Capitolo 58

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GIOIA:
Per l'occasione di stasera ho indossato un vestitino di pizzo bianco molto grazioso, delle scarpe con il tacco e un po' di trucco per rendermi presentabile agli occhi esterni.
Ultimamente sono bianca cadaverica. Sarà il fatto che non esco mai da questa casa.
"Sei pronta?" Aron sbuca dal bagno con indosso una camicia nera, un pantalone del medesimo colore e quell'aria da boss sexy che si abbina perfettamente al profumo.
Dio, potrei svenire.
"Ho chiamato il dottore, domani mattina andremo nella sua clinica per l'ecografia." Parla mentre allaccia l'orologio al polso.
Annuisco con le guance in fiamme. È proprio vero che in gravidanza il desiderio sessuale è più forte, temo che potrei venire da un momento all'altro soltanto a guardarlo.
Quando si avvicina trattengo il respiro. Ha quel sorrisino bastardo stampato sul viso che mangerei a morsi.
"Cosa c'è Gioia?" Sibila fissando le mie labbra. Ingoio un nodo di saliva.
"Non so cosa mi succede.." Ammetto osservando le linee del suo volto stupendo. Sono come in uno stato di trance.
"Vuoi che io ti tocchi?" Le sue dita mi sfiorano le cosce, giocherella con il mio vestito fino a ritrovarmi la sua mano dentro le mutandine.
Socchiudo la bocca aggrappandomi rapidamente alle sue spalle.
"Gioia ti sei bagnata le mutandine." Finge di rimproverarmi sotto voce, mentre cammina fino alla parete e mi adagia delicatamente contro di essa.
"Guardarmi ti fa quest'effetto?" Chiede pur sapendo già la risposta.
Le sue dita entrano velocemente dentro di me, emetto un verso di piacere e sollevo lo sguardo.
Sembra che Aron mi stia scopando con gli occhi.
Oddio, sono accaldata da far paura.
"Gioia io sono pronta!" All'improvviso sento la voce di Gaia. Sgrano gli occhi dimenandomi ma Aron con la bocca mi fa cenno di non parlare.
"Gioia è in bagno." Risponde lui per poi tornare a guardarmi. Sento i passi di Gaia dal corridoio che si allontanano sempre di più.
Riprendo a respirare, Aron mi sorride, schiaccio velocemente le labbra contro quelle di mio marito e lo bacio con passione. Le sue dita incominciano ad entrare e uscire dal mio corpo, le spinge in profondità fino a toccarmi dove piace a me.
"Sei bollente.." Ansima prendendo, con l'altra mano, i miei capelli in un pugno.
Lo fisso con lussuria e lentamente porto una mano sul rigonfiamento del suo pantalone.
Incomincio a toccarlo, a stuzzicarlo intrecciando le nostre lingue fino a quando Aron non libera la sua erezione.
Mi obbliga a voltarmi con la faccia premuta contro il muro e si spinge dentro di me, tappando la mia bocca per soffocare i miei lamenti.
Tiro la testa all'indietro. Aron entra ed esce facendomi tremare le gambe, sento che succhia il mio collo e che ringhia stringendo la dita sulla intorno alle mie braccia.
È così duro e sensuale che dopo pochi minuti entrambi raggiungiamo l'orgasmo, e mi sento decisamente meglio, libera e rilassata.
Mi volto per baciare mio marito sulla bocca e abbasso il vestitino mentre lui si ricompone velocemente.
Sono costretta a correre in bagno a darmi una sistemata per accorciare i tempi. Siamo in ritardo e io sembro appena uscita da un allenamento finito male.
Sistemo i capelli lungo le spalle, applico nuovamente il gloss e torno da mio marito che ora è seduto sul letto con una scatolina bianca tra le mani.
Mi acciglio.
"È un cellulare." Ammette lasciandomi di stucco.
Spalanco la bocca.
"Che cosa?"
"È un cellulare, per te." Ripete alzandosi e venendo verso di me. Ha uno sguardo dolcissimo.
"Dici sul serio Aron?" Sono emozionata.
"Così quando sarò fuori per lavoro potrò sentirti. E poi serve sempre per l'emergenze."
Mi fiondo tra le sue braccia stringendolo forte.
Che cosa gli sta succedendo? Questo non è l'Aron di prima, è una versione aggiornata e più dolce.
"Grazie di cuore."
Mi bacia la fronte.
Lo trovo un gesto che esprime molto in così poco.
"Ti ho già salvato alcuni numeri di telefono. Andiamo adesso." Mi prende per mano facendo battere forte il mio cuore e senza aggiungere nient'altro ci avviamo verso il salotto.

ARON:
Siamo in macchina, Gioia ascolta la musica oscillando la testa da una parte all'altra mentre guido, sembra davvero felice sta sera.
Spero solo che Andrea abbia dato una ripulita al locale, lo spero tanto per lui o questa volta sarà quella giusta per spaccargli la testa.
Riesco a vedere la sua macchina dietro la mia.
"Perché la gente fissa la nostra macchina?" Domanda Gioia sporgendo la testa fuori dal finestrino.
L'afferro dal braccio e la riporto dentro, alzando il vetro.
"Sanno che è la mia."
"Oh.. e perché sei così acclamato dalla tua città? Insomma.. solitamente la gente ci odia per quello che facciamo."
"In passato ho aiutato la città in un periodo di crisi."
"Economicamente?"
Non proprio ma annuisco.
Fermo la macchina fuori da locale. Scendo dall'auto e apro la portiera a Gioia.
"Hansel è arrivato." Le faccio notare indicando la sua vettura parcheggiata in lontananza e sul suo viso compare un sorriso a trentadue denti.
"Gaia sarà felicissima di questa sorpresa!" Esclama euforica guardandosi attorno.
"Gioia adesso ascoltami bene." Porto le mani nelle tasche.
"Non allontanarti da me.." Incomincio a parlare ma lei mi interrompe.
"Aron, stai tranquillo, ho capito perché oggi pomeriggio non volevi che venissimo qui, ma non ti preoccupare starò sempre vicino a te."
"Non bere alcol. La gente sa chi sei, ricordati di tenere un'immagine pulita e di non fare stupidaggini." Rammento ansioso.
"Non preoccuparti."
Sospiro prendendola per mano, volto la testa e mi rendo conto che Andrea ci sta raggiungendo con Gaia e con Isa.
Incominciamo ad avviarci verso locale, osservo le guardie sparse per il parcheggio e le conto una ad una. James sarà fuori dalla porta del nostro privè a sorvegliare.

GIOIA:
Questo locale è a dir poco enorme visto da fuori, si chiama Doll's house, non appena metto piede all'interno un forte aroma di vaniglia mi inebria le narici. La musica è alta, le luci sono rosse e blu e c'è moltissima gente.
Il locale è suddiviso in due piani, il primo dove vi è un bar, la pista da ballo e un palco caratterizzato da alcuni pali sulla quale ballano delle ragazze bellissime ma ahimè vestite in modo osceno, e il secondo è riempito da molteplici stanze trasparenti che ospitano divanetti e tavolini che credo siano riservate solo ad uno stretto numero di ospiti. Aron li chiama privè.
"Andiamo al piano di sopra." Urla quest'ultimo per sovrastare la musica. Annuisco e lo seguo osservando le ballerine con un cipiglio confuso stampato sul viso ma Aron mi tira e tiene stretta la mia mano come se potessi scappare da un momento all'altro facendomi quasi male, saliamo le scale e ci sistemiamo tutti quanti in un stanza rossa.
Riconosco James in piedi davanti alla porta.
Sono contenta che sia guarito finalmente, quel proiettile gli ha causato danni seri.
"Ordiniamo da bere?" Domanda Andrea prendendo parola.
Aron annuisce, con un cenno di mano chiama una giovane cameriera che entra nel privè e prende le nostre ordinazioni. Mi accorgo sin da subito che fissa mio marito in modo strano, non mi piace per niente questa ragazza.
Sorride, si atteggia e.. quello che ho appena visto è un occhiolino.
"Gioia lasciala perdere." Sussurra Gaia al mio orecchio, rendendosi conto di quanto stia incominciando ad agitarmi.
"Non lascio perdere un accidenti!" Ringhio accavallato le gambe e fissando questa stronza che regala sorrisi gratis al futuro padre dei miei figli.
Stiamo scherzando?
Questo è il locale di suo fratello, e questo è il rispetto che gli portano?
"Smettila." Aron accende una sigaretta nervoso e posa una mano sulla mia gamba, stritolandola tra le dita.
Io devo smetterla? Questa si che è davvero divertente.
"Lasciami in pace!" Prendo la sua mano e la sposto con poca delicatezza.
La cameriera finalmente gira i tacchi e se ne va con le nostre ordinazioni scritte, la seguo con lo sguardo finché non richiude la porta.
"E così è questo il posto dove passi il tuo tempo Aron. Strano che non ci siano puttane in giro per il locale, le hai mandate via per il mio arrivo?"
"Gioia piantala o ti riporto a casa." Ringhia.
"Ti ci riporto io a casa Aron Salinas, a calci nel sedere!"
"Ho forse capito male?" Alza la voce.
"Hai capito benissimo, quella stronza ti stava scopando con lo sguardo e tu non hai fatto niente per farla smettere."
"Ma come cazzo parli?" Stringe i denti imbestialito.
"Parlo come voglio perché sono arrabbiata."
"Che cazzo devo fare? Picchiarla davanti a te?"
Impallidisco all'istante.
Ho sentito bene?
"D'accordo sposini, io e Gaia andiamo a ballare in pista." Isadora interrompe la discussione.
"Tu non vai da nessuna parte." Incomincia Andrea urlando contro la sua fidanzata e parte una litigata infinita.
Torno a guardare Aron che ha un'espressione scocciata stampata sul viso, eppure non mi sembrava così irritato quando veniva qua da solo, a scommettere sesso a carte.
"Gioia non farmi perdere la pazienza." Sospira.
Sono un fascio di nervi.
"Preferisci che vada via? Sai, sembra che la mia presenza ti dia fastidio, se vuoi posso sempre chiamare Matilde e farmi rimpiazzare per la serata, o forse hai intenzione di picchiare anche lei? Maschilista e violento!"
I suoi occhi sputano veleno a tutto andare.
"Adesso basta!" Urla e sobbalzo.
Ma prima che possa fare un solo movimento la porta del privè viene aperta all'improvviso, tutti scattiamo l'attenzione su di essa che ci lascia la perfetta visuale di Hansel, vestito elegantemente, con un mazzo di rose rosse in mano per Gaia.
Spalanco la bocca.
"Tanti auguri amore mio." Sibila, e il mio cuore si scioglie in un millesimo di secondo.

" Sibila, e il mio cuore si scioglie in un millesimo di secondo

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