Capitolo 30- Doppio

563 53 38
                                    

Sara

Il musetto di Stark é infilato dentro il barattolo del gelato ormai sciolto, credo sia triste anche lui.
È solo per questo che non lo fermo, capisco che abbia bisogno di un po' di sollievo dopo aver assistito a tutto ciò che è successo.
Io e le ragazze siamo sedute ai piedi del divano sul tappeto, Daniele invece comodamente sulla poltrona di fronte a noi.
Siamo in silenzio da un po', ho raccontato loro cosa è successo, poi il gelo è calato, credo che stiano aspettando che sia io a parlare per prima.
"Era a pezzi anche lui, potresti magari dire ad Alex di chiamarlo, oppure passare da lui."
Mi rivolgo ad Emily, mi informa di avergli già accennato la cosa e Alex e Claudio sono andati da lui, hanno lasciato la piccola ai nonni che per fortuna si sono trasferiti qui e lei insieme ad Emma e Dany sono corsi da me.
Nonostante tutto continuo a pensare a lui, al suo bene, forse sono solo una povera patetica ragazzetta innamorata.

"Bhe, ha detto che non ha rapporti con la madre, né li ha mai avuti."
Come è suo solito, Emma inizia ad analizzare la situazione.
"Ha sbagliato, avrebbe dovuto dirtelo quella notte, però non ti ha tradita e non ha nessuna ora e tu lo hai già perdonato per averti abbandonata."
Mi volto verso la biondina, i suoi occhi azzurri nascosti dietro quegli enormi occhiali, l'aria da furbetta, dove vorrebbe arrivare?
"Che diavolo stai dicendo?"
Sono già nervosa, non ci si mettesse anche lei.

"Ti sta dicendo che lo ami, ci hai fatto l'amore, eri pronta a riprovare, questo è stato un colpo, ma non è un impedimento, anzi, giustifica il suo comportamento di quella notte, nel panico ha fatto il cazzone."
Come al solito Daniele ha il dono di andare dritto al punto e semplificare.
" Andiamo ad ubriacarci, digliene quattro, poi facci sesso tutta la notte, problema risolto. La vita è breve, vi amate, è un peccato perdersi. "
Lo fissiamo tutte e tre con espressione scioccata mentre lui continua a giocare con Stark.

"Magari Dany poteva avere un po' di tatto, ma ha ragione nel dire che riuscirete a superare anche questa, é una situazione delicata ma ce la farai amica mia."
Emily mi abbraccia.

"Ragazzi, sicuramente non è stato facile per lui scoprire di diventare padre ma non giustifica ciò che ha fatto, io non so se fidarmi."
Li guardo uno ad uno.
"Perché non dovrebbe reagire così alle altre difficoltà e abbandonarmi di nuovo?"
Mi alzo infastidita, sembrano non capire.
"Il problema resta, quando credo di potercela fare, qualcosa mi ricorda che lui mi ha abbandonata, non ho certezze che non lo rifaccia."
Lego i capelli in una coda per cercare di tenere a bada questa massa ribelle, inizio a rassettare in giro perché stare ferma mi fa impazzire.

" Sara non ci sono mai assicurazioni negli affetti, soprattutto in amore, il rischio che l'altra persona ci ferirà ci sarà sempre."
Emma inizia la sua arringa, Emily la termina.
"Varrà sempre la pena rischiare pur di vivere alcuni amori, vivere alcune persone, condividere attimi ed emozioni. Lui ne vale la pena, lo sai."
Resto ferma in cucina, mi hanno seguita fino a qui, stringo le mani poggiate sul ripiano con in mano i cereali.
" Ha una figlia. "
Guardo le mie amiche che mi abbracciano, purtroppo non trovo pace nel loro calore.
Lui ha vissuto l'emozione di diventare padre con un'altra donna al suo fianco, resterà legato a lei per sempre, cosa potrebbe esserci per noi?

"Sara, puoi accettarlo?"
Emily afferra le mie spalle, mi fissa risoluta.
"Il problema non è la bambina, superata la batosta, si affronta, il problema è la tua paura di soffrire. "
Abbasso gli occhi da brava codarda, ho scoperto di essere la numero uno a scappare.
"Ho bisogno di un po' di tempo."
Accenno un sorriso forzato o non andranno via e sinceramente ho bisogno di restare un po' sola con i miei pensieri, le mie domande, le mie ferite sanguinanti.
Saluti i miei amici, chiudo la porta e vado dritta in camera, sento le zampine di Stark arrivare, l'unica cosa che mi fa sorridere stasera.
Mi butto sul letto senza spogliarmi, mi avvolgo nel piumone, penso alle sue parole, mi sembra di rivedere i suoi occhi talmente chiari davanti i miei, colmi di dolore.
Non posso credere che quello sia stato il nostro ultimo bacio, non credevo sarebbe stata l'ultima volta in cui lo avrei stretto a me.
Accendo la tv per cercare di sovrastare i pensieri che fanno un rumore assordante nella mia testa, devo distrarmi, metto il canale della musica.
Con la faccia sprofondo sul cuscino, mille dubbi sul perché dovrei fidarmi di lui, poi la voce di Mengoni e le note della sua canzone 'In due minuti' mi sembra parlare di noi ora.

Come due pezzi di un puzzle. Where stories live. Discover now