-Mal... - mi ha mormorato Gona- non ricominciare, non ora.
-Non sto piangendo, tranquilla... non ne ho nemmeno la forza.
-Senti... ormai per te sta diventando impossibile reggere tutto questo, e lo vedo. In fondo la responsabilità di ciò che tutti e tre facciamo, è tua. Se lui continua a fallire, è come se stessi fallendo pure tu. E capisco quanto ti faccia male.
-Sto veramente arrivando al limite, ti avviso.
-Ascoltami. Io ora esco, vado a debellare quelle trappole, e ti porto la terza persona, chiunque essa sia. Perchè non riesco a vederti così Mal. Te lo ripeto, ho giurato a me stessa di proteggerti, di farti stare bene, di renderti felice, e soprattutto di amarti fino a quando non mi rimarrà fiato. Chiaro?
-Chiaro- le ho risposto, prima che lei mi prendesse il viso tra le mani e mi baciasse, dolcemente e a lungo.

Sono più che sicura che lei sia la cosa migliore che mi sia capitata in mezzo a questa vita di merda.
E non poteva andarmi meglio.

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Un paio di ore più tardi, mentre mi scervellavo per buttare giù qualche abbozzo per il famoso computer di bordo, ho sentito delle voci concitate provenire dal salottino e una di loro mi suonava completamente nuova.
E brava la mia rossa!

-Davvero vivete in questo letamaio? Ma come fate?
-Chiedilo a lui, è il SUO letamaio, mica il mio.
-Stava parlando con me, non con te. E comunque sì, io vivo qui.
Qualche problema, principessina?
-Non chiamarmi così! E tu... non potevi trovarti un fidanzato migliore?
-Secondo te sto con questo nanerottolo idiota? Dai... ceh, io sono fidanzata, ma non certo con lui.
-E con chi, allora?-

Sono rientrata di soppiatto nella stanza, e con un finto colpo di tosse ho fatto voltare tutti i presenti: Gona, Mr R e una ragazzina tutta vestita di viola, dalla testa ai piedi.
-Da quando non mi si avvisa, se ci sono ospiti?- ho chiesto, scoccando il mio speciale "sguardo magnetico tendente all'assassino".
-Sto con lei- ha sussurrato Gona alla ragazzina, per poi tornare a rivolgersi a me- Mal, ho trovato questa piccola... strega, nei dintorni della radura degli unicorni. Mi sembra molto promettente... la assumiamo?-
Stavo per risponderle, quando ho notato di straforo che Rixel stava per tirare uno schiaffo alla povera ragazza.
L'ho colpito, con una barra elettrica (la mia ultima invenzione, funzionano come spade, ma sebbene non siano affilate, ti fanno molto male lo stesso), facendolo allontanare, e ho approfittato per prendere con me la strega viola e portarla nella nostra stanza.

-Tu adesso rimarrai qui a riflettere su cosa stavi per fare, brutto fungo rosa. Se oserai disturbarci con una delle tue boiate... - l'ho minacciato- finirà molto, molto male. Sei avvisato-

Ho raggiunto Gona, e mi sono seduta sulla mia poltroncina, di fronte alla ragazzina in viola.
-Dunque, dunque, dunque... ricominciamo dall'inizio: come ti chiami?
-Oh, ehm... - ha balbettato lei, allungandomi una pergamena bianca, appena stampata- ho dimenticato di darvelo, prima...-
La pergamena conteneva un diploma di Hogwarts, fresco fresco, e le informazioni sulla giovane strega.
-Io sono Violetta...
-E io la perfidissima regina Mal, molto lieta. Deduco tu sia una strega serpeverde, appena diplomata ad Hogwarts, con un ottanta tondo tondo, wow, complimenti...
-Grazie mille... maestà.
-Hai... DICIOTTO ANNI?! COSA? Come fai ad essere così carina e ad avere 18 anni? Mi pigli per il culo?-

Gona ha dovuto acchiappare il diploma, prima che io cedessi e ha continuato a leggerlo:
-Beh, sembri più grande, in effetti...
-Sul foglio c'è scritto che sono nata il 19 febbraio 1997, quindi sì, ho diciotto anni. E siete liberissime di non crederci-
Violetta aveva pronunciato l'ultima frase con un tono sarcastico e saccente. E ciò mi aveva fatto drizzare le antenne:

-Sto cercando una nuova assistente- le ho spiegato- una persona che odia gli elfi, gli unicorni, quest'isola... ed è disposta a qualsiasi cosa pur di radere al suolo la loro inutile civiltà.
-Possibilmente che abbia poteri magici- ha aggiunto Gona- e ultimo, ma non meno importante, che abbia un carattere forte e non si faccia abbattere alla prima difficoltà.
-Ovviamente deve rispettare me, così come io rispetterò lei, e i miei piani, che non sono nè complicati nè assurdi, come sostiene qualcuno, ma sono organizzati nel minimo dettaglio.
-Se pensi di essere all'altezza di questo compito... firma il contratto dorato. Ma mi raccomando, devi essere sicura al mille per mille-

Violetta ha brevemente riflettuto sulle nostre parole, e ha letto con attenzione il foglio dorato che levitava di fronte a lei.
-Quindi... se dovessi rifiutarmi di obbedire, o tradirvi... morirei?
-Esatto- le ho risposto- dunque? Firmi o ci hai ripensato?-
Lei ha acchiappato la prima penna che ha trovato sulla mia scrivania e ha scritto, con una calligrafia svolazzante, il suo nome in fondo al foglio.
Andata!

Sì, lei è Violetta

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Sì, lei è Violetta... almeno, prima che sistemassi il suo look.
Gli elfi non avrebbero dovuto riconoscerla, o si sarebbero diretti da me, e mi avrebbero attaccato in massa. E dato che ho già troppi casini a cui badare (tra i quali la luna piena, che sarebbe arrivata tra un mese e un giorno, e se entro quella data non avessimo avuto Ono oppure Onchao tra le nostre grinfie, addio) evitiamo di crearne altri.

Stavo dicendo? Ah sì, a Violetta serviva un nuovo look.
Le ho procurato una jumpsuit estiva color ceruleo (guardate il Diavolo Veste Prada e capirete di cosa parlo), un paio di stivaletti argentati, un bracciale dello stesso colore e un girocollo nero, molto simile al mio.

-Raccontami un po... da dove arrivi?- le ho domandato, prima di truccarla in puro stile "Mal".
-Sono una strega nata babbana, di Firenze. Conosco molto bene quell'altra elfa, Mia... andavamo a scuola insieme.
-Come? Ma tu non andavi a Hogwarts?
-Si si, intendevo che andavamo a scuola insieme, prima che io poi andassi a Hogwarts. Alle elementari, per intenderci-

Molto interessante...
Ho creato un trucco assolutamente pazzesco, per la mia nuova amica, e potete immaginare la sua reazione, quando si è guardata allo specchio.
-Porca troia... adesso sì che sono uno schianto!
-Puoi dirlo. Senza dubbio sei più bella di me- le ha fatto eco Gona, mentre andavamo nella stanza laboratorio.
-Ma no, non è vero...
-La sua autostima si è appena tirata di sotto, ma non preiccuparti, tra poco torna- le ho spiegato.
E tutte a ridere.

Poco prima che entrassimo nella sala, la collana di Violetta ha iniziato a lampeggiare.
Doveva tornare a casa, purtroppo.
-Quando torni, mi raccomando, smaterializzati qui!- le ho ricordato, prima che scomparisse nel vortice dorato.
Per stavolta è andata così. Ma almeno, qualcuno avevo assunto e si era dimostrato molto altezza. Che dire... buona la prima!

Poi mi è stato riferito che:
gli elfi non erano riusciti a prendere l'acqua arcobaleno (così Gona aveva scoperto, origliando una loro conversazione), Ono era ancora vivo, ma non si sapeva dove fosse, e Rixel non ha combinato altri casini, a parte quello con Violetta.

Forse ci stiamo rimettendo in carreggiata... forse.

Piaciuto questo cap? Ci stiamo avvicinando alla metà della storia, restate qui con me! 🤍

MAL - A WITCH IN CENTOPIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora