la ragazzina in rosa.
-La vera domanda è chi sei tu- ho ribattuto, puntandole la bacchetta addosso.
-Io sono Mia... e voi non ci siete nel mio libro-
-Quale libro?- ha chiesto Gona, già scocciatissima.
-Quello che... ehm... mi hanno regalato... i miei genitori- ha balbettato, non sapendo più da che parte girarsi.

La conoscevo da due minuti, ma già ero piena di questa Mia e dei suoi atteggiamenti da finta eroina.
-A quanto vedo non sai nemmeno come si combatte... strano per un elfo, davvero- l'ha perculata Gona.
-Quelli di solito imparano a combattere prima ancora di camminare. E lo dico per esperienza- ho aggiunto- rivuoi il tuo unicorno, carina? E allora devi batterci, entrambe-

Sapevamo già di avere la vittoria in tasca, ma mai dire mai.
Ho tentato di colpire Mia con dei fiotti di ghiaccio, ma sebbene non sapesse volare, saltava come una cavalletta!
Gona, fortunatamente, l'ha pietrificata, con un incantesimo non verbale, permettendomi di rinchiuderla in un blocco di ghiaccio.
-Non so da dove tu sia saltata fuori, piccola ingenua...- le ho mormorato, da fuori.
-Ma ti sei davvero messa contro le persone sbagliate. E ho l'impressione che d'ora in avanti ti avremo sempre tra i piedi- ha completato Gona.
-Sempre che tu riesca a uscire da lì- ho terminato, prima di smaterializzarmi, insieme a Gona e i due ometti.
Lyria, l'unicorno rosa, si era nuovamente liberata e chissà dov'era finita.
Almeno però, qualcosa avevamo preso.

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Quando siamo rientrate nella sala del trono, c'era uno strano odore, e no, non erano i vapori anti elfi.
Panthea era esattamente come l'avevamo lasciata: seduta sul trono, con lo scettro in mano, impaziente che le consegnassimo i corni.
-Solo due?- ha domandato- siete state fuori tutto il giorno, e avete preso SOLO DUE CORNI?! MI STATE PRENDENDO PER IL CULO, VERO?!
-N-non lo faremmo m-mai, mia regina- ha detto Gona, tremando.
-E poi... due è meglio di niente, signora. Dovreste imparare ad accontentarvi qualche volta-
Panthea ha sospirato, mentre riponeva i due corni nella cesta.
Ora mi ammazza, ho pensato tra me e me.
-Credi davvero che mi accontenti di quattro miseri corni, per essere giovane e bella come trent'anni fa?
-Intanto per una settimana, forse dieci giorni, vi bastano tranquillamente. Potete fidarvi di me-

Lei mi ha squadrato dall'alto in basso, ma non ha spiccicato una parola. Poi ci ha fatto cenno di uscire dalla sala.
Cosa avevo fatto... non ci credevo nemmeno io.

-Mal... sei stata pazzesca, l'hai zittita con una frase, una sola- si è complimentata Gona.
-Non so come mai, ma a me dà retta. Se riuscissi a conquistarmi la sua completa fiducia, potrei accedere ai suoi segreti più tenebrosi ed estorcerglieli tutti. Cosa ne dici?
-È un idea pazzesca, streghetta del mio c... ehm...-
Non mi ero accorta, ma la sua faccia stava diventando rossa come il suo vestito.
Un giorno finirà quella frase, me lo sento.

Beh? Non male, che ne dite? 💗💗

MAL - A WITCH IN CENTOPIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora