16 - Sei tu ad aver iniziato

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GRACE.

Il tragitto fino a casa di Tom è stato meno imbarazzante grazie alla presenza di Sammy, seduta come una vecchia zia sui sedili posteriori. Ma la tensione, nella parte anteriore dell'auto era più che pesante. L'aria era ricca di parole non dette, di domande taciute e di sguardi nascosti. Ad un certo punto avevo anche sentito la necessità impellente di un lecca-lecca, ma ho preferito evitare.

Quando arriviamo scendo velocemente, come se per tutto il tempo non avessi respirato e avessi bisogno di ricevere ossigeno. Il vento serale mi colpisce all'istante, e per una volta non mi lamento del freddo, contenta di essere a qualche metro in più di distanza da Jess.

La villetta non è così grande come me la ricordavo. In effetti, l'ultima volta che ci sono stata avrò avuto una quindicina d'anni, quando i suoi mi avevano ospitato per una settimana. Sono amici di mio fratello Rob, anche loro impegnati nell'industria automobilistica.

Per la prima volta, vado ad una festa senza la presenza di John, il che rende il tutto più interessante. A Los Angeles era un po' come andare a ballare con il proprio padre, anzi peggio.

Ma forse mi sto dimenticando di chi si occuperà della mia sicurezza stasera? Con la coda dell'occhio do uno sguardo a Jess, che si rinfila la giacca di pelle.

Tutti e tre entriamo, mentre Tom ci raggiunge per prenderci i cappotti. «Prenditi pure da bere» dice a Jess, che non se lo fa ripetere due volte e si sposta verso la cucina, lasciandomi in compagnia dei miei amici. Probabilmente ha bisogno anche lui di alcool, come me. Essendo una festa tra amici può permettersi di rilassarsi.

«Vieni, ti presento alcuni compagni di corso. Forse hai già avuto modo di conoscerli in queste settimane» Così, io e Tom spariamo dalla circolazione, facendo un giro di presentazioni. Mentre io continuo a chiedermi quando avrà il coraggio di chiedere a Sammy di uscire ufficialmente, prima che qualcuno che non la meriti se la porti via.

In California era molto raro che John mi permettesse di frequentare feste in casa di qualcuno. «Lì gira solo alcool e droga Grace, non se ne parla, non mi fido», quindi per me è piuttosto strano trovarmi qui adesso, più libera del solito di fare quello che voglio. In generale, ritengo che sia sempre stato troppo esagerato. Certo, alcool ce n'è, ma ora addirittura droga mi sembra eccessivo.

In ogni caso, non è male la grande quantità di alcolici che è presente, di sicuro avrò con che distrarmi dalla presenza di Jess che, non essendo John, non fa fatica ad ambientarsi.

«Ehi, ti ho portato qualcosa da bere» mi dice James, che ancora non avevo incrociato.

«Ciao! Grazie mille» ne bevo un sorso, «fatto da te?»

«Sì, Tom mi ha obbligato a venire due ore prima per preparare qualche drink» mi sorride.

«È veramente buonissimo» gli dico, ha delle note fruttate niente male. In generale, anche al club, apprezzo molto i suoi cocktail.

«Grazie Grace» mi dice mentre si passa una mano tra i capelli.

«Ciao» sento una voce femminile alle mie spalle. Io e James ci giriamo istintivamente.

«Ciao» dico, anche se non sono sicura di riconoscerla, e per lui sembra lo stesso.

«Grace giusto?» mi dice.

Annuisco.

«Piacere Lauren» mi dice lei allungando la mano, per stingermela. Così faccio io. «Ci siamo viste ieri, a casa di Jess», per un attimo ho l'istinto di ritrarre la mano, ma poi mi trattengo. «Jess Baker» continua lei, vedendomi palesemente incantata.

ImprevedibileWhere stories live. Discover now