Ho sorriso, e ho ricacciato dentro le lacrime: i genitori di Gona si erano incontrati per purissimo caso, e avevano vissuto la loro storia d'amore in assoluto segreto, per non essere uccisi dalla bastarda con la maschera. In tutto quel casino, avevano avuto una figlia, a cui avevano dato tutto il loro amore, prima che la morte li dividesse.

-Mio padre è stato maledetto da Ade e trasformato in serpente, perchè aveva tentato di togliersi la vita, siccome credeva che mia madre lo aveva mollato- ho mormorato, trattenendo il pianto- invece non era vero un cazzo. Mia madre è stata prigioniera nel limbo tra la vita e la morte, per aver inscenato la sua dipartita. Io l'ho liberata, costruendo la sua ultima invenzione... e ora spero vivamente stiano recuperando quei ventitrè anni persi-
Non ce l'ho più fatta e sono scoppiata in singhiozzi, con tanto di lacrimoni, tra le braccia della mia rossa.

Azalea era rimasta scioccata, di fronte alle mie parole.
E dopo il pranzo, mi aveva offerto una torta strana, a forma di ragno con una coroncina.

-Pev tivave su il movale, non scè nulla di meglio di un vagno di mavzapane, ma règine. Fidatevi, stavete subito di nuovo bene- mi ha detto, prima di tornare in cucina.
Non sapevo se considerarla una seconda madre, o abituarmi al fatto che fra qualche tempo sarebbe diventata mia suocera.
E sfatiamo così il mito delle suocere odiose... sul serio, tuttə vorrebbero una come Azalea, in famiglia.
O mi sbaglio?
Spero di no!

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Arrivamo così a oggi, 9 Novembre, compleanno di Gona.
Come immagino sappiate, lei si sveglia sempre prima di me, e preferisce lasciarmi dormire, fino a quando io non apro gli occhi.
L'aveva fatto pure stamattina, ed era per questo che non avevo pianificato nessuna sorpresa... l'avrebbe scoperta al volo, rovinando magari giorni e giorni di lavoro.

Perciò, quando mi sono alzata, ho indossato un abito rosso e oro, i suoi colori preferiti, guarda un po', ho acchiappato il pacchetto regalo e mi sono diretta in cucina, due piani sotto rispetto alla nostra camera.
E sono entrata in salotto, cantando una canzone ben diversa dalla solita "tanti auguri".

🎶 And that's the thing about illicit affairs
And clandestine meetings and stolen stares
They show their truth one single time
But they lie, and they lie, and they lie
A million little times

And you wanna scream
Don't call me "kid"
Don't call me "baby"
Look at this godforsaken mess that you made me
You showed me colors
You know I can't see with anyone else

Don't call me "kid"
Don't call me "baby"
Look at this idiotic fool that you made me
You taught me a secret language
I can't speak with anyone else

And you know damn well
For you I would ruin myself
A million little times 🎶

E anche oggi Taylor Swift ne sa una più del diavolo.
Questa canzone era perfetta per descrivere il rapporto tra me e Gona: per lungo tempo il nostro amore era stato definito illecito, avevamo dovuto mentire riguardo i nostri sentimenti e approfittavamo dei momenti in cui eravamo da sole, per confessare ciò che veramente provavamo una per l'altra.

-Oh, Mal... non festeggiavo un compleanno così da... da... minimo dieci anni!- ha bisbigliato lei, commossa.
-Stai piangendo?- le ho chiesto, incredula.
-No... certo che no, Mal, mi conosci... andiamo, non penserai mica che...
-Chèrie, non sce niente di malè se piangi un peu. Lo sai, vevo, che non ti indeboliscì?- le ha domandato Azalea, con un sorriso, materializzando un fazzoletto.
-Dai, non dirmi che il sergente Gargona Hygeia non si è mai commosso, nemmeno una volta!- ho esclamato, mentre lei spegneva la candelina sulla torta, e quest'ultima si divideva prima a metà, e poi in tre fette.
-Ok, confesso, mi sono commossa, certe volte. E tu, Mal tesoro, sei sempre stata la causa delle mie lacrime di commozione.
-Ah, e lo confessi così.
-Certo. Problemi?
-No. Buon compleanno, stronza-

L'ho baciata, con tutta la dolcezza di cui ero capace, e le ho asciugato le ultime lacrimucce.
Gona ha poi scartato il regalo, che conteneva un diadema dorato, ricoperto di rubini.
-Mal... no davvero, non dovevi... è splendido- mi ha ringraziato, abbracciandomi- che dici, lo metterò, un giorno?
-Mi sembra ovvio, visto che sei la mia fidanzata e quindi futura regina consorte-

Stranamente, Gona si è limitata a darmi un piccolo bacio sulla tempia, e a finire il suo pezzo di torta.
Quando si comporta così, significa che deve parlarmi di qualcosa di molto importante.
Cosa potrebbe mai essere?

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Ho dovuto aspettare quella sera, prima di addormentarmi, per sapere cosa frullava nella testa della mia rossa.
-Ti sei mai chiesta cosa mi sia successo, prima che tu mi incontrassi, Mal?
-Onestamente si. Ma ora immagino che lo scoprirò, più nel dettaglio rispetto a come l'hai sempre riassunto tu.
-Promettimi che nessun'altro essere vivente in questo mondo ne verrà a conoscenza-

Ho annuito, e mi sono avvicinata a lei, perdendomi nei suoi occhi color ghiaccio.
Gona mi ha stretto tra le sue braccia, mi ha accarezzato i capelli e ha cominciato a raccontare:
-Sono nata e cresciuta sotto la dittatura spietata di Panthea, dove il minimo accenno di diversità poteva condannarti a morte, e i miei hanno dovuto nascondere la mia esistenza agli occhi della stronza per diciotto anni.
-Ti ha protetto qualcun'altro? Oltre ai tuoi?
-Sì... i fratelli di Panthea, Walter e Delphinus. Il primo era stato re, da quando era morta Belvina, fino a quando non è tornata Panthea e non l'ha buttato giù dal trono. 14 anni buoni, in breve.
-E l'altro?
-L'altro era stato il mio padrino... lui e mio padre erano molto amici, e Delphinus l'ha aiutato a tenere segreta la mia nascita.
Sembrava andare tutto alla grande... poi c'è stata la battaglia del 97. E lì sono iniziate le sofferenze-

La rossa ha tirato un sospirone e ha ripreso il discorso, stringendomi ancora di più a sè.
-Noi non eravamo affatto preparati a combattere, ci siamo arrangiati come meglio potevamo. L'esercito di re Raynor ci lanciava barili di cristallo magico, molto letali per noi, e cercavamo di ripararci nei posti più sicuri.
Io avevo 10 anni... e insieme al resto della corte sono rimasta nelle stanze al piano terra, mentre l'esercito combatteva.
-Io sono abbastanza sicura che Panthea sia stata la causa di questa guerra. Ma non sono ancora riuscita a trovare nessuna prova tangibile.
-Guarda nel pensatoio. Ce ne sta uno pure qui.
-Oh, scusa ti ho interrotto. Vai, continua-

Sebbene l'avessi detto con calma, dentro di me sentivo brividi di terrore: Panthea aveva davvero rovinato Gona, sia fisicamente, che psicologicamente, aveva distrutto la sua famiglia e manipolato la sua mente fino allo stremo.
Era davvero stata più stronza, diecimila volte più stronza di quanto pensassi.

-Le bombe durarono dalla tarda mattinata, fino al tramonto, e quando cessarono, Delphinus venne ad annunciarci che mio padre era morto, colpito in pieno da un barile, mentre cercava di proteggere dei civili. Mamma fu devastata, così come me.
Quel diciannove dicembre del 1997 morirono settanta persone, tutte del nostro regno. E due giorni dopo, ai funerali, Panthea non aprì bocca, non pianse, non fece nulla.
-E il sospetto che lei abbia avuto a che fare con questo casino galattico ti viene.
-Esatto. Mi sono ripromessa che una volta cresciuta, avrei seguito le tracce di papà, e magari, un giorno, lo avrei vendicato-

Finita l'ultima frase, lei si è addormentata, con me ancora tra le sue braccia.
Ora che sono io la regina di Dystopia, troverò una risposta ai suoi dubbi, scoprirò se è veramente stata Panthea a condannare a morte settanta innocenti, tra cui il generale Pepper Hygeia.

Non andate via, che qui ci si diverte adesso, ok? 🤍

MAL - A WITCH IN CENTOPIAWhere stories live. Discover now