Ok, scusate, vado avanti.
Improvvisamente, il mio cellulare ha squillato, e ho subito intuito che i miei avevano bisogno di me.
Altrimenti non mi telefonerebbero, che dite?
-Mamma, sei tu?
-Certo. Tutto bene, Mal tesoro?
-Diciamo di sì. Che è successo ora? Chi è venuto a scocciare?
-Tuo padre ha deciso che voleva regalarti un nuovo animale domestico, ed è andato a "prelevarlo" per portarlo qui, solo che... ecco... credo sia scappato.
-Meeeeeerda... ci risiamo. Arrivo, dammi due minuti-

Ho radunato i quattro scarafaggi salterini, e una smaterializzazione più tardi, eravamo alla tana sull'isolotto.
Ho lasciato gli insetti mutanti a guardia dell'ingresso, mentre io e Gona siamo entrate nell'abitacolo, completamente a soqquadro. Mio padre era disperato, e stava cercando freneticamente il regalo per me.
-Papà? Papà sono qui, che stai combinando?
-Ah, sei tu, piccola mia!- ha esclamato, riemergendo dal caos e abbracciandomi felice- non trovo più l'animaletto domestico che volevo regalarti.
-E che animale era?- ha chiesto Gona, curiosa- un altro gatto? O un altro unicorno che faccia compagnia a quello che abbiamo già a palazzo?
-Nessuno dei due- ha risposto lui- avevo preso con me un blubardo sperduto, su al Corno del Nord, e ho pensato che potesse essere un perfetto animale da compagnia per te, tesoro mio adorato.
-Un che? Papà, che cosa sarebbe?-

Mia mamma mi ha mostrato una foto del suddetto "blubardo", per chiarirmi le idee. In poche parole erano come pinguini, ma al posto di essere bianchi e neri, erano gialli e arancioni.

 In poche parole erano come pinguini, ma al posto di essere bianchi e neri, erano gialli e arancioni

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Ecco, come questo qua. Lo vedete? Ottimo, andiamo avanti.

-In realtà, i blubardi non sopravvivono a lungo, con queste temperature da savana della Namibia- ha puntualizzato mia mamma- se vuoi adottarne uno, devi fare in modo che non muoia, per il troppo caldo. Crea una nuvola da neve portatile, e festa fatta.
-D'accordo mamma. Sapete dove può trovarsi ora, questo carinissimo animaletto?
-Scommetto il mio immenso patrimonio che gli elfi lo hanno trovato e lo hanno portato a palazzo- ha borbottato papà.
-E allora scommettiamo- ha azzardato Gona, materializzando la sfera magica portatile.

All'interno della sfera, ho potuto scorgere il trio elfico, tutto allegro, che giocava col piccolo blubardo, più tanti altri esemplari, in mezzo al giardino degli elfi. Ma aspetta un secondo, quella era... neve? Al primo agosto? Neve?!
Ma che cazzo di tempo faceva ultimamente in quest'isola?!

Dovevamo andare a riacchiapparlo, prima che scappasse di nuovo chissà dove, o le gnappette elfiche lo facessero scappare chissà dove.
-Stavolta vi accompagno io- si è offerto papà- in fondo quel blubardo l'ho, come dire...
-Ritrovato, Theus caro, ritrovato- l'ha aiutato mamma- poi l'avresti regalato a Mal, e lei lo avrebbe adottato ufficialmente.
-Esatto. Comunque, papà, fai bene a venire con me. Qualcuno deve pur tenere occupati quei tre, mentre io cerco il mio blubardo. Gona, tu...
-Io non salgo lassù, mi dispiace, ma col cazzo proprio, che mi immergo nella neve. Un altro sbalzo tra caldo e freddo può costarmi una polmonite, altro che influenza.
Piuttosto faccio il palo, all'entrata del passaggio segreto.
-Ecco, ottima idea. Andiamo papà? Ce la facciamo a pie...-

MAL - A WITCH IN CENTOPIANơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ