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Los Angeles         1 gennaio 2017

«tutto ok per fortuna, nulla di grave. Solo che quest'attacco non voleva smettere.» avevo detto Niall al cellulare, mentre parlava con Des

Niall James Horan, è sempre stato una persona cordiale, gentile, non raccontava menzogne, ma leale. E una delle poche persone a meritarsi la sua lealtà, era il riccio.

Quando arrivò a Los Angeles, il suo cuore non la smetteva di battere veloce, sembrava impazzire. È questo l'effetto che fa, la paura di perdere qualcuno? Sembra proprio di sì, battito cardiaco accelerato, affanno, mani sudate.

«come ti senti?» gli chiese il biondo, lo avevano dimesso dopo cinque ore, ed era filato a letto

«ora bene, mi avete imbottito di coperte.» ridacchiò

«va bene, riposati che non hai avuto una nottata tranquilla» Harry annuì

«non mi ricordo esattamente cosa è successo. Ma ricordo il buio e il dolore, ricordo però che urlavo di non voler cadere, ma sono caduto. Poi mi sono svegliato in ospedale.» Niall annuì passandogli un panno fresco per la fronte

«mettilo, mia madre dice che ti farà bene. Ti manda gli auguri di buon anno.» disse

«lo so, l'ho telefonata ieri pomeriggio» Niall si finse oltraggiato «come osi chiamare mia madre?! Mi sento offeso! Dato che non mi chiami letteralmente mai!» Harry ridacchiò

«mi dirai mai cos'è successo ieri?» domandò

«non ancora haz,è presto. Quando sarai pronto» gli aveva detto Niall

Solo che nessuno sapeva, cosa stesse provando Harry. Come il dolore di star perdendo se stesso lo stesse logorando, come il dolore di preferire essere Edward che Harry lo stesse lacerando. Per un attimo desiderò che Harry non esistesse, ma esistesse solamente Edward, sarebbe stato più facile.

Più facile, ma meno reale. La realtà è quel concetto filosofico, studiato da molti, e a cui quasi nessuno sa rispondere alla domanda, cos'è la realtà?

La realtà indica esistenza, ed è in contrasto con tutto ciò che è apparente e illusorio, o fittizio. La realtà è per sempre, è eterna, ecco perché spaventava Harry, sarebbe stato Harry per sempre, e allo stesso tempo sarebbe stato Edward. Due treni, che viaggiavano sullo stesso binario, alla domanda, se lui e Louis un giorno si sarebbero scontrati, non esiste risposta.

Non esiste, semplicemente perché non viaggiavano sullo stesso binario, ma Edward e Harry, lo facevano e stavano per arrivare uno di fronte all'altro, stavano per scontrarsi, e fondersi in un unico treno.

«Maddison?» chiese

«è di là, stasera ha il volo. È molto preoccupata» Harry annuì, nonostante non sapesse cosa fosse successo «va bene, immagino che anche lei non mi dirà nulla.» Niall annuì

«bene, mi alzo. Vorrei salutarla» si alzò a fatica, data la poca forza che possedeva, frutto di una notte piena di farmaci e alcol, senza cibo commestibile

«Maddy» sussurrò, la ragazza si girò sorridente

«hey haz! Stasera torno a New York, volevo lasciarti riposare, e salutarti dopo» ma il riccio scosse il capo «abbiamo perso troppo tempo, su scendiamo!»

Maddison lanciò un'occhiata furtiva al biondo «haz credo sia meglio rimanere a casa. Sei molto stanco» Niall annuì «maddy ha ragione, sei ancora debole, quindi rimanete qui.» Harry annuì

«Sarah e Mitch?» chiese Harry

«sono—sono a fare la spesa» inventò Niall

«il primo dell'anno?» il biondo annuì

Edward's voice Where stories live. Discover now