Riconciliazione

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New York     20 aprile 2016

«dovresti parlarci,» sospirò «sta male sul serio»
«solo da ubriaco avrei potuto parlargli!»
«Harry, smettila» esordì Niall

Erano in sala registrazioni, a ultimare le loro melodie, e studiare le cose teoriche. Erano due giorni che Harry, evitava suo padre, cenava o pranzava solo se sapeva che lui non ci fosse, oppure la buon anima di Niall, gli portava furtivamente qualche pasto.

«smettila tu,» disse «ni...» disse solo
«lo so, dobbiamo andarci. È arrivato il momento, andiamo dopo aver studiato questi paragrafi. Ok?»
«va bene»

«chiamo mia madre, per constatare che sia a casa»
Harry annuì

«pronto?»
«Niall amore, sei tu? Non è uno scherzo»
«si mamma,» sospirò «sono io,voglio venire lì»

«chiamo anche tuo padre. Va bene tra un'ora?»
«si, va bene a dopo»
«ah Niall, salutami Harry, so che è lì»
«haz, mia madre ti saluta» si allontanò dal telefono
«ricambio! Ciao Maura!» urlò
«ok va bene, ciao mamma» staccò

«vedi è un buon inizio» lo incoraggiò
«speriamo» sospirò pesantemente

«stai componendo anche per...»
«si,» annuì «per i Brits»
«come la chiamerai?» ridacchiò
«kiwi»
«Mhh,» pose un dito sul mento«la tua passione, per la frutta non termina come vedo. Dopo l'idea di chiamare una canzone watermelon sugar,ora kiwi»

«dai! Non prendermi in giro» rise

«She worked her way through a cheap pack of cigarettes,
hard liquor mixed with a bit of intellect»
Cantò con voce roca

«ah quindi una lei?» alzò un sopracciglio
«prendo spunto da altre storie. Devo ricordatelo manager? Comunque vedrai se alla fine si parla di una lei» ridacchiò

«già ho in mente il balletto che farò! Se mai dovessi dire che Edward sono io»
«idiota! Non urlarlo,» rise «però voglio il balletto»

Dopo esattamente un'ora passate a studiare ininterrottamente quei due paragrafi, si spogliarono dei loro cappotti, poiché il clima primaverile gli si era ormai insediato sotto pelle, Harry lasciò i ricci sciolti, lungo le spalle indossava una felpa bianca, con un jeans e le sneakers. Niall indossava una felpa nera, un jeans scuro e delle sneakers anch'esse nere, indossava gli occhiali da vista, con una montatura rotonda, ma non troppo.

«sei fottutamente sexy» esclamò Harry
«hey tigre,»lo allontanò con una mano«vacci piano»

Harry rise tanto, e lo abbracciò
«per cos'era?» chiese perplesso
«sei qui,»fece spallucce«non è da poco»

«allora—mi dirai cos'ho detto di così imbarazzante? Da ubriaco marcio tra l'altro! E Gemma ora avrà un'altra foto» sbuffò

«ciao tesori miei» li salutò sua madre, entrando in salotto assieme a Niall

«ciao mamma»
«ciao Anne»

«Harry amore,come va quel mhh—progetto a scuola?» chiese scettica

Sua madre è sempre stata una persona buona, e soprattutto molto gentile. Aveva preso da entrambi i genitori gli occhi verdi e alcuni lati,se si può dire opposti,dei caratteri di entrambi. Harry era gentile e compassionevole,buono proprio come sua madre e suo padre, era ambizioso come suo padre e testardo come sua madre, forse troppo.

Anne, è sempre stata una donna,e una madre che ti avrebbe supportato inevitabilmente la tua scelta. Era sempre lì a ricordarti,che in qualunque caso, ce l'avresti fatta e soprattutto anche se non avevi raggiunto l'obiettivo prefissato,l'importante era l'impegno impiegato.

Edward's voice Where stories live. Discover now