CAPITOLO 35

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Pov Mer

"Quindi cosa è che mi devi far vedere?" Chiesi a Christie che da almeno 10 minuti camminava davanti a me, guardandosi attorno, smarrita.

"Un momento! Sono sicura che era qui da qualche parte!"

Risi leggermente, perché aveva sicuramente perso l'orientamento.

Improvvisamente inchiodò e si girò verso la vetrina di un negozio.

"Eccolo!!!"

"Zara? Mi hai portato da Zara? Bastava chiedere e ti ci portavo in 2 minuti" sbuffai ridendo.

"Non da Zara!! Cioè si.. Ma guarda cosa c'è in vetrina!!"

Girai il viso, infastidita dall'entusiasmo della mia amica, e vidi ciò di cui stava parlando: un adorabile body nero, lungo fino a metà coscia, con la schiena scoperta, abbinato con un cappello a tesa larga nero e bianco. Era adorabile, ma non capivo perché mi avesse trascinata li alle 10 della mattina. La sera precedente, dopo aver chiarito tutto fra di noi era tornato il solito rapporto meraviglioso, limpido, cristallino. Poi però quella mattina era tornata strana, sospettosa e mi aveva letteralmente trascinata fuori casa, senza darmi neanche il tempo di fare colazione.

"È bello.. Ma per chi è?"

"Per te cretina!!! È perfetto per te!! Guarda! La schiena nuda farà vedere perfettamente il tuo tatuaggio e tu sarai splendida con quelle gambe che ti ritrovi!" Alzai un sopracciglio, perplessa da tutti quei complimenti e mi feci trascinare nel negozio.

Christie mi spinse in un camerino e mi diede il capo da provare.

lo indossai sbuffando, ma dovetti ammettere che mi stava particolarmente bene: l'abito mi ricadeva sui fianchi perfettamente, lungo al punto giusto, e il cappello abbinato rendeva il tutto molto alla moda, ma casual.

Uscii dal camerino ammirando la reazione di Christie, che soddisfatta batteva le mani.

"Sta zitta cretina! Che figure mi fai fare!!" Risi.

"Tanto non vivo qui!!"

"Okay ma io si!! Senti ma... Quando dovrei indossarlo?" Chiesi.

"Beh.. Potresti indossarlo tipo adesso!"

"Adesso??" Chiesi stupita.

"Ssi dai.. Per.. Testarlo?!" Propose, non propriamente convinta.

"Tu mi stai nascondendo qualcosa..."

"E tu non fare troppe domande.." La guardai perplessa, ma decisi di ascoltare ciò che mi aveva detto e di non approfondire il discorso.

"Ora che si fa, capo?" Chiesi ridendo.

"Ora abbiamo un appuntamento.."

"Con?"

"Mery... Niente. Domande."

Sbuffai e mi feci trascinare da starbucks. Oh.. Almeno potevo fare colazione!

"Un frappuccino e un cookie grazie!"

"Nome?"

"Mer" non fui io a rispondere al barista di starbucks, ma una voce che conoscevo bene, che emerse da dietro di me.

Mi girai di scatto incontrando gli occhi color ghiaccio di Niall.

"Signorina?" Il barista richiamò la mia attenzione e gli confermai la correttezza del nome, staccandomi a fatica dagli occhi della persona che mi aveva ferita di più nella mia vita. Dopo mio padre, ovviamente.

Finding HappinessWhere stories live. Discover now