Capitolo 2 - Christian

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Chris

È una serata abbastanza mite per essere il mese di Novembre, fisso le luci della città dal vetro del balcone di casa mia, c'è un silenzio qui dentro che sembra soffocante.
É da un po' di tempo che non sto più bene con me stesso, sapevo che trasferirmi a Roma sarebbe stato un errore, sarebbe stato pericoloso, perché qui c'era lei.
Ho dovuto seguire Gabriella, pur non volendo farlo, l'unica cosa che avrei voluto evitare era proprio questa, rivedere Sara.
Quattro anni fa ho dovuto prendere una decisione davvero difficile, dirle addio, scegliere qualcunaltro, quella notte ho spezzato il cuore di entrambi, ma non avevo scelta.
Mi sono ripromesso di sparire dalla sua vita, sapevo che lei sarebbe tornata a Roma, io sarei rimasto a Milano, ma il destino ha deciso per noi un'altra volta portandomi ad un passo da lei.
In una città così grande ho finito per incontrare e diventare amico proprio di Alex, che in quel periodo ha iniziato a frequentare la sua migliore amica.

Certo, avrei potuto comunque starle lontano, ma come?

Cerco di non guardarla, tento di non vederla, vorrei non sentirmi così debole, tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire se è nei paraggi.
Passo nervosamente una mano fra i capelli scompigliandoli mentre sospiro frustrato, questo senso di vuoto ormai faceva parte di me da quella notte, ma ora brucia come veleno sulla pelle.
Mi sdraio sul letto e accendo la TV, inizio a passare da un canale ad un altro senza destare interesse, gli occhi sono fissi sullo schermo ma i pensieri invadono la mia mente.

Mi sembra di impazzire.

Mi alzo dal letto con uno scatto, sono già davanti la porta, infilo le scarpe, prendo il cappotto e sono fuori di casa, non so dove sto andando, so solo che devo distrarmi per non pensarla.
Inizio a camminare per le strade del centro e alla fine decido di entrare in un pub, l'atmosfera all'interno  mi piace, sembra tranquillo, mi siedo al bancone ed ordino da bere.
Sorseggio la mia birra e noto le occhiate di due ragazze sedute al tavolo lì vicino, una bionda e una mora, ma io ho perso interesse da tempo per il gentil sesso.
Non ho avuto la testa in questi anni per cercare l'amore, ho tentato di seguire la ragione, volevo solo fare la cosa giusta anche se significava costruire a tavolino dei sentimenti inesistenti, ma ho fallito miseramente.

Non si ama a comando purtroppo.
Peccato, sarebbe stato tutto più facile, soprattutto nella mia vita.

"Ciao, cosa bevi qui tutto solo?"
Si avvicina la mora cercando di attaccare bottone, il suo sguardo è inequivocabile; per quanto non sia solito rimorchiare nei locali e finire a casa mia, è capitato, ma non è serata.
"Non vuoi unirti a me e alla mia amica?"
La guardo cercando qualcosa che non troverò, qualcosa di lei, come un povero idiota, ma questa mora non è Sara.

"Mi dispiace ma finirò la birra e andrò via, vi auguro una buona serata."
La liquido nel modo più garbaro possibile.
Tutto questo mi porta indietro di circa cinque anni fa, il nostro primo incontro.

Flashback
Entro nel solito pub, mi siedo al bancone e ordino una birra mentre aspetto il mio amico Sergio, è il solito ritardatario.
Inizio a giocare al cellulare ad uno stupido gioco di carte per ingannare il tempo, ad un tratto lo sgabello accanto a me viene occupato da qualcuno, alzo gli occhi distrattamente e provo una strana sensazione.
Incontro due occhi chiari e un sorriso così travolgente da far venir voglia anche a me di farlo, un viso incorniciato da capelli lunghi castani.
"Ciao, devi farmi un favore, non guardare subito ma al tavolo in fondo a destra ci sono i miei compagni di corso..."
Istintivamente butto l'occhio verso quella direzione, ma subito mi riprende.
"No, ti ho detto di non guardare subito."
Scuote la testa, forse si aspettava proprio questa mia gaffe.
"C'é una ragazza che non sopporto, non fa altro che sminuirmi perché il suo ex mi ha chiesto di uscire, pur non  accettando, da quel giorno credo sia guerra per lei. Voglio prendermi una soddisfazione stasera."
Noto una sorta di piccolo luccichio nei suoi occhi, ha un piano preciso.

" Io dove mi colloco in tutto questo? "
Sono curioso a questo punto di capire a che livelli arrivi la sua pazzia.

" Dice che in genere non rimorchi, né ti fai rimorchiare, perché ci ha provato e le hai dato il due di picche.
Sottolinea che io non sarei di tuo interesse, deve sempre mettermi in mezzo."
Fa una smorfia arricciando il naso.
"Ti offro da bere se mi permetti di inportunarti il tempo di una birra e fingi di darmi il tuo numero."

Scoppio a ridere non potendone fare a meno, una situazione del genere non mi era mai capitata.
"Sí, bravo, fai finta che io sia simpatica e ti stia divertendo."
Ordina subito due birre.

"Potrei essere un serial killer."
Cerco di essere serio.
" Con quegli occhi infatti sarebbe facile attirare le tue povere vittime. Ma io sono troppo furba."

Iniziamo a chiacchierare e i pochi minuti che avremmo dovuto trascorrere insieme, si sono trasformati in tre lunghe ore che in realtà sono volate.
Lei è qui ospite dal padre per un Master e fra un anno tornerà a Roma, io le racconto che sono laureato in ingegneria informatica e ho iniziato a lavorare in un'azienda.
Facciamo un gioco, ad ogni canzone che risuona nel locale entrambi dobbiamo associare un ricordo, quindi iniziamo a condividere un pezzetto di noi con l'altro.
A fine serata i suoi amici la chiamano per andare via.
"Ora che ti ho aiutato ad avere la tua vendetta mi merito il tuo numero?"
La stuzzico volutamente.

"Ti auguro una buona notte Christian."
Si alza dal suo sgabello pronta per andare via, ma non posso permetterlo.
"Sara, non puoi andare via così."
Si volta semplicemente e mi saluta con la mano e un sorriso che da quel giorno ha tormentato i miei pensieri.
Fine Flashback

Ritorno al presente dove lei non è mia, mi ripeto che non lo sarà mai e non avevo scelta, in realtà sono solo stato un codardo.
Troppo tardi, con i 'se' non si va da nessuna parte perché tanto, la macchina del tempo non l'hanno ancora inventata.
Pago il conto ed esco da questo locale, l'aria per quanto leggermente pungente non mi riporta alla lucidità di cui avrei bisogno, i miei passi mi conducono davanti al suo palazzo.
Le luci sono accese, infondo non è molto tardi, se avessi il coraggio suonerei il suo citofono, ma non mi aprirebbe, non posso biasimarla.
L'ho gestita davvero male quella notte, ma ero fuori di me, la mia vita stava per cambiare radicalmente e se le avessi detto la verità, l'avrei ferita più di quanto già non abbia comunque fatto.
Mi odia, crede di essere stata un'avventura di una notte, fa male ma è meglio così.
Dovrò starle lontano, evitare di frequentare il gruppo di cui ora faccio parte, i suoi amici che sono diventati anche i miei.
Stropiccio il viso con entrambe le mani, mi dirigo verso casa mia ripetendomi che lei dovrà rimanere un ricordo.

Ciao a tutti, nel corso dei vari capitoli troverete diversi flashback per raccontare anche cosa successe a Milano fra loro

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Ciao a tutti, nel corso dei vari capitoli troverete diversi flashback per raccontare anche cosa successe a Milano fra loro.
Un bacio. 😘

Come due pezzi di un puzzle. Where stories live. Discover now