Ho approfittato per cambiarmi, visto che la mia jumpsuit da vedova continuava ad essere nera, e mettere il nero d'estate equivale a morire in una pozza di sudore.
Seguendo uno degli ultimi consigli di Gona ("dovresti provare a vestirti di rosso, qualche volta, almeno capisci come mi sento io") ho materializzato una jumpsuit rossa, con una stampa ondulata, mezza glitterosa e mezza metallica.
Un guanto nero con le stelline, un paio di stivali laminati d'oro col tacco a spillo, il mio multi bracciale, un paio di orecchini con le farfalle ed ero semplicemente pazzesca.

Ehi, le lezioni di recupero autostima hanno funzionato!
E col rosso stavo da dio, dico sul serio.

Mentre mi sedevo sulla poltroncina, davanti alla mia scrivania, in sala macchine, il mio auricolare ha emesso un trillo.
Gona aveva degli aggiornamenti per me.
-Mal? Avevi ragione tu.
-Su cosa, scusa?
-Su tutto! Sull'elfa rosa, sull'unicorno rosa... li sto pedinando ora, e si stanno dirigendo alla grotta della nascita.
-Per questo sussurri così?
-Sì, cazzo, sì! Secondo te?
-Ah già...-

Ho fatto appena in tempo a spostarmi dalla sala macchine alla mia camera, che dall'altra parte dell'auricolare ho sentito un urlo soffocato. Oh, no...
-Gona? Gona che succede?
-Sono inciampata in una radice... e mi sono rotta uno stivale.
-Porca troia... aspettami che arrivo-
Almeno non si è presa una storta, come l'altra volta dai...

Sono apparsa in mezzo alla foresta, e mi sono guardata intorno, per vedere se c'erano occhi indiscreti da qualche parte, e fortunatamente non ce ne stavano.
Gona era ancora a terra e non appena ha sollevato lo sguardo, ho avuto l'impressione che si sciogliesse.
-Mal... ho le allucinazioni? O sei veramente tu, vestita di rosso?
-Ho seguito solo il tuo consiglio.
-Sei... stupenda, davvero...
-Ora non esagerare. Ti aiuto ad alzarti-

Gona si è rimessa in piedi e ho materializzato un paio di stivali nuovi, per lei: il modello era simile a quello precedente, ovvero alti fino al ginocchio e con un tacco di massimo cinque centimetri, ma erano dorati, e col sole riflettevano migliaia di luccichini sulle pietre e sui tronchi degli alberi.
-Sei a posto ora?
-Si, va molto meglio.
-Da che parte sono andate le gnappette? Le hai viste?
-Hanno continuato lungo la strada, perciò...
-Attivo il tracciatore, così li becchiamo subito. Vieni con me-

Siamo giunte nei pressi della grotta della nascita, in un posto che ricordavo essere completamente desertificato, cinque anni prima. E ora... ho contato almeno dieci tipi di fiori e piante diversi di cui, nonostante fossi ben lontana, riuscivo a sentirne il profumo, talmente forte che ho dovuto rinvenire l'aureola anti starnuti, se volevo stare lì appostata a spiare gli elfetti, dietro un macigno di argilla rossa.
Porca vacca, capitano veramente tutte a me...

-Mal... scusa, non dovevo chiamarti...- ha mormorato Gona- abbracciandomi- anche io credevo che ci fosse ancora il deserto, qui... madonna se mi sbagliavo.
-Non fa niente... non è primavera, per fortuna.
-Ti si sono ingrossati gli occhi. Sembra che hai due boccini in faccia, Mal, andiamo via.
-Aspetta... il gruppetto sta uscendo-
Sebbene ci vedessi a malapena... ho subito notato un mini unicorno rosa, tra Onchao e Lyria, scarrozzato da Mia, Yuko e Mo, più allegri che mai.

E pure lui, o lei... aveva un corno dorato luminoso!
Mannaggia al multiverso... questa sì che era una bella notizia!
Ho provato a fare un passo, ma sono quasi caduta, giù dalla roccia. E il mio naso non ne poteva più di trattenere starnuti.

-Torniamo al castello, Mal, prima che allaghi tutto, e ci sgamino, da lì sotto!- mi ha richiamato Gona.
-Sì, sì... filiamocela- ho risposto, prima di perdere i sensi, e cadere tra le braccia della mia rossa.
Ora capite perchè a Dystopia non troverete piante da fiore nemmeno a peso d'oro?
Ecco perchè.

⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙~⊙

Mi sono svegliata un paio d'ore dopo, saranno state le sei, e ho intravisto il sole tramontare da lontano.
Ho raccolto quelle poche forze che avevo, e mi sono alzata dal letto, per avviarmi sulla finestra e sedermi sul davanzale.
Non mi ricordavo nemmeno come fosse fatto il sole, ma visto il male che può farmi, è meglio che non me lo fossi ricordato.

Mi sono rimirata per pochi secondi, nel vetro della finestra: indossavo il mio corsetto/busto nero, i miei pantaloncini del pigiama e le mie ciabatte super puffose, che non mollavo mai e poi mai, nemmeno d'estate (e grazie al cazzo, a Dystopia non fa mai caldo, hahaahhahah...).
I miei occhi si erano sgonfiati e nemmeno il naso era più rosso, segno che gli impacchi al trifoglino nero preparati da Gona avevano fatto miracoli.
Maledetta allergia...

Mentre il cielo si faceva sempre più scuro, ho canticchiato:

🎶 The more that you say
The less I know
Wherever you stray
I follow
I'm begging for you to take my hand
Wreck my plans
That's my man
You know that my train could take you home
Anywhere else is hollow
I'm begging for you to take my hand
Wreck my plans
That's my man

Life was a willow and it bent right to your wind
They count me out time and time again
Life was a willow and it bent right to your wind
But I come back stronger than a 90's trend

Wait for the signal and I'll meet you after dark
Show me the places where the others gave you scars
Now this is an open-shut case
Guess I should've known from the look on your face
Every bait and switch was a work of art 🎶

Non mi sono accorta che, mentre cantavo, Gona era rientrata in camera, mi aveva abbracciato da dietro e mi stava accarezzando le spalle.
-Guarda che ti vedo, sai? Sono allergica, quello sì, ma non cieca.
-Ah, allora è tutto ok. L'ho fatto apposta, per capire se ti eri ripresa o no.
-E lo ammetti pure.
-Sì, problemi?
-Ma figurati. Ti sei divertita ad accarezzarmi, vero?
-Mal, ti dico solo che se io fossi la contessa di AHS, ti addenterei.
-E io ti dico che sei una bastarda-

Mi sono girata verso di lei, che mi ha tirato a sè e mi ha baciato, dolcemente e intensamente allo stesso tempo.
Avevo l'impressione che il legame tra me e lei diventasse sempre più stretto e indissolubile, ogni giorno che passava, e io speravo che non si allentasse mai, che nessuno lo allentasse mai.

-Mal?- mi ha chiamato Gona, poco dopo, intanto che cercavo di addormentarmi.
-Dimmi. Anzi, prima vai sul tuo cuscino, che non riesco a respirare. Ho capito che vuoi dormire abbracciata a me, ma...
-Uff... come vuoi.
-Grazie. Mi sembrava di essere schiacciata dal martello magico di Thor. Non ci provare mai più.
-Va bene, va bene... comunque domani mattina dovrebbe arrivare un nuovo assistente.
-Cosa?!
-Io ho cercato di dissuadere Lord Drakon da questa idea, ma niente, ha insistito per mandare qua un'altra persona. Perchè dice che non devi affaticarti troppo.
-Che palle... vabbè, domani vediamo com'è questa persona.
-Peggio di Rixel non può essere, guarda il lato positivo-

Ok, ora mi stava salendo l'ansia...

La terza parte è ufficialmente cominciata... mi raccomando, non andate viaaaa 💜

MAL - A WITCH IN CENTOPIAWhere stories live. Discover now