The Blossom Tree

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28 Marzo, la mia testa sta per esplodere:

No, non è uno scherzo, ho seriamente rischiato di vedere la mia testa saltare in aria.
Capita, quando per annientare una decina di elfi ti transformi in un tornado e perdi il controllo per la troppa rabbia.
Tutto per colpa di uno stupido albero rosa...
Aspettate, partiamo dall'inizio. Cioè da stamattina.

Gona mi ha raggiunto nella sala macchine, dove stavo sistemando i vari monitor, collegate alle telecamere e ai droni di sorveglianza, per il labirinto intorno al castello.
-Caffè, Mal?- mi ha chiesto, sedendosi accanto a me.
-Oddio sì, mi ci vuole proprio- ho risposto, acchiappando una tazza- hai visto il mostro in giro per il castello? O è in cortile a prepararmi la forca?
-È chiusa in camera, a fumare. Sarà già la seconda sigaretta, e sono solo le dieci. Quando fa così, vuol dire che è nervosa.
-Ah... pur di non incazzarsi con me, perchè ho disertato l'allenamento nella stanza rossa, causa gamba fuori uso, fuma una sigaretta in più. Chi la capisce è bravə- ho borbottato, finendo di collegare anche l'ultimo monitor.

Panthea è come quelle prof che dicono di non fare preferenze, invece le fanno eccome: se fosse stata Gona, a rifiutarsi di fare qualunque cosa, la regina l'avrebbe bruciata viva.
Ma siccome sono io a rifiutarmi, non apre bocca.
E tutto perchè mi riconosce come una sua simile (nel senso che io sono una strega purosangue, come lei), mentre Gona è la spazzatura più putrida (Gona è una strega nata babbana).

Avevo anche cominciato a montare i vari kit per l'invisibilità, che comprendevano un mantello, un fucile a reti laser e uno smaterializzatore, quando Gona ha preso ad accarezzarmi i capelli, e mi fissava con uno sguardo adorante.
Stava per dirmi qualcosa, quando l'interfono è esploso, rivelando una voce altissima e spaccatimpani:
"SONO DIECI MINUTI CHE TENTO DI CHIAMARVI, STUPIDE INCAPACI! VI VOGLIO NELLA SALA DEL TRONO, IMMEDIATAMENTE! MUOVETEVI!!!"
Eccoci. È finita la pace.

Panthea ci aspettava, impaziente, accanto alla clessidra magica, con la sua cesta per corni tra le mani.
Ne ha rovesciato il contenuto (tre corni interi) nella clessidra, e ha aspettato che i corni venissero ridotti in polvere, per poi aspirarsela, senza batter ciglio.
-Avete visto?- ha sbottato- le mie scorte sono finte di nuovo!
-E grazie tante, signora, se ve ne fate fuori tre alla volta, finiscono in fretta, sapete?- le ho fatto notare, irritata.
-Mal ha ragione, mia regina- ha aggiunto Gona- forse dovreste prendere meno polv...
-SILENZIO, BIMBETTE LAMENTOSE!- ha strillato miss maschera- oggi tutti gli unicorni dell'isola si riuniranno all'albero in fiore, per mangiare i suoi germogli. VOGLIO CHE LI ACCHIAPPIATE TUTTI, NESSUNO ESCLUSO! O CI SARANNO SERI PROVVEDIMENTI! DATEVI UNA MOSSA!-

Non eravamo riuscite nemmeno a ribattere.
Ero tentatissima di non catturare nessun unicorno, per costringerla a disintossicarsi, ma probabilmente sarebbe stato molto peggio. Quindi... andiamo a fare man bassa.

Gona ha radunato mezzo esercito, nel cortile, è salita sul pennone, a cavallo del suo drago, e ha tuonato:
"Oggi avremo un bottino facile, truppe! Ma questo non significa che dobbiate battere la fiacca. Ognuno di voi dovrà catturare come minimo tre unicorni. Se non lo farete, vi appenderò ai lampadari delle segrete!"

Ero ammirata, dalla sicurezza con cui aveva pronunciato quelle parole, e di come tutti l'abbiano ascoltata senza fiatare.
Di colpo, però, mi ero resa conto di quanto fossi incapace a dare ordini alla gente. Per troppo tempo, ero stata io a subire i comandi di qualcuno, cioè i miei caaaari genitori adottivi.
Ora avrei dovuto essere io a impartire ordini ad altri.
E questo era molto più complicato del previsto.

Mentre volavamo verso la radura dell'albero in fiore, Gona mi ha mormorato, parecchio seccata:
-Ti rendi conto che tu sei il sergente, e non riesci a dare ordini?
-Senti, non ne ho mai dato uno fino adesso!
-Lo vedo...
-Tutta colpa di quella stronza. È stata lei a piazzarmi come sergente. Perchè crede che io sia perfetta, ti ricordo. E si sbaglia di grosso.
-E io ti ricordo, che per arrivare dove sono, mi sono fatta un culo così. Ma a quanto pare, il mio sbattimento non viene mai riconosciuto.
-Gona... io credo che Panthea continui a nasconderci cose. Tipo... e se avesse paura che le rubiamo la scena, perchè siamo diecimila volte migliori rispetto a lei, in tutto?-

MAL - A WITCH IN CENTOPIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora