Non ho nemmeno avuto il tempo di completare la frase, che lui aveva dapprima baciato a lungo mia madre, dicendole di non far entrare nessuno nella tana e di aspettarlo, dato che sarebbe tornato entro il tramonto. Subito dopo è salito in groppa a Buttercup, facendoci cenno di seguirlo.
Avessi conosciuto io più persone così...

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Il tragitto dall'isolotto al palazzo degli elfi non era chissà quanto lungo, ci andavano dieci minuti al massimo.
Minuti sfruttati alla grande da me e Gona, per metterlo in guardia dai piani di allargamento ulteriore della famiglia da parte di mamma.
-Hai ripetuto a mamma ciò che le ho detto, quel migliaio di volte che bastano a farglielo entrare in testa, oppure è ancora convinta di volere sto secondo figlio?- gli ho domandato, leggermente stizzita.
-Oh guarda, è talmente euforica, dopo la proposta di matrimonio, che se prima era incerta se averlo o no, ora lo vuole ad ogni costo. E io lì a spiegarle con calma che non è obbligatorio dare vita ad una seconda creatura, solo perchè tra qualche mese ci sposiamo.
-E tu continua a dissuaderla, no? Si arrenderà prima o poi, mannaggia a Myrtle Snow e ai suoi abiti da urlo- gli ha fatto notare Gona, nascondendo l'incazzatura apocalittica che stava attraversando il suo cervello.

Mio padre ha sospirato e mi ha guardato, con un velo di lacrime davanti agli occhioni gialli.
-Io sono vecchio, ho quasi sessant'anni ormai, non so neanche se la maledizione di Ade potrà essere spezzata, e di conseguenza potrei rimanere un serpente mutante a vita, e tua madre sta solo pensando a questo maledetto figlio. Io continuo ad amarla con tutto me stesso, ma...
-Papà, dammi retta, faccio prima io a trovare l'antidoto per annullare la tua maledizione.
-Grazie tesoro mio, sapevo di poter contare su di te.
-Più che altro, io vorrei capire perchè la mamma insiste tanto su questa cosa. Che c'è di così sbagliato in me?
-A detta sua... non sei la figlia che si aspettava di ritrovare una volta uscita dal limbo. Ci sono molti tuoi aspetti che non le piacciono, e piuttosto che considerarsi una madre fallita, preferisce avere un altro figlio e crescerlo come vuole lei-
Silenzio imbarazzante.

Cosa cazzo significava che mia madre, MIA MADRE, stava cercando di rimpiazzarmi, perchè non sono venuta fuori come voleva lei? E cosa non le piaceva esattamente di me?
Mi stavo seriamente pentendo di averla fatta tornare tra i vivi, ma d'altronde chi se lo poteva aspettare? Di certo non io.

-Vedi che faccio bene a non fidarmi di Tamsin?- ha esclamato Gona, stavolta furiosa- scusa Polytheus, ma non credo che sia la stessa persona che hai conosciuto trenta e passa anni fa. Questa è un'egoista di merda, che vuole solo traumatizzare sua figlia. Io fossi in te, mi rimangerei la proposta.
-Ormai è troppo tardi- ha balbettato lui- ma lotterò con tutto me stesso per farla cambiare. Mal ha sofferto fin troppo, non voglio che la mia amata Tamsin contribuisca a peggiorare la situazione. Lo prometto a entrambe-

L'ho guardato, con i lacrimoni che scendevano senza freni lungo la mia faccia, e ho aspettato che scendesse dalla schiena della sua tartaruga per abbracciarlo.
Mio padre ha sempre dimostrato di tenere a me, fin da quando ha quasi rischiato di farsi incarcerare, per portarmi via dalle grinfie dei sovrani elfici.
E ora, insieme a Gona, mi avrebbe protetto dall'egoismo senza confini di mia madre.
Sperando che, prima o poi, lei ceda e inizi a comportarsi da persona normale.
Ce la faremo? Vi faremo sapere...

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Il piano per ripigliarsi il blubardo fuggitivo, e anche il prossimo pezzo del cuore siccome la sfera lo segnalava già al palazzo degli elfi, era il seguente:
Io e papà saremmo saliti al cratere tramite il passaggio segreto, e mentre lui teneva distratti gli elfi scassapalle, io avrei acchiappato animaletto e frammento, munita di mantello dell'invisibilità e di filtro antiacqua arcobaleno (sì, ce l'ho ancora e lo uso ancora).
Gona, invece, sarebbe rimasta giù, a fare il palo e prendersi cura di Buttercup, insieme ai miei quattro insetti da guardia.
Semplice, facile da ricordare.

Era troppo rischioso vestirsi da Widow Witch, in pieno giorno e soprattutto in un posto dove c'era molta gente.
Ormai conoscevo la strada per andare alla sala dei tesori come le mie tasche, e non ci ho impiegato nulla a trovare il nuovo frammento di cuore, unico originale in mezzo a nove falsi.
E i falsi poi sono diventati dieci, dopo che ho sostituito l'ultimo autentico. Bingo!

Ora mancava solo il blubardo.
Non ho fatto molta fatica a trovarlo, perchè si era nascosto dietro la porta della stanza dei tesori, perciò un palloncino di filtro nero bastava e avanzava per ipnotizzarlo in modo permanente. Dato che era un blubardo femmina, l'avrei chiamata Liz, come l'iconica Liz Taylor direttamente da AHS Hotel. Beh, ci stava, no?

Ci stava molto meno ciò che a cui ho assistito, una volta uscita dal palazzo degli elfi.
Mia, Yuko e Mo stavano torchiando mio padre a suon di domande moooolto scomode, tipo "chi erano quelle persone nella foto che abbiamo visto nella tua tana?" , oppure "perchè hai rapito un innocente blubardo senza motivo?", e ancora "non è che per caso collabori con Mal e Gargona? Perchè se così fosse, saresti accusato di alto tradimento verso il re, cioè io, e ti condannerò a morte. Forza, sputa il rospo!"
L'ultima frase era chiaramente una minaccia, da parte di Mo, che voleva assolutamente sapere se doveva liberarsi del più famoso e unico mercante di Centopia, o meno.

Ho guardato mio padre, attraverso il mantello dell'invisibilità, e ho capito che se non fossi intervenuta, lui avrebbe rischiato la morte, e non potevo certo perdere una delle poche persone che teneva davvero a me.
Così ho improvvisato un canto ipnotico:

🎶 We told you this was melodrama
Oh, how fast the evening passes
Cleaning up the champagne glasses

Our only wish is melodrama
Oh, how fast the evening passes
Cleaning up the champagne glasses

And the terror and the horror
When we wonder why we bother, whoa, whoa
And the terror and the horror
God, I wonder why we bother, whoa, whoa

All the glamour and the trauma
And the fuckin' melodrama, whoa, whoa
All the gunfights and the limelights
And the holy sick divine nights, whoa 🎶

E ha funzionato alla grande, infatti ce la siamo svignata in un nanosecondo, prima che l'effetto svanisse.
Mal dieci, elfetti zero!
Ora Liz, il mio blubardo domestico, ha una cuccia nevosa tutta per sè, e inoltre, sulla sua testa, aleggia sempre una nuvoletta con la neve. Non è meraviglioso?
Certo che lo è, non scherziamo!

Quella sera mi sono addormentata, tra le braccia della mia rossa, senza particolari problemi.
Ma nella mia testa ancora frullava una domanda: cosa avevo io che mia madre riteneva sbagliato?

La risposta sarà in uno dei prossimi cap... mi raccomando, non andate via! 🥺

MAL - A WITCH IN CENTOPIAWhere stories live. Discover now