Capitolo 53

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GIOIA:
Sono immobilizzata.
Scioccata.
Aron mi ha appena sbattuto in faccia la realtà dei fatti, e non si è lasciato sfuggire nulla. Come posso essere cambiata in questo modo? Sono realmente diventata così egoista e fredda nei suoi confronti?
"Vaffanculo Gioia." Farfuglia tra i denti, prima di mostrarmi le sue grosse spalle e aprire la porta.
Sento un nodo allo stomaco, come dei sensi di colpa che mi stanno divorando.
"Aron.. aspetta." Mi avvicino e chiudo le dita intorno il suo polso.
"Che cazzo vuoi?" Mi fulmina con lo sguardo.
"Mi dispiace." Dico sinceramente e i suoi occhi prendono di nuovo colore.
Trascorrono dei secondi di silenzio, prima che Aron inaspettatamente si avvicini e spinga la mia testa contro il suo petto.
Mi lascio completamente andare beandomi di questo momento. Annuso il suo profumo e lo abbraccio forte.
Sono una persona orrenda, non ho capito le sue mancanze, ho messo prima me stessa di lui, l'ho scoraggiato ancor di più.
"Ti amo." Dico e mi sollevo in punta di piedi per baciarlo.
"Ripetilo." Sussurra piacevolmente.
"Ti amo Aron Salinas." Dico e bacio nuovamente le sue labbra morbidissime.
"Ti amo anche io Gioia." Fa oscillare il suo sguardo su ogni curvatura del mio viso.
Dio se lo amo.
"Rimarrai qua?" Domanda impaziente della risposta.
"Va bene Aron, ma non so quanto ancora potrò tacere difronte tua madre."
"Quando tornerò a casa dopo il percorso con il dottore sarà tutto diverso, tu ed io, partiremo per il nostro viaggio di nozze."
"Cosa? Davvero? Solo noi due?"
Annuisce baciandomi la fronte.
"Non siamo potuti partire dopo il matrimonio, perciò lo faremo una volta sistemate tutte le questioni importanti."
"Cosa vuoi fare adesso Aron?"
"Voglio trovare Amelì. E voglio il suo cuore in mano. Quella stronza deve pagare per quello che ha combinato."
"Aron.. devo proprio dirti una cosa." Bisbiglio e mordo forte il labbro.
"Che cosa?"
Ingioio un nodo di saliva. È difficile per me affrontare questo discorso.
"Gioia parla."
"Amelì non era sola in quel magazzino."
"Cosa? Che cosa significa che non era sola?" Alza la voce.
"Lei dava solo gli ordini, ma chi.. chi mi ha fatto questo.. è stato il fratello."
Le sue spalle si contraggono, noto che le labbra si separano e gli occhi navigano dentro i miei, in attesa di una bugia o di una speranza che sia tutta una presa in giro.
Ma non è così.
"Suo fratello è morto nell'incidente Gioia." È sconvolto.
"No Aron, lui è l'unico sopravvissuto a parte Amelì, lei lo ha voluto salvare e l'incendio non è stato un incidente, l'ha appiccato lei."
"Che stronzate stai dicendo?"
"Aron, ti mentirei mai?"
Rimane in silenzio.
"Lei ci ha presi per il culo tutto questo tempo?" Domanda tra se e se.
"A quanto pare si Aron, è stata furba."
"Questo significa che nemmeno mia madre conosce la verità. O forse sì." Riflette da solo.
Incrocio le braccia al petto abbassando la testa.
Non posso dire nulla. Vorrei tanto, ma non posso.
"Gioia! Mia madre lo sapeva sin dall'inizio?"
Dannazione.
"Non lo so Aron.."
"Rispondimi!!" Alza la voce e sobbalzo.
"Aron.. tua madre voleva bene a quella ragazza, non fargliene una colpa."
"Bene? Quale bene? Quella maledetta puttana ha ucciso tutta la sua famiglia e noi l'abbiamo tenuta in casa come degli stupidi, all'oscuro di ciò che aveva fatto."
"Tua mamma non c'entra niente Aron."
Apre la porta quasi spaccandola dal mondo in cui la fa sbattere contro il muro.
"Dove vai adesso?" Urlo e lo inseguo per il corridoio.
"A cercare mia madre."

ARON:
"Aron non fare così ti prego." Gioia mi insegue per casa.
"Mamma!" Strillo e apro le porte di tutte le stanze.
Mi ha mentito per tutti questi anni.
Non posso crederci.
"Aron cosa sta succedendo?" Andrea mi raggiunge affiancato da Isadora, che corre immediatamente da mia moglie.
"Nostra madre dov'è?" Chiedo giungendo in cucina. Sono furioso.
Ma lei non è in casa.
"È uscita. Credo che sia andata a trovare sua sorella al campo, è successo qualcosa?"
"Bene. Andiamo." Apro la porta di casa e mi affretto a raggiungere la mia macchina senza fiatare più.
"Aron!" Sento le grida di Gioia.
Non le rispondo, metto in moto affiancato da mio fratello e sfreccio via dalla villa.
"Che cazzo è successo Aron?" Andrea si aggrappa al sedile quando svolto l'angolo in tutta velocità.
"Nostra madre ci ha mentito per tutto questo tempo."
"Cosa significa?"
"Tu sapevi chi cazzo era realmente Amelì?"
"Aron non sto capendo niente, cosa intendi?"
"È stata lei ad appiccare l'incendio anni fa, ha ammazzato tutta la sua famiglia e ha tenuto in vita suo fratello, spacciandosi per orfana. Gioia è stata torturata da loro, quel pezzo di merda ha osato toccare mia moglie!!"
"Che cosa stai dicendo? Sei sicuro di questo?"
"Me l'ha confessato Gioia. Io le credo."
"È gravissimo Aron."
"È un'infame, e deve morire insieme a suo fratello. Ma ti rendi conto cazzo? Ci ha preso per il culo tutto questo tempo facendo da cagnolino a nostra madre, lei sapeva dove fosse James quando stava portando Gioia all'aereo per la sua partenza, ha organizzato una soffiata per rapire mia moglie, adesso torna tutto."

GIOIA:
"Isa dimmi che sai dove sono diretti Andrea e Aron?!"
"Non lo so.. non ne ho idea."
"Dobbiamo seguirli prima che Aron faccia qualcosa di azzardato contro sua madre." M'imbatto in giardino e raggiungo una delle tante guardie.
"Signora Salinas cosa succede?" Domanda quest'ultimo allarmato.
"Ho bisogno che segua una macchina."
"Devo avere il consenso di suo marito."
Accidenti!
"La prego, è una questione importante." Piagnucolo.
"Non posso, mi dispiace."
"Io sono la fidanzata di Andrea Salinas, non sono sposata e sono libera di andare dove mi pare e piace senza permessi." S'intromette Isadora e non capisco dove voglia andare a parare.
"Voglio che segui la macchina del signor Aron, io stessa verrò con te. E desidero anche che mi presti il tuo cellulare durante il tragitto." Continua lasciandomi di stucco.
Spalanco la bocca.
Wow.
"D'accordo signorina, posso accompagnarla, ma la signora Salinas dovrà rimanere all'interno di queste mura." Indica la casa.
"Non preoccuparti Gioia, tieni pure il mio cellulare, ti chiamerò dal suo e ti terrò informata su tutto." Isadora posa una mano sulla mia spalla:
"Grazie di cuore Isa e sta attenta, non voglio per nessun motivo che la signora Caterina venga toccata."
"Non so cosa sia successo, ma cercherò in tutti i modi di convincere Andrea a calmare Aron. Puoi stare tranquilla Gioia."

"

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