Capitolo 39 - Sara

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Sara

Come da tradizione il ventisette dicembre ci riuniamo tutti insieme per festeggiare il nostro Natale, io, le ragazze, i ragazzi, lo abbiamo sempre fatto in questi anni e via via la famiglia si allarga, quest'anno ci sarà Christian al mio fianco.
Stavolta invece di andare in un ristorante faremo una cena a casa di Emily e Alex così sarà più facile gestire la piccola che poverina ha avuto la febbre qualche giorno fa, ma per fortuna ora sta bene.
Io ed Emma abbiamo aiutato la nostra amica a cucinare e sono rientrata a casa per occuparmi di Stark e cambiarmi, Christian è passato a prendermi e ora siamo diretti dai nostri amici.
Da quando è arrivato lo vedo molto silenzioso, ma continua a ripetere che va tutto bene, non vorrei pressarlo molto quindi decido di lasciar perdere per il momento.
Per fortuna mio fratello non sarà presente stranamente, aveva un appuntamento galante altrimenti non so come avrei gestito la situazione.
Marco non sa di me e Christian, penso creda che esca ancora con Francesco perché non ne abbiamo parlato più dopo l'ultima chiacchierata in fatto di uomini.
Il punto non è questo, glielo dirò tranquillamente appena capiterà l'occasione, il problema è rivelargli che si tratta di quel Chris di anni fa, quello che mi ha ridotta a pezzi.
Conosco mio fratello, purtroppo ha un carattere istintivo, agisce e poi si ferma a pensare, quindi immagino che non abbia dimenticato la sua promessa di spaccargli la faccia se mai lo avesse incontrato.

Suoniamo alla porta e viene ad aprire Alex, ci accoglie con delle facce stupide e battutine.
"Ragazzi, non vi sembra che all'improvviso l'amore sia nell'aria?"
Sono certa che tutta la serata andrà avanti così visto che è la nostra prima apparizione pubblicata di coppia.
"Ma guardateli, chi ha ora gli occhi a cuoricino?"
Emily si vendica per tutte le volte in cui li ho derisi io all'inizio della loro storia, quindi non posso che incassare.
Finiamo di apparecchiare mentre scherziamo fra noi, Emma non fa altro che parlare del matrimonio, in fondo Aprile non è lontano, Michele poverino non ne può più.
"Perché non andiamo a rapire un prete, chiamiamo i nostri genitori e andiamo stasera tutti in chiesa, così si finiranno le mie pene."

Scelta infelice di parole come sempre, è un ragazzo d'oro ma non dice mai la cosa giusta.

"Fammi capire, parlare e organizzare il nostro matrimonio è una pena per te?"
Il silenzio cala fra noi, il povero Michi è nei guai, alla biondina escono quasi le fiamme dagli occhi.
"Emma, io ti amo e voglio solo sposarti, non mi interessa se sul tavolo ci solo i gigli o le rose, se le tovaglie saranno beige o bianche perché non ne capisco nemmeno la differenza."
Prende le mani della donna che ama.
"Io cerco di essere partecipe pur non capendone nulla, mi importa che tu sia felice, ma mi interessa che diventi mia moglie."
Le accarezza il viso.
"Anche qui e ora."

Bravo Michi, devo correggermi, ci sa fare quando vuole.

"Quindi non puoi farmi vedere cinque tonalità di bianco per le tovaglie del ristorante?"

Poteva finirla lí, mossa sbagliata.

"Innanzitutto non sono cinque ma solo tre e poi non ti coinvolgerò più, mi sposerò con qualcunaltro tranquillo."
Emma indispettita inizia ad ignorarlo facendo altro.
Sono i soliti quei due, ci siamo cosi abituati che non ci facciamo più caso, fra due minuti li troveremo a sbaciucchiarsi.
Claudio mi sembra un po' distante da tutto questo, se ne sta in disparte ed è taciturno, mi avvicino per capire se qualcosa non va.

"Perché non sei con tuo fratello a prendere di mira Michele?"
Il mio amico mi sorride ma lo conosco bene, quello non è un sorriso spensierato, in realtà non lo vedo sereno da diverso tempo ormai.
"Poverino, non c'è bisogno di infierire."
Pensa di distrarmi, ma non attacca.
"Claudio cosa c'è?"
I suoi occhioni chiedono aiuto, è palese che soffre per qualcosa, apre la bocca ma scuote la testa ripensandoci.
"Niente, sono felice per te e Christian, vi vedo affiatati, hai fatto bene a non rinunciare all'amore, te ne saresti pentita."
Il suo sguardo corre da Emma e Michele che battibeccano, a Alex ed Emily che giocano con la piccola Ginevra, poi guarda Chris sorridermi dall'altro lato della stanza.
Claudio fissa il bicchiere che ha in mano, lo conforto accarezzando il suo braccio affettuosamente.
"Anche tu troverai la persona giusta per te."
Sospira e abbozza un sorriso triste.
"Magari è già di qualcunaltro."
Non posso credere che stia ancora pensando a...
I miei pensieri vengono interrotti dal campanello, sarà di sicuro Daniele, va ad aprire Alex e torna in salotto con l'ospite che somiglia fin troppo a mio fratello.
"Marco." "Marco." "Marco."
Io e le ragazze urliamo sorprese e nel panico il suo nome attirando l'attenzione di tutti, come al solito non me ne va bene una.
"Sí, ciao ragazze, sappiamo già tutti che siete strane, non dovete ogni volta trovare il modo per dimostrarcelo."
Mio fratello, e devo dire anche gli altri, in effetti ci osservano preoccupati quasi.
"Che ci fai qui fratellino, non avevi un appuntamento?"

"L'ho spostato a domani, è la nostra cena questa, avevo detto a Michele che sarei venuto."
Io e le altre fissiamo Michi che si difende.
"Io ho detto a Claudio di avvisarvi."
Ora ci voltiamo verso lo spilungone vicino a me, lui alza le mani e indica Alex.
"Ho subito chiamato Alex."
Sei paia di occhi guardano in cagnesco un Alex che non ci sta capendo nulla come al solito.
"Dovevo dirlo a qualcuno?"
Si becca uno scappellotto da parte di Emily.
"Aggiungo un piatto."
Corro in cucina, Christian mi segue.
"Perché sei palesemente terrorizzata?"
Tappo la sua bocca con la tartina che ho davanti prima che qualcuno possa sentire.
"Marco non sa di noi."
Bisbiglio.

"Ok, andiamo a dirglielo, sei adulta."
Prende la mia mano e cerca di incamminarsi ma io lo fermo tirandolo.
"Non capisci, il problema sei tu.Non è il momento ne' il luogo, gli parlerò io in privato, un'altra volta."
Sono nel panico, succederà un casino, si picchieranno, verranno coinvolti tutti.

"Che vuoi dire? Dovrei passare la serata a far finta che non siamo niente?"
Lui aggrotta la fronte confuso e anche infastidito.

"Non sa che sei il Christian di cinque anni fa di Milano che mi ha spezzato il cuore altrimenti ti prenderebbe a pugni."
Inizio a mangiucchiarmi le unghie nervosamente mentre continuo a guardare la porta della cucina.
Christian sospira grattandosi la nuca.
" Gli parlerò in privato, lui ha ragione ad avercela con me, ha visto la sorella soffrire, anche io sarei incazzato."
Si incammina verso il salotto, afferro il suo braccio pronta a fermarlo, ma non ne ha intenzione, allora gli salto sulla schiena, ci manca poco e a causa di questo quasi non rischiamo di cadere.
" Sei impazzita? "
" Tu non mi ascolti. "
Ci fissiamo, lui scioccato ed io con astio, tutto questo davanti la porta del salotto ormai.
"Perché non vuoi parlarci o meglio, non lo hai già fatto? Perché non vuoi che io gli spieghi?"
Il suo tono non mi piace, non voglio che si faccia film in testa che non esistono, semplicemente non si è creata la situazione, e comunque volevo vivermi tranquillamente questa cosa fra noi senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Siamo ancora in corridoio, lui in attesa di una mia risposta ed io in silenzio a prendere tempo, non so cosa dirgli, il campanello mi salva, stavolta deve essere per forza Daniele.
Apro subito la porta d'ingresso, davanti ci si presenta il nostro pazzo amico con un pacco regalo enorme, Emily e gli altri accorrono sentendolo imprecare visto che non riesce a farlo passare dalla porta e serve aprire anche l'altra anta.

"Ma cosa c'è lì dentro?"
Mi lascio sfuggire osservandolo quasi cadere dopo l'ultima spinta che però è quella definitiva.
"Il regalo per la bambina."
Dani sudato e con il fiatone si sventola la mano davanti il viso tutto rosso.
Lo stiamo osservando tutti in rigoroso silenzio e curiosissimi, apre il pacco e dentro c'è una piccola piscina gonfiabile, vorrei sottolineare già gonfiata, piena di palline di gomma colorate.

"Tada."
Lui la indica entusiasta.

"Amico mio è bellissima, ma la bambina è piccola per questo."
Emily si affretta ad aggiungere altro vedendolo restarci male.
"Ma la userà e ne sarà felicissima fra un paio di mesi."
Per fortuna l'ha presa bene.

Si volta verso me e Christian, allarga le braccia entusiasta.
"Allora, bisogna festeggiare questa fantastica coppia."
Viene ad abbracciarci mentre io faccio cenno di no con mani e testa in preda al panico.

"Che cosa? State insieme?"
La voce sorpresa di mio fratello mi fa venire i brividi lungo la schiena.
"Questo è destino, lei va a Milano e si innamorano, ma poi lui viene a Roma per riprendersela. Non scappi all'Amore."
Tappo la bocca a quel chiacchierone di Daniele, parla sempre troppo.

"Tu sei Christian di Milano?"
Chiede Marco, non c'è neanche il tempo di rispondere, mi volto e ciò che vedo mi fa chiudere gli occhi istintivamente per un attimo.
Troppo tardi.

Come due pezzi di un puzzle. Where stories live. Discover now