Capitolo 67

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Chris

Fra una settimana è il matrimonio tanto atteso, abbiamo deciso di portare fuori Michele, inizia ad essere davvero nervoso; sono uscite anche le ragazze.

Raggiungiamo il locale dove sono gli altri, un posto spartano vicino il colosseo, per trovare parcheggio è stato un delirio.
Carlo e Sergio litigano come al solito, sono abituato alle loro scaramucce da innamorati ormai, ma sono venti minuti di fila, poi, sono giorni un po' nervosi per me, scendo dall'auto sbattendo lo sportello e loro mi seguono.
"Non vi sopporto più, sembrate una vecchia coppia sposata da cinquanta anni con rancori, e l'unico modo per comunicare è utilizzare frecciatine."
Sbuffo sonoramente, ho l'attenzione dei diretti interessati che si fissano e finalmente capiscono di aver messo a dura prova la mia pazienza con i loro continui battibecchi.

Finalmente un po' di pace.

Sanno perfettamente cosa mi turba, fino a quando Gabriella non mi darà la sua risposta, io vivrò in un limbo, e nascondere questo a Sara è complicato, ma non me lo permetterebbe mai.
Se sapesse cosa ho deciso, si sentirebbe in colpa, ma è una mia decisione, ed io farò di tutto per far funzionare le cose se quella pazza gelosa della madre di mia figlia dovesse decidere di non comportarsi come tale.
Le ho ripetuto più volte che io ho messo sempre nostra figlia al primo posto, spetta anche a lei farlo, soprattutto stavolta.
Devo risolvere questa situazione, non posso più aspettare che mi dia una risposta, i giorni passano, anzi, i mesi passano, ogni volta che vado a prendere la piccola chiedo una risposta che non c'è, credo lo faccia solo per torturarmi, e ci riesce dannazione.
Le invio un messaggio dicendole che domani dobbiamo parlare seriamente ed esigo una risposta, specificando che questo giochetto non mi farà cambiare idea.

Raggiungiamo gli altri al tavolo e dopo i saluti di rito ordiniamo da bere, la serata procede tranquilla fra una chiacchiera e l'altra, almeno fino a quando non arrivano alcune ragazze al tavolo accanto.
La cameriera si presenta da noi con una bottiglia di spumante, ci informa che è un gentile omaggio delle quattro donzelle appena arrivate.
I nostri occhi subito saettano in quella direzione, la mora dai lunghi capelli e occhi azzurri alza il suo bicchiere nella nostra direzione, le altre due amiche castane sorridono, la bionda addirittura si alza venendo al nostro tavolo.

Prevedo guai.

Avanza con il suo abito aderente rosa che mette in mostra abbastanza bene ciò che madre natura, no, mi correggo, ciò che il chirurgo plastico le ha donato.
"Ragazzi, io e le mie amiche ci stavamo chiedendo se potessimo unirci a voi?"
Il suo fare civettuolo la dice lunga.
"Mi dispiace ma..."
Michele si affretta a rispondere, ma Marco lo interrompe.
"Certo, chiama le tue amiche."
La ragazza va via sculettando e nel mentre, al nostro tavolo succede di tutto.
"Sei impazzito, sono sposato io, Emma mi farà fuori."
"Non andrà a finire bene, soprattutto se lo verrà a sapere Emily, perché non credo proprio che quelle ragazze siano le tipe da  non avere secondi fini."
Michele e Alex iniziano a lamentarsi preoccupati.
" Ragazzi, a questo tavolo quelli impegnati sono solo tre, dovete anche pensare agli amici, e poi, non c'è niente di male nel fare due innocenti chiacchiere in compagnia, basta starsene al proprio posto e rifiutare le avance se dovesse capitare."
Marco continua la sua arringa tutto gasato.
" E poi state tranquilli, se ci sono io qui, non vi guarderanno nemmeno. "
Si passa una mano fra i capelli con aria da macho scoppiando a ridere da solo, mentre Claudio gli tira uno scappellotto subito dopo.
"Guardate mio cognato come è tranquillo."
Mi indica.
"Certo che lo sono, spiegherai tu a tua sorella come mai un'uscita tra ragazzi, si è trasformata in questo."
Faccio un cenno col capo verso le quattro ragazze che stanno già arrivando, gli occhi scuri del caro cognatino si sbarrano all'idea di affrontare la rabbia di Sara.
" No, lo spiegherai anche ad Emma ed Emily. "
Alex rincara la dose facendolo quasi sbiancare.
Carlo e Sergio se la ridono alla grande credendo che noi stiamo di gran lunga esagerando, forse perché hanno frequentato poco le nostre fidanzate.
Le ragazze si siedono fra noi, Michele e Alex hanno accanto proprio la mora e la bionda, mentre Claudio ed io le altre due ragazze, il destino vuole che, al povero Marco, non lo calcoli nessuno e non posso che goderne per un attimo.
Sia lui che Sergio iniziano ad attaccare bottone, ma le leonesse hanno puntato le loro prede, peccato per loro che si tratti di prede impegnate, anche l'unico scapolo lo è, o per lo meno, il suo cuoricino.
Quel bastardo di Daniele, che non fa altro che ridere delle nostre facce, ne combina una delle sue.
"Ragazze, è una specie di addio al celibato quasi, quel ragazzone lì, si sposa fra una settimana, facciamo un giro di champagne, offre lui."
Michele sgrana gli occhi e poi maledice quello che, a fine serata, credo rimarrà solo poltiglia di ciò che era il nostro amico.
Le ragazze iniziano ad emettere gridolini e vanno a baciare il futuro sposino, la cameriera non se lo fa ripetere e arriva al tavolo con una bella bottiglia dentro il cestello del ghiaccio.
Marco si butta nella mischia urlando di essere il testimone dello sposo e inizia finalmente a ricevere delle attenzioni, qui, quel diabolico dell'organizzatore di eventi, ma da ora anche organizzatore di guai, inizia a scattare foto.

Ho uno strano presentimento.

Dopo venti minuti circa gli animi si sono decisamente calmati, le ragazze un po' meno, basta foto e brindisi, ma continuano a chiedere a turno di ballare, il povero Claudio, che non sa mai dire di no, è al secondo ballo, Marco e Sergio non sono molto tristi di doversi sacrificare, Carlo lo fa perché è stato incastrato.
"É l'addio al celibato più divertente di sempre. "
Daniele continua a ridere.
"Non è un addio al celibato, è una serata tra amici e non è affatto divertente tutto questo."
Lo sposo è alquanto infastidito.
La musica si ferma e tornano gli altri, le ragazze sono ancora gasate, forse hanno bevuto un po', anche se non mi sembrano brille.
Le parole di Daniele mi fanno venire i brividi.
" Adesso si che sarà divertente, devo assolutamente filmare tutto."
Mi volto verso di lui e seguo il suo sguardo allegro diretto verso l'entrata, tre ragazze fanno il loro ingresso, una castana, una rossa, una bionda, agguerrite.
Con la mano destra strattono Alex, con quella sinistra raggiungo il braccio di Michele, che accorgendosi della presenza della fidanzata, quasi moglie, si alza dalla sedia d'istinto, come se volesse allontanarsi dalla mora seduta accanto a lui.
Le ragazze ci raggiungono e i loro sguardi di fuoco la dicono lunga.
Sara, bellissima, con le onde ai capelli leggermente più chiari in vista delle nozze, un bell'abito azzurro che le fascia le curve, delle labbra colorate di rosso, con occhi che sprigionano rabbia, e il mio istinto è quello di caricarmela in spalla, guidare come un pazzo fino a casa, strapparle quel vestito e fare l'amore con lei mentre le dico che la amo ed è l'unica per me da sempre.
Forse ho qualche problema.

"Vi state divertendo?"
Emily con tono inequivocabile fulmina il fidanzato, il mio amico riesce solo a muovere la testa a destra e a sinistra per dire no.
Una vocina fastidiosa ci fa voltare, arriva dalla ragazza al mio fianco.
"Girate alla larga, questi sono i nostri ragazzi, andate a trovarvene altri."
Posa una mano sul mio braccio che tolgo subito.
Tutti gli occhi, compresi i miei, sono puntati verso la ragazza che solo ora osservo bene, labbra rifatte, ciglia finte, capelli cortissimi castani, molto magra.
"Ben detto."
Le da man forte l'amica dall'altra parte del tavolo.
"Giù quelle zampe dal mio uomo."
La mia fidanzata ringhia, alquanto incazzata.
"Forse è il caso di andare."
Mi alzo e cerco di stringere Sara, ma si allontana in malo modo.
"Anche voi avete ingaggiato delle spogliarelliste? Anche noi."
Emma ci va giù pesante, tutti sgraniamo gli occhi.
"A chi hai dato della spogliarellista?"
La mora vicino Michele si alza pronta a dare battaglia, ma il mio amico la blocca con il braccio teso.

Qui va a finire male.

La sposina ci mostra una foto con loro tre e dietro uno spogliarellista, i loro sguardi ora sono vittoriosi.
Fisso i miei occhi in quelli di Sara, non mi fa piacere di certo ma perché non dirmelo.
"Restate con le vostre amiche."
Le nostre donne sono pronte ad andare via, ma noi non siamo pronti a lasciarle andare, io non lo sarò mai.
Sento Michele  litigare con Marco e una Emma dire ad alta voce che vuole il divorzio, Emily dire ad Alex che stanotte dormirà dal fratello.

Che serata assurda.

Afferro il cappotto e a passo spedito vado dietro la mia donna, la raggiungo e strattono leggermente il suo braccio, ovviamente, combattiva, non mi rende le cose semplici.
Ormai siamo fuori, la trascino con delicatezza in disparte.
"Sara, è stato tuo fratello a volerle al nostro tavolo, ha fatto tutto lui."
Il suo sguardo continua ad essere seccato.
"Capisco il fastidio nel trovarle al nostro tavolo, ma non ho fatto niente di male. Devi fidarti di me."
Mi ricordo del piccolo, enorme, dettaglio dello spogliarellista.
"Vogliamo invece parlare della vostra serata?"
Nei suoi occhi vedo uno scintillio improvviso.
"Ci siamo divertite con José, io gli ho tolto la camicia."
Basta questo a farmi andare il sangue al cervello, la porto all'auto mentre continua a chiedermi dove stiamo andando, sale continuando a lamentarsi, guido mentre mi tiene il muso a braccia conserte ed io stringo lo sterzo per la frustrazione.
Arrivati sotto casa, scendo dall'auto, appena esce mi abbasso e la carico in spalla provocando un gridolino.
"Christian, mettimi giù."
In risposta le do una pacca sul sedere.
Arrivo davanti la porta di casa mia, la apro e con un calcio la chiudo, vado dritto verso la stanza da letto e lancio questa donna, che mi fa impazzire in ogni senso possibile, sul letto.
"Appena ti ho vista stasera, avrei voluto fare una cosa."
La guardo famelico, me ne rendo conto da solo, sto già assaporando ciò che accadrà, e poi parleremo delle nostre serate.
"Cosa?"
Sembra aver capito la direzione dei miei pensieri.
"Lo vedrai."
La stessa scintilla è nei nostri occhi, lo stesso sorriso è sulle nostre labbra.

Come due pezzi di un puzzle. Where stories live. Discover now