Un amico di vecchia data

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New York           3 giugno 2017

«cazzo! Perché sono qui?» sbottò Harry, indicando i paparazzi davanti alla sua abitazione

«haz c'è bisogno che te lo dica?» il riccio scosse il capo, sapeva bene che dopo aver acquistato la compagnia i riflettori lo avrebbero abbagliato per un po', non contando la questione Edward.

Sbuffò sonoramente uscendo dalla sua Range Rover nera, e si avvicinò. Fu subito investito dai flash «per favore!» esclamò «questa è una proprietà privata! Non potete stare qui! Tra l'altro ci sono persone minorenni che abitano in questo quartiere! Non potete scattare loro foto!» esclamò infuriato, ma niente di tutto ciò li aveva fermati dallo scattare foto

«ragazzino ora che sappiamo chi sei, non ti lasceremo in pace! Lo sai.» disse un uomo li fuori, mentre gli puntava i flash sul volto, per un attimo Harry rimase immobile, quasi accecato

«per favore! Non costringetemi a chiamare la polizia!» disse Harry, ma Niall era già al telefono, assicurandosi che tutti i rinforzi necessari, sarebbero arrivati. Iniziarono a strattonare Harry, per avere sempre più foto. «hey!» urlò «mi fate male! Smettetela!»

«avete sentito il signor styles!»

Louis

«Tomlinson sparisci. Sei roba vecchia! Ti sei fatto sfuggire questa fichetta, levati di mezzo!» sbottò

«hai sentito?! Ha detto Harry che devi toglierti! È una proprietà privata, avete infranto la legge, ha dalla sua parte i legali più forti del paese! Togliti dai coglioni, lo fai male!» ma l'uomo sembrava non ascoltarlo, non sembrò per niente toccato

Fu all'ora che la polizia, finalmente arrivò. Liberando Harry e mandando via tutti, la poca aria che c'era, schiacciato li, gli generò una tosse, che dovette calmare, con l'inalatore.

«io—sto bene.» disse Harry al biondo

«che imbecilli!» sbottò Louis

Era ancora lì

«Louis, grazie per l'aiuto. Non era necessario comunque, l'ho apprezzato però. Io vado in casa ni, vorrei riposarmi.» il biondo annuì, mentre lo vedeva incamminarsi lungo il viale, per poi bussare.

«lo ami non è vero?» chiese Louis a Niall

«si. È mio fratello, lo amo come un fratello. Farei di tutto per lui, di tutto» il liscio annuì impercettibilmente, portandosi una mano sulla fronte per spostare una ciocca di un ciuffo «grazie» disse a quel punto Niall

«grazie per essere intervenuto. E mi dispiace che ti abbiano detto cose così cattive.»

«figurati! Sto cercando di mantenere un basso profilo. Poi—poi andrò alla styles company e lì inciderò le nuove canzoni. Non—non voglio che lui mi veda» abbassò il capo

«sai Louis. Quando tu lo insultasti all'inizio, della sua carriera, io avrei voluto spaccarti il naso.» disse con disinvoltura «poi però, ho capito che era la foga del momento, non sapevi chi fosse, stava scalando le classifiche. Poi i Brits e ora i Grammy.» disse

«io ho sperato che te lo dicesse. E sai perché? Perché finalmente io avrei potuto fidarmi completamente di te, è importante il giudizio di Harry per me.» Louis annuì in segno di comprensione «Harry non è sicuro di se come fa credere. È lo stesso ragazzo che mesi fa piangeva, perché le persone sono state spietate con lui. E ora ha comprato un marchio.»

«quello che voglio dirti è, lui ha sbagliato. Gliel'ho ripetuto tantissime volte! Lui non può darsi anche la colpa di non essersi fidato Louis. Ha tradito la tua fiducia, è comprensibile che tu sia arrabbiato, ma tu lo stai uccidendo e lui sta uccidendo te. Non costringermi a raccogliere i pezzi di entrambi.» Niall sospirò pesantemente

Edward's voice Where stories live. Discover now