Capitolo 70 (Epilogo)

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GIOIA:
Verso della limonata in tre bicchieri abbinandola anche a qualche brioche per una ricca merenda e m'incammino fuori casa tenendo saldo il vassoio tra le mani. Astrid mi strizza l'occhiolino, spalanca la porta d'ingresso e si fa da parte, sa quanto amo viziare i miei figli.
"Grazie." Sorrido e raggiungo la piscina che Aron ha riaperto in questo periodo dell'anno. È estate.
La stagione più bella dell'anno, ma anche la più calda e per tenere a bada due bestioline iperattive bisogna a tutti i costi inventarsi qualcosa, direi che la piscina e il campo da calcio sono un'ottima pensata.
"Chi vuole fare merenda?" Urlo ed ecco che le versioni minute di mio marito non appena mi notano balzano fuori dalla piscina come squali pronti ad attaccare la loro preda e si aggrappano alle mie gambe.
"Mamma io voglio il bicchiere più pieno."
"Ryan amore mio sono tutti e tre uguali." Mi accomodo intorno al tavolino di legno e loro fanno lo stesso.
"Perché c'è ne sono tre?"
"Un bicchiere è anche per papà, a proposito.. dove si è cacciato?"
"Qualcuno l'ha chiamato al cellulare."
"Vi ha lasciati da soli in piscina? Giuro che.. che.."
"Che cosa?" La sua voce mi fa sobbalzare seduta stante.
Volto la testa e lo ritrovo alle mie spalle, in costume e in perfetta forma come sempre.
Questo accenno di barba mi piace. Gli dà un'aria ancora più sensuale.
"Sono grandi, ormai hanno otto anni, sanno cavarsela." Prende posto affianco a me, avvolgendomi la schiena con un braccio.
Sospiro divertita scuotendo la testa e distribuisco le brioche e i bicchieri ai bambini e anche ad Aron. Incominciamo a fare merenda ridendo e scherzando come succede sempre quando all'improvviso mi accorgo che intorno a noi, oltre alla musica estiva di sottofondo, c'è troppo silenzio.
Qualcosa non va.
"Ehi un momento, dove si è cacciata Michelle?" Domando ispezionando tutto il giardino.
"Sicuramente sarà in camera a pettinare le sue bambole." Eden prende parola.
"Era con lo zio Martin." Aggiunge Ryan. Mi acciglio sollevandomi dalla sedia.
"Stai con i bambini, vado io." Aron avvolge una mano intorno al mio braccio e mi sorpassa.
Annuisco semplicemente.

ARON:
Rientro in casa e salgo le scale che portano alle camere dei bambini, non appena raggiungo il corridoio questo silenzio tombale mi fa capire che Michelle potrebbe essere qua, da qualche parte nascosta dai suoi fratelli a pettinare le sue amate bambole.
Michelle è una bambina che ama stare sola.
Eden e Ryan invece sono abbastanza vivaci ma anche più grandi, non le lasciano nemmeno un po' di pace e per questo motivo lei trova sempre un rifugio lontano da loro.
"Michelle la mamma ti sta cercando." Entro in camera sua guardandomi attorno.
È tutto bianco e lilla qua dentro, Gioia ha scelto lei stessa le camere per i bambini, ma con questa si è superata, credo che sia anche per questo motivo che Michelle passi tutto il suo tempo rinchiusa qua dentro a giocare.
Ha una miriade di giochi.
"Michelle.." Faccio una voce buffa. Se mi sentisse Gioia mi prenderebbe in giro tutto il giorno.
Ed ecco che improvvisamente due piccole manine sbucano dalle tende rosa delle finestre.
"Chissà dove si è cacciata Michelle Salinas.. adesso chiamo i rinforzi. Eden, Ryan, aiutatemi a cercare Michelle!" Fingo di uscire dalla stanza.
"Papà!" All'improvviso salta sulle mie spalle.
"Eccola qua la mia principessa!"
"Stavo pettinando Giorgy e Lessi."
"Chi sono?"
"Le mie bambole."
"Credo che siano abbastanza grandi per potersi pettinare da sole."
"Ma hanno solo cinque anni! Come me!" Scoppia a ridere portando la sua piccola mano davanti alla bocca.
Assomiglia molto a Gioia quando ride.
"Hey Aron, ho ricevuto una chiamata e l'ho persa di vista." Martin appare in camera imperlato di sudore e con il fiatone. Lo fulmino con lo sguardo.
Sa benissimo quanto mi faccia arrabbiare il fatto che lasci da sola mia figlia. È troppo piccola e questa casa è piena di uomini armati.
"Esperanza?" Domanda successivamente.
"Martin è tua figlia, ed era in giardino con te."
"Merda!" Esclama correndo di nuovo giù per le scale. Che coglione.
"Papà lo zio ha detto una parolaccia!"
"Non devi ascoltare lo zio, quando lui parla tu tappati le orecchie. E adesso scendiamo in cortile e andiamo in piscina dalla mamma."
"Ma Eden e Ryan mi prendono in giro." Mette il muso.
"Ignorali. Sei una principessa e le principesse si comportano come tali. Siamo d'accordo?"
Annuisce semplicemente. È una bambina così timida che quasi non si direbbe che è figlia mia e di Gioia, se non fosse per l'incredibile somiglianza con sua madre.
Ha i capelli molto chiari e gli occhi di un blu acceso, uguali ai suoi.
"Papà.."
"Dimmi amore."
"Io da grande voglio trovare un principe azzurro, proprio come te.
Sai.. Eden pensa che fantastico troppo.. ma la mamma ha trovato te, lei dice che tu sei il suo principe gigante, se lei ci è riuscita a trovarti anche io posso, vero papino?"

L' EREDEWhere stories live. Discover now