36 - Un debole per le guardie del corpo

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JESS.

Seduto sul letto di Jasper aspetto una reazione da parte sua.

Beccati, questo è quello che ho pensato non appena ha iniziato a collegare il fatto che lei non fosse mai uscita da questa casa ieri sera.

«Jasp-» mi strofino le mani nervosamente sul jeans, sono passati più di cinque minuti e ancora non ha aperto bocca.

Lui si porta un dito alla bocca «shh»

Continua a camminare avanti e indietro per la sua stanza, senza essersi neanche infilato un paio di pantaloni. È in uno dei suoi stati di contemplazione che raramente riesco a decifrare. Ma poi si ferma, sedendosi sulla sedia da gamer che ha pagato quasi più del computer.

«Quindi Grace ha dormito in questa casa...?»

Tento di rispondere ma sembra un dialogo a senso unico. «Grace De Andreas non solo ha accettato di farsi insegnare da me, Jasper Finnix, una tecnica di meditazione, ma ha anche dormito in questa casa, nella mia casa?» Guarda un punto fisso alle mie spalle, strofinandosi il mento.

Ogni volta mi stupisco di come funzioni il cervello di questo ragazzo.

«Sì Jasper, ascolta...» ma mi interrompe un'altra volta.

«E dove ha dormito scusa?» Sgrana improvvisamente gli occhi.

Per un attimo sento il mio corpo sollevarsi, quasi levitare. Non ha la minima idea di niente?

Ora sposta lo sguardo su di me in attesa di una risposta a cui io sto pensando, il più velocemente possibile.

Mi alzo in piedi e vado verso il corridoio. Dopo essermi assicurato che Kale non sia ancora tornato, rientro nella sua stanza, chiudendo però la porta. La sicurezza non è mai troppa.

«Ha dormito con me» gli dico risedendomi sul letto.

Di sicuro ho preso una decisione rischiosa, mettendomi nelle mani di quello che potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un pazzo. Ma un pazzo a cui mi affiderei senza problemi, che mi ha salvato il culo facendomi stare qui quando sono stato cacciato da casa mia. Un pazzo di cui potrei anche aver bisogno per coprirmi. Perché se Paris si fermerà a dormire qui ancora, avrò bisogno di qualcuno che mi copra le spalle.

Per alcuni secondi rimane immobile, sbiancando.

«Nello stesso letto» aggiungo non ottenendo risposta.

«Grazie Jess, lo avevo capito, non sono certo scemo» mi dice poi, piegando la testa da un lato.

«Scusami» alzo le spalle. Sai com'è...

Al ché si alza in piedi e si mette davanti a me, osservandomi.

«Guarda che non puoi fare lo stronzo con lei» è talmente serio da spaventarmi. E come è possibile che anche lui, senza conoscerla abbia come l'istinto di proteggerla?

«Non ne ho intenzione Jasper» rispondo sincero, in una delle conversazioni più strane che sto avendo con lui.

«E comunque da che parte stai? Tu sei amico mio» sbuffo poi, se proprio deve, dovrebbe preoccuparsi di me.

«Kale lo sa?» Ecco che arrivano i problemi.

«No. E non lo deve sapere.»

«Scusami Jess, tu vorresti avere una relazione con Grace e tenerla nascosta all'altra sua guardia del corpo? E per quanto tempo pensi possa funzionare questa cosa?»

Il ritorno alla realtà è più duro del previsto.

«Non lo so...» ammetto prima di tutto a me stesso. «Ma sai perfettamente che se qualcuno lo venisse a sapere, verrebbe a sapere anche di...»

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