Epilogo

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Chicago              7 febbraio 2019

«papà!» urlò Freddie sbattendo le mani, in cerca della sua attenzione «papino, non distrarre il papà!» lo rimproverò il bambino

«Freddie non urlare! Tua sorella si sveglia!» ridacchiò Louis «papà ma tu stavi raccontando quando tu e papino avete detto a tutti, che tu ami papino. Io voglio sapere!» disse

«hai ragione tesoro, prima o poi però mi dirai perché vuoi saperlo!» disse Harry «Papino, perché i miei compagni di classe mi hanno preso in giro.»

Louis corrucciò la fronte «come?!» urlò

«Louis lascia fare a me, tu spaccheresti qualcosa. Dimmi amore, perché ti hanno preso in giro?» chiese delicatamente Harry «perché loro sanno com'è successo e io no, le loro mamme gliel'hanno raccontato. E hanno detto che se non lo so sono uno sfigato!» borbottò

Freddie aveva sette anni, lo avevano adottato due anni prima, subito dopo essersi sposati, un mese esatto dopo, c'era Freddie che correva tra le loro gambe.

«tesoro non devi sentirti uno sfigato. Non lo sei, e poi perché voi bambini d'oggi utilizzate questi termini?!» storse il naso il riccio «oh andiamo haz! Non credi che anche i bambini dicano parolacce?»

«Louis William Tomlinson.»

«oh no, papino è arrabbiato» disse il bambino preoccupato «Harry tesoro, hai ragione. Niente parolacce, si amore mio hai ragione tu.» ridacchiò nervosamente, mentre si avvicinava ad Harry e gli posava un bacio sulla guancia

«siediti amore. Sarà un lungo racconto.» disse Louis
















New York 2 luglio 2017

«sto per vomitare!» esclamò Louis

«Lou, amore. Devi mantenere la calma, so che è dura, ma ti prego sta calmo. Sarà un successo, andrà tutto bene e se così non fosse, ci sarò io qui. Ok?» il liscio impercettibilmente aveva annuito

Stava per farlo, stava sul serio per farlo, stava per annunciare al mondo che era gay, non che nessuno non lo avesse notato.

Nemmeno il sesso per allentare la tensione era servito, certo lo aveva rilassato per qualche ora, poi subito dopo iniziò ad agitarsi nuovamente. Harry cercava di rincuorarlo, ma sapeva perfettamente che Louis stava per compiere il gesto più coraggioso di sempre. Non verso Harry ma verso se stesso.

«eccoci di nuovo!» esclamò James

«oggi cari spettatori, avremo con noi uno degli artisti più emergenti degli ultimi anni. È stato divertente parlare con lui, molto puntiglioso e scherzoso, e soprattutto basso!» la folla ridacchiò assieme a Harry «osa ridere di nuovo harold, e non avrai sesso per un mese.»

«Lou amore, scherzavo ovviamente.» gli lasciò tanti piccoli baci sulla fronte e sulle guance, e poi finalmente sulle labbra, fu un bacio lungo, pieno di fiducia e sostenimento.

«ecco a voi Louis Tomlinson!» la folla lo acclamava, era pazza di lui, e quando entrò in studio, sorridente come non mai, anche James si alzò per salutarlo.

«Louis amico mio! È un piacere averti qui» iniziò

«James, vorrei dire lo stesso. Questa volta non vorrei immedesimarmi nel tuo gatto!» James ridacchiò

«raccontaci un po' di come stai.» chiese l'uomo, non appena il liscio si sedette «molto bene, grazie. Sono sempre felice di venire da te qui, in studio» disse

«e io ringrazio te! Parlaci del tuo tour.» disse l'uomo «inizierà a breve, e sono davvero felice e entusiasta. Ogni giorno ringrazio tutti voi per sostenermi sempre.»

Edward's voice Where stories live. Discover now