MAL - A WITCH IN CENTOPIA

No Body, No Crime 🩸

18 Luglio, al castello di Panthea:

Come mai questo titolo?
Beh, diciamo che... sono ritornata in quel maledetto palazzo per cercare l'ultimo anello di Ono, e rifilarne una copia falsa a quei tremendi elfetti, e ne sono uscita sia con l'anello, che con... Ziggo! Esatto, il gatto che prima apparteneva a Panthea e ora è passato a me.

Peccato che su quel castello, ora, aleggi una profezia, secondo cui il cadavere di Panthea sia sepolto nei sotterranei, e il suo fantasma si aggiri ancora nei corridoi.
Ci siamo addentrati comunque fin là? Sì.
E come ne siamo usciti vivi? Anzi, vive?
Ora ve lo racconto.

Stamattina non avevo per niente voglia di svegliarmi: con questo caldo terrificante stavo faticando parecchio a prendere sonno, e prima delle nove non riuscivo ad aprire occhio.
Dopo tre giorni di pura agonia, Gona ha materializzato un condizionatore magico, poco sopra il nostro letto, per raffreddare un po' la stanza.
E devo dire che funziona alla grande!

Mi sono fatta forza e mi sono alzata dal letto: nove e dieci, mannaggia ai santi del multiverso!
Ho recuperato tre notti in bianco in un colpo, quasi quasi mi farei un applauso da sola, che dite?
NO, MAL, SBRIGATI, CHE IL CORNUTO STA DANDO DI MATTO!

Ho raggiunto di corsa la stanza del pozzo, dove Drakon stava già strillando come un dannato:
-La regina mi ha riferito che continui a non ascoltarla e a non seguire i suoi piani! COS'HAI DA DIRE A TUA DISCOLPA, RIXEL?!
-Ehm... io... ehm... è colpa della regina, solo sua! Ha sempre delle idee troppo complicate per i miei gusti!
-Idee troppo complicate? Ma ti ascolti quando parli, razza di babbeo?!- ha esclamato Gona- Mal è una ragazza precisa e puntigliosa, che quando deve organizzare qualcosa non lascia nulla al caso! E lo dico conoscendola da cinque anni!
-Sì, precisa e puntigliosa, certo... sa solo piangere e lamentarsi di qualunque cosa accada!
-Che cazzo c'entra questo, col fatto che non rispetti mai lei e i suoi piani?!
-C'entra che è inaffidabile, piagnucolona e...
-SILENZIO, TUTTI E DUE! LA REGINA È QUI!- ha nuovamente sbraitato Drakon- Mal, vieni avanti-

Non potevo credere che Mr. R se n'era veramente uscito con quei commenti sul mio conto.
Ho finto di non averlo sentito, ma dentro di me quelle parole sono risuonate come lame taglienti.

-Quando dico che certe volte fai più bella figura stando zitto, ho ragione, nanetto rosa- l'ho schernito- perciò ora, stai zitto.
-Ehi, tu non mi dai ordini!
-Sono la regina, idiota. Te li do, eccome. Tappati quella bocca-
Mal uno, Mr. R zero!

Gona mi ha preso la mano e me l'ha tenuta a lungo, per calmarmi, e farmi evitare il primo sbrocco della giornata.
Se non ci fosse lei... sul serio, starei molto peggio di quanto non starei già.
E no, non è bello da sentire, specie se speravi di stare finalmente meglio, e stai ricadendo nello stesso loop.
Che merda.

-Ho scoperto che dopo aver lottato con Ono, Panthea tenne per sè il quarto e ultimo anello della corona, e lo nascose, in un posto che a parte lei, nessuno sapeva- ci ha spiegato Drakon.
-Dovrebbe... essere ancora... al palazzo, allora- ha balbettato Gona- non... non si è mai lasciata sfuggire nulla... riguardo all'anello... in sette anni che l'ho... servita.
-Prima che io ti dessi la forza per opporti a lei- ho puntualizzato.
-Andate immediatamente al palazzo e recuperate l'anello, prima che lo facciano gli elfi! Muovetevi!- ci ha spronato Drakon, prima di dissolversi in una nuvola verde.

Ok, ora mi stava salendo l'ansia.
Perchè? Perchè purtroppo, aveva iniziato a circolare una macabra voce, secondo cui il cadavere di Panthea si trovasse ancora al castello verde, e il suo fantasma passeggiasse ancora tra scale, stanze e corridoi.
Non sarebbe stato questo a spaventarci, però.
Dunque... si va!

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Sebbene fossero passati tre anni dalla morte di chi l'aveva costruito, il palazzo stava ancora in piedi, ma a differenza dei vapori tossici, a circondarlo erano dei rovi rosa e fiori dalle forme strane.
L'entrata era sbarrata, ma una bombarda (non maxima, eh) era stata sufficiente a buttare giù il cumulo di rovi che ci impediva l'ingresso.
Di fronte a noi si sono subito parate due rampe di scale, una in salita e una in discesa.