I Grammy

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New York 30 aprile 2017

«come stai Jay?» chiese gentilmente Anne

«bene Anne, tu invece? Hai scoperto finalmente il tuo Harry dov'è?» ridacchiò la donna

«Des è un osso duro!» affermò mentre jay annuiva

«ultimamente Louis non lo vedo mai. Lo vedo di rado al mattino, quando fa colazione!» disse

«non preoccuparti, nemmeno io lo vedo. Nonostante lavori in casa mia! Corre diritto in studio, da mio marito. Pranzano li e nel frattempo telefono mio figlio» disse Anne, bevendo il suo the caldo

«incredibile come siamo già a maggio! Con queste temperature fredde tra l'altro!» lamentò la donna

Continuarono così fino a tarda sera, mentre in casa Styles, regnava il caos, Harry per esercitarsi dovette affittare assieme a Mitch e Sarah, una sala prove, con microfoni e tutti gli strumenti adatti. Non poteva incrociare Louis, nemmeno un secondo, e non poteva scoprire della sua permanenza lì.

«Niall!» gridò dal cellulare Harry, mentre l'amico era sul divano a sgranocchiare patatine

«Harry caro, dimmi» prese un'altra patatina

«Niall! Dovresti essere qui, cazzo!» gemette frustrato «Harry, non puoi urlare!»

«beh abbassa la voce del cellulare! Dove cazzo sei?!» sbottò arrabbiato «sto mangiando patatine sul tuo divano, secondo te dove sono?» Harry cacciò un urlo frustrato, non sopportava Niall quando si comportava in maniera infantile, soprattutto quando la data dei Grammy era stata spostata

«hey! Mi hai spaccato i timpani!» urlò di rimando

«Niall tutto bene?» accorse Des, il biondo si limitò ad annuire «che succede?» chiese Louis, dietro la figura di Des, ma fu un sussurro appena percettibile che Harry non sentì

«no che non va bene!» urlò esasperato

«Harry, ti richiamo.» disse

«col cazzo! Niall giuro che se non muovi il culo,sei finito! Sappilo!» il riccio interruppe bruscamente la telefonata lasciando Des e Louis con le bocche aperte, mentre Niall sbuffava e andava a cambiarsi

«beh? Che c'è?» chiese il biondo

«dove vai?»

«a fare delle commissioni per lui. Louis non sto andando da Harry, gli servono alcune cose, che devo spedire.» il liscio annuì convinto

Niall scese, sbuffando sonoramente. Amava Harry, e anche il suo lavoro, ma molte volte, amava starsene per le sue, ma il lavoro che aveva scelto, impiegava tempo e soprattutto supporto.

Niall era convinto che Louis non lo credesse, ecco perché si ritrovò a guardarsi dietro, per costatare che non lo stesse seguendo. Arrivò nel posto inviato da Harry, pronto alla ramanzina imminente, e entrò.

«salve» salutò il biondo

«sei arrivato finalmente!» lo beffeggiò il riccio

«Harry, volevo solo rilassarmi un po'. Sono giorni complicati, e tu aumenti la tensione!»

«io?! Niall tutto quello che ti chiedo è stare con me, e supportarmi. L'hai fatto per tutta la vita, e io l'ho fatto con te. Qual è il problema?» chiese

«il problema è che non ci sei solo tu Harry! Non puoi pretendere che io abbia tempo solamente per te! Ho una ragazza, che sto trascurando. Ho nervi a fior di pelle, così tanti che ho dovuto guardarmi le spalle per costatare che Louis non mi seguisse. Questo per la tua sparata del cazzo!» continuò dicendo

Edward's voice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora