Capitolo 28

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ARON:
Spingo la porta d'entrata del bordello, la musica, l'alcol e l'odore di fumo mi inebriano le narici.
Cammino per il corridoio rosso ma prima che possa fare capolino dentro la stanza un tizio vestito in giacca e cravatta mi ostruisce il passaggio.
"Buonasera, nome e cognome?"  Tiene la testa chinata sul telefonino.
"Preferisci spostarti tu o vuoi che lo faccia io?"
Solleva lo sguardo per poi sbiancare l'attimo dopo.
Coglione.
"Prego signore, entri pure."
Lo sorpasso velocemente ed entro nella stanza principale. Cerco tra la gente il volto di Oscar e poco dopo lo trovo avvinghiato ad una ragazza.
Stanno sniffando della cocaina appartati in un angolo.
Sposto lo sguardo e noto anche il suo braccio destro appoggiato ad una colonna che controlla la situazione, ancora non mi ha visto e né approfitto per voltarmi. Non deve riconoscermi.
"Signor Salinas quale buon vento l'ha portata qua?" Una puttana si avvicina.
Stringo gli occhi in due fessure perché forse lei potrà servirmi stasera.
"Come ti chiami?"
"Gabriella." Morde il labbro.
"Gabriella, scommetto che sei madre di due bambini, vero?"
"Oh.. dovrei coprire questi tatuaggi, non è prudente che la gente sappia della mia vita personale."
"Lavori qua per mantenerli?" Fingo interesse e la stupida ci casca.
"Nessuno si è mai interessato a me in questo modo.."
"Ho conosciuto molte ragazze come te sai? Ora hanno un buon lavoro."
"Oddio, davvero signore?"
"Basta solo che tu mi faccia un favore e io stesso mi occuperò di trovarti un lavoro degno della persona che sei."
Quasi piange.
"Quello che vuole."
Mi avvicino al suo orecchio e indico la guardia del corpo di Oscar.
"Tienilo impegnato, ti prometto che sarà l'ultima volta che un uomo ti toccherà senza il tuo consenso, poi potrai essere felice."
"Devo andarci a letto?"
Annuisco.
"Digli che è un regalo da parte di Oscar."
"D'accordo." Sospira e lancio un'occhiata a Oscar che se la sta ancora spassando con quella ragazza, mentre Gabriella tenta di convincere la sua guardia ad allontanarsi da lui.
Mentre attendo, mi avvicino al bar e ordino un bicchiere di whisky, delle ragazze ci provano ma non le considero minimamente, devo attenermi al piano.
"Il terrore del clan Salinas." La sua voce alle mie spalle è facilmente riconoscibile. Roca e profonda.
Sorrido e sorseggio il mio bicchiere.
"Buonasera Oscar."
"Come mai sei ancora da queste parti? Non dovresti essere in Germania con mia figlia?!" Si accomoda sullo sgabello difronte al mio e finalmente riesco a guardalo in faccia. È scavato e pallido, la droga lo sta mangiando.
"Dovrei, ma un fallito che pensa che riesca a spaventarmi uccidendo due ragazzine minorenni mi ha trattenuto in Italia."
"Sei un traditore." Ride ed è palesemente strafatto e ubriaco.
"Io non ti ho mai promesso che ti avrei consegnato Gioia, il traditore sei tu Oscar, mi avevi dato la tua parola d'onore che non avresti attaccato prima delle due settimane, l'avevi fatto per lei, invece sei qua nella sua città a spargere sangue!"
"E il prossimo a morire sei tu!" Estrae la pistola dalla giacca, lo precedo e punto l'arma contro la sua testa.
"Il tuo cane sta scopando in qualche angolo di questo bordello, io invece ho dieci uomini sparsi dentro il locale che potrebbero farti saltare la testa se solo muovessi un dito, quindi sei solo Oscar, brutta mossa."
"Aron avanti! Non mi attaccheresti mai per primo."
"Non mi conosci coglione. Non sfidarmi."

GIOIA:
Sbatto le palpebre e le richiudo.
Sono ancora sopra l'aereo, ho un forte mal di testa.
"James ragiona, Gioia lo verrà a scoprire e sarà peggio di quanto già non lo sia."
È la voce di Caterina.
"Signora non siamo autorizzati a parlare con lei di questa situazione. Suo figlio l'ha vietato."
Stanno bisbigliando e sono dietro di me.
"Quando lo scoprirà sarà un dolore straziante da sopportare per lei, Aron sta sbagliando."
"Vuole tenerglielo nascosto per uccidere Oscar Kardingam, una volta che l'avrà fatto la signora Gioia vivrà in pace come ha sempre vissuto."
"Non è così semplice ammazzare quell'uomo! Gioia non vivrà per sempre all'oscuro da questo segreto, prima o poi scoprirà che quel tizio è suo padre biologico e morirà dai sensi di colpa. Sono una donna e so quello che è meglio per noi James, quindi se non glielo dirà Aron lo farò io."
Spalanco la bocca.
O mio Dio..

ARON:
"Aron sono troppi cazzo, lui non era solo."
"Non attaccate, Andrea mi hai sentito? Non attaccate!!"
"Merda, si stanno avvicinando, siamo nel parcheggio del bar Rosso 31."
Chiudo la chiamata e mi volto velocemente verso Oscar.
"Ordina ai tuoi cani di merda di restare fermi o ti faccio fuori."
"Cani? Sono solo qua in Italia coglione. C'è solo Theodor, la mia guardia del corpo, non ho bisogno di uomini per farti il culo Aron."
Lo afferro con violenza dal collo.
"Oscar fermali!"
"Ma di che cazzo stai parlando?"
Sbatto le ciglia indietreggiando.
Sento il telefono squillare, rispondo tenendo salda la pistola nella mano sinistra e gliela punto alla tempia.
"Aron sono Francesco."
"Che cazzo succede?"
"Non sono uomini di Oscar, è una soffiata Aron!!"
"Che cosa?!"
"Li abbiamo sentiti parlare, a capo di tutto c'è Davide Torre, è già arrivato in Germania e vuole Gioia. La sta cercando."
Davide Torre?!
_
"Mi chiamo Davide Torre, ti dice qualcosa il mio cognome?"
Scuoto il capo e con un cenno lo invito a continuare.
"Lui.." Tossisce.
"Francesco Delgrado anni fa ha ammazzato tutta la mia famiglia per vendicarsi di un carico rubato da mio padre... sono morti tutti.. mia sorella, mia mamma, mio papà.. l'unico sopravvissuto sono io."
Mentre parla accendo una sigaretta.
"Una storia drammatica." Annuisco.
"Per questo motivo vuoi arrivare a Gioia? Per vendicarti?"
Non risponde più.
_
Sgrano gli occhi.
"Merda!!!!"

GIOIA:
Dove ho vissuto fin ora? La mia vita è stata tutta una bugia.
Sono figlia di Oscar Kardinagm, un tizio che non so nemmeno chi sia, e nessuno ha mai provato a spiegarmi la verità. Ecco perché tutti quei misteri, sapevo che c'era qualcosa sotto.
Mi sento morire.
Non posso crederci, sono scioccata.
Mio papa non è Francesco Delgrado, ma mia madre si?
Porto le mani davanti al viso e reprimo i singhiozzi, siamo atterrati e manca poco allo sbarco, non voglio che Caterina mi veda così.
Voglio andare via.
Mi hanno mentito tutti quanti.
"Signora si sente bene?" James mi raggiunge.
Scuoto la testa.
"Chiamo un medico?"
"Chiamami Aron per favore."
"Non credo sia possibile."
"Chiama mio marito James, ho bisogno di parlare con lui!!" Alzo la voce disperata e finalmente fa ciò che gli ho chiesto.
"Sua suocera è già in macchina, io l'aspetto prima di scendere."
Sono in una valle di lacrime.
Attendo che Aron risponda, ma non lo fa, ci riprovo e al terzo tentativo sento la sua voce che mi fa tremare il cuore.
"James porta via mia moglie e mia madre dall.."
"Aron." Lo interrompo e lui si ammutolisce per qualche secondo.
"Gioia.."
"Aron perché mi hai fatto questo?"
"Che cosa? Di cosa stai parlando e dov'è James?"
"Tu.. tu mi hai mentito, sei uguale alla mia famiglia, sapevi delle verità che io non conoscevo e non mi hai detto nulla.."
"Gioia ma cosa stai dicendo? Perché piangi?"
"Sono figlia di Oscar Kardingam?"
Non risponde più.
"Cristo Santo.. sei un bastardo Aron! Non voglio mai più rivederti!!"
"Gioia ascoltami cazzo!!"
"Vai al diavolo!" Interrompo la chiamata raggiungendo a passo svelto James.
Mi asciugo le lacrime.
"Questo aereo è di mio marito?"
"Si signora."
"Quindi è anche mio. Voglio andare via da qua."
"Cosa? Non posso farlo senza l'autorizzazione di suo marito."
Con un movimento rapido gli sfilo la pistola dalla giacca. Lui solleva le mani in aria.
"Signora Salinas.."
"Mi dispiace James." Gliela punto alla tempia.
"Non lo faccio per te, ma per me. Ho bisogno di andare via da tutti quanti." Scoppio di nuovo in lacrime.
Sto malissimo. Questa notizia l'ho elaborata velocemente, la mia mente è troppo contaminata per pensare lucidamente.
Se non avessi sentito parlare Caterina mai nessuno me l'avrebbe detto. Avrei vissuto all'oscuro per tutta la vita..
"Dai l'ordine di far partire l'aereo."
"Gioia.."
"James?!!" Poso un dito sul grilletto.
"D'accordo.." Sospira e digita un numero sul cellulare.
"Dove vuole andare?" Mi domanda.
Ingoio un nodo di saliva.
"Il più lontano possibile da mio marito e dalla mia famiglia."

"

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L' EREDEWhere stories live. Discover now