Capitolo 33

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New York 20 dicembre 2016

«dimmi cosa succede Harry» tuonò Niall «ho mandato via Louis, solo perché mi hai detto tu di farlo. Ora devi dirmi il motivo»

Harry da quando era tornato, dalla vista di Louis e Lucas, si era chiuso in camera, ha chiuso il suo cuore, il maggiore ha provato a parlargli, ma Harry supplicò Niall di non farlo entrare.

«ti prego» gli occhi di Harry iniziarono a riempirsi di lacrime, fino a bagnare le guance

«hey, no» sussurrò Niall

«mi sento così tradito, è andato lì con lui. Niall capisci?! Lui mi ha—ha tradito» la realizzazione, faceva ancora più male, non lo aveva ammesso ad alta voce, non lo aveva fatto

«shh, hey. Io ci sono, ti tengo sono qui» Niall, il suo posto sicuro, aveva chiamato Zayn quella notte stessa, Harry ora aveva due ancore, quando quella principale, se stesso, si perdeva, eccole li.

«fa male!» gemette «fa fottutamente male! Mi brucia il petto, vorrei che mi strappassero questo cuore. Non riesco a fare nulla se non piangere.» si alzò di scatto mettendosi le mani tra i capelli, voleva strapparli, voleva tirarli tutti

«devo tagliarmi i capelli.» disse all'improvviso, il biondo lo guardò con fare interrogativo «cosa?» e Harry gli rispose «devo cambiare, voglio cambiare. È finita Niall, non posso essere sempre la sua seconda scelta» il biondo si limitò ad annuire, e a cullarlo.

La situazione per Louis, non era la stessa, anzi si può dire che era molto peggio. Aveva trovato i fiori, quando se ne era andato, furioso, deluso, dal fatto che Harry, ancora una volta, non avesse scelto la sua compagnia.

Aveva incontrato Lucas li per caso, e si erano seduti assieme, poi il liscio vide che il più piccolo non accennava ad arrivare, e si fece bastare la compagnia del bruno. Quando poi andò via, lo vide, lo vide il biglietto, ma non riuscì a collegare i pezzi.

Perché sei andato via?

«Louis» lo richiamò Liam «dimmi» sospirò «sembri un morto che cammina, vagli a parlare, perché devi distruggerti così? Ho parlato con Zayn, voi due idioti, state allo stesso modo» ma Louis non riusciva a respirare, senza Harry era in apnea

Non gradiva la presenza di nessuno, non voleva nessuno, non tollerava il the di sua madre, il cibo di Lottie e i giochi delle gemelle e si odiava, perché era la sua famiglia. Avrebbe fatto di tutto per lui.

«Liam, io vado a letto. Ci sentiamo dopo» Liam lo salutò, e si diresse verso casa di Des, poiché aveva delle trattative da sbrigare

Si stese sul letto, gli mancava, ed era arrabbiato. Un controsenso vivente, non aveva fatto sulla di male, questo si ripeteva Louis, passarono così due ore, a contemplare il nulla «hey» sussurrò fizzy, entrando nella sua camera

«fizzy, non è giornata.» disse solo, ma sua sorella non lo ascoltò, si sedette sul letto, e sospirò «ricordi quando eri qui con Lucas, e io sono corsa fuori da Harry? In auto?» Louis annuì distrattamente «ecco noi siamo andati da Madison, la ragazza che hai conosciuto a casa di Harry.» iniziò a raccontare

«mi sono precipitata da lei perché, mi piace. E non ci giro attorno, mi piace sul serio, e credimi lou se ti dico che lei è fantastica.» Louis sorrise teneramente «ecco, lei però è etero. Non mi ha mai mancato di rispetto, e sottolineo mai, anche se fosse a conoscenza della mia cotta, non mi ha mai mancata di rispetto. E io l'ho accettato.» confessò

«però quando corsi da lei, quel giorno, assieme ad Harry, lei capì quanto valesse per me. Avevo lasciato tutto ciò che stavo facendo in quel momento, solo per lei. Mi ha dato una possibilità, siamo uscite, lei è fantastica e si è trovata bene con me.»

Edward's voice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora