Capitolo 25 - Sara

526 56 63
                                    

Sara

"Forse dovresti ridipingere il soffitto, magari un azzurro con qualche stellina disegnata."
Siamo stese tutte e tre sul mio letto matrimoniale a fissare il soffitto, cerco di immaginare questo cielo stellato come suggerito dalla mia amica, ma l'unico azzurro che riesco a pensare è quello dei suoi occhi, accidenti.

" Emily, non è la stanzetta di Ginevra."
Emma la deride, poi diventa seria rivolgendosi a me.
"Che intenzioni hai?"
Sospiro rumorosamente senza voltarmi verso di lei, anche se so che mi sta osservando in attesa di una risposta, che non ho.
" Intanto ieri sera Francesco mi ha chiesto di fare colazione insieme oggi e ho accettato."
Alle mie parole mi aspettavo esattamente le reazioni che si sono scatenate, entrambe di scatto si alzano con il busto dal letto e iniziano a lamentarsi.
"Che cosa?" "Ma perché?"

Mi alzo anche io con la schiena e cerco di spiegare come sono andati i fatti.
"Calma ragazze, ho accettato ma glielo avrei chiesto io se non lo avesse proposto lui, ho preso una decisione."
Scendo dal letto e sfilo la giacca di pile viola posandola su questo, improvvisamente sono agitata e ho caldo per ciò che sto per dire, ma Emma mi interrompe.
"No, non puoi iniziare nulla con Francesco, è inutile continuare a frequentarlo e non è neanche giusto ormai."
"Sono d'accordo, è un bravo ragazzo, sarei stata felice se tra voi fosse nato qualcosa, se non fosse esistito Christian, ma non puoi forzare i sentimenti."
Conclude Emily.

Le blocco alzando le braccia per attirare la loro attenzione, solo quando entrambe si zittiscono e finalmente mi guardano le informo di ciò che è successo.

Flashback
L'orologio quadrato di legno che ritrae la foto con le ragazze appeso in camera mia segna le sette e mezza, guardo la mia immagine allo specchio rettangolare sul comò.

Queste occhiaie mi aiuteranno a farlo scappare.

Ieri sera Francesco mi ha chiesto di fare colazione insieme oggi e ho accettato nonostante il turno presto, in realtà avevo intenzione di parlargli in giornata, mi ha solo anticipato.
Guardo il telefono per l'ennesima volta, non faccio altro che fissarlo, niente, non un messaggio, una telefonata, non so come ha reagito, cosa possa aver pensato.

Forse dovrei chiamarlo, in fondo non ho notizie di Stark da un intero giorno.

Il campanello suona e vado ad accogliere il mio ospite, sono pronta ad aprirgli il mio cuore, se lo merita.
"Buongiorno, accomodati."
Entra e mi saluta posando un bacio sulla mia guancia, il gesto affettuoso mi fa sorridere ma mi crea disagio purtroppo e mi dispiace.
Facciamo colazione tranquilli, con lui mi trovo in sintonia e se non fosse ricomparso Christian nella mia vita probabilmente ci sarebbe stata una possibilità per noi, chi lo sa?
Francesco posa la sua possente mano sulla mia, cerca come al solito ultimamente un contatto, come è giusto che sia fra due persone che si frequentano, che stanno costruendo qualcosa, ma io purtroppo non riesco a ricambiarlo.
Giuro di averci provato, di essermi impegnata e cercato persino compromessi con il mio cuore, ma devo arrendermi.
Poso la mia mano sulla sua, lo guardo e la sua espressione è sorridente, sto per uccidere quel sorriso e mi sento in colpa, l'ultima cosa che vorrei è ferirlo o fargli credere di averlo usato.
"Ascolta, nei nostri messaggi e telefonate, uscite, ho conosciuto un ragazzo dolce, spiritoso e soprattutto rispettoso ed è una dote di te che ho apprezzato tantissimo."

Si ritrae lentamente mettendo distanza, poggia le spalle allo schienale della sedia, la sua espressione la dice lunga.
" Oh, oh. "
Abbozza un sorriso forzato.
" Questo è il classico discorso, non è colpa tua, ma mia, tu sei meraviglioso, ma... "

Non so cosa dire, ha centrato il punto, si tratta davvero di quel discorso.
"Ci credi se ti dicessi che sono sincera e non sono parole di circostanza?"
Cerco di fissare i miei occhi nei suoi e trasmettergli sicurezza, perché davvero non sto mentendo.
"Sicuramente hai tanti difetti, ma i pregi che ho visto in queste poche uscite, sono ammirevoli, sei un bravo ragazzo e ti meriti l'amore che io non posso darti."
Sfrego entrambe le mani sulle gambe sentendomi a disagio visto che mi scruta in silenzio, fino a quando non mi pone una domanda difficile.
"Perché?"
Il suo sguardo è serio, non mi sembra arrabbiato, ma giustamente vuole capire, glielo devo.

"Perché ho dato il mio cuore a qualcuno anni fa e non me lo ha più restituito, come puoi amare senza? Ci ho provato, ma non funziona."
Faccio spallucce.

"Non so che dire Sara, mi stavo affezionando, sei una brava persona, mi dispiace che non sia scattata per te."
Il suo tono è dispiaciuto, ed io mi sento in colpa.
"Credimi, dispiace anche a me Fra, spero non mi porterai rancore. "
Abbasso lo sguardo non riuscendo a sostenere il suo, ma ciò che dice mi rincuora almeno un po'.
"Ci stavamo conoscendo Sara, semplicemente non è andata, sei stata onesta."

Lo accompagno allo porta e ci abbracciamo solo pochi istanti, un saluto affettuoso senza secondi fini, ma solo augurarci a vicenda tutto il bene che il destino ci possa riservare.
Fine Flashback.

"Mi sento un po' in colpa ma dovevo essere sincera con lui e con me stessa."
Spiego infine.
" Hai fatto bene tesoro." " Si, tesorino. "
Le ragazze vengono ad abbracciarmi, spesso litighiamo ma ci siamo sempre, ed ora ho bisogno del loro sostegno più che mai.
" Ora sapete cosa farò, vero? "
Stringo le loro mani, rispondono con vigore.
"Va da lui."
Emily mi incita ed Emma mi sorride.
Dopo che le ragazze mi hanno costretta almeno a non uscire in leggins, sono davanti il suo palazzo, sono le venti quindi credo sia in casa, almeno lo spero.
Non ho avuto il coraggio di chiamarlo, scrivergli, nemmeno citofonare, credo siano dieci minuti che io sia qui e trovo questo portone sempre più interessante, l'architettura del palazzo, le finestre, l'aiuola; probabilmente resterò un altro po' qua sotto a studiarli meglio.
Respiro, cerco di inspirare ed espirare mentre faccio avanti e indietro davanti il portone, un ragazzo si ferma a chiedermi se ho bisogno di aiuto, come al solito faccio la figura della pazza.
Mentre esce un signore ne approfitto ed entro nell'atrio, che strano essere qui dopo tutto questo tempo, ricordo benissimo quell'incontro faccia a faccia.
Entro in ascensore e premo il pulsante per l'ultimo piano, i numeri impressi sul display a destra si illuminano e il mio stomaco si contorce, quando arriviamo al quinto piano credo che sto per dare di stomaco.
Le porte dell'ascensore si aprono e resto ferma qui, mi sporgo solo con la testa, ha ragione mio fratello sono un po' codarda, potrei riflettere su questa nuova scoperta del mio carattere e ritornare in un secondo momento.
Mentre pondero seriamente questa possibilità le ragazze mi fanno una videochiamata, inpportunamente aggiungerei.

"Vi sembra il momento?"
Bisbiglio per paura che lui possa sentirmi.

"Sappiamo perfettamente che stai ancora cercando il coraggio di suonare il citofono, ti conosciamo."
Emma ha proprio una faccia da schiaffi.

"Invece sono quasi davanti la porta di casa."
Giro il telefono fiera per mostrar loro le prove, non c'è bisogno che sappiano come sono entrata.

"Davvero? Brava, credevo ci mettessi di più, ora vai e digli ciò che provi."
Rettifico, Emily ha una faccia da schiaffi.

"Perché sei ancora in ascensore?"
Emma aggrotta la fronte.

Maledetta tecnologia, perché ho risposto?
"Ora vado. Ciao."
Chiudo prima che possano dire qualcosa, prendo un grosso respiro e mi concentro.
Magari non è neanche in casa, la sua porta è quella a sinistra, lo ricordo bene.
Busso con mani tremanti e sento Stark abbaiare, la voce di Christian intimargli di fare silenzio e poi eccolo, apre la porta, i suoi occhi incontrano i miei e il mio respiro si spezza come sempre.

 Busso con mani tremanti e sento Stark abbaiare, la voce di Christian intimargli di fare silenzio e poi eccolo, apre la porta, i suoi occhi incontrano i miei e il mio respiro si spezza come sempre

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Ciao a tutti, Sara ha deciso di accettare ciò che prova e parlare con Christian dei suoi sentimenti. 😍

Come due pezzi di un puzzle. Where stories live. Discover now