.Capitolo 61.

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Stavo sistemando un pò la cucina, cercando di fare una cernita su cosa Marcus potesse mangiare e cosa no. Mi sentivo un pò come quelle mamme dei gruppi Facebook, sapevo che quella gola non si sarebbe sfiammata tanto presto, e che gli faceva male persino deglutire, così avevo selezionato i cibi più nutrienti ma mangiabili per evitare che mi morisse di fame. Esempio pratico: gli sformatini di verdura morbidi, la pasta alle verdure e proteica per farci il brodo, i formaggini per neonati con gli steroidi, i ghiaccioli "sorbetto di frutta fresca frullata" 80% frutta vera......
Indovinate chi me l'ha consigliate tutte queste cose? E indovinate chi si è preso uno sculaccione sul culo quando le ho fatto notare che mi sapeva di mamma pancina? Non dico altro........
(I miei alunni me le hanno fatte conoscere, non sono COSÌ vecchio!)

Però almeno a Marcus piacciono, infatti era sul divano a scrivere non so cosa sul block note, già a metà del secondo ghiacciolo.
Non mi rimproverate, sta male, il fresco gli dà tregua al mal di gola, e ho controllato gli ingredienti, non ci sono zuccheri, ci manca pure che si agiti!
Agnese non è solo una donna dispensatrice di consigli, è la creatrice di uno stile di vita!
Andai da lui sorridendo, con gli ormoni da padre a palla, più in allerta e presenti più di ogni altra volta, e gli baciai la testa, sentendogli con le labbra se la febbre fosse peggiorata. <<per fortuna non è salita! Speriamo che rimanga stabile il più possibile.... comunque, che stai armeggiando? Sono 40 minuti che scrivi senza sosta.>> gli domandai, sotto sotto curioso.

Marcus, che si era goduto quelle coccole con il sorriso, si incupì, sospirando per poi scrivermi:<< penso tu debba sapere cosa mi è successo.... non solo perchè l'ultima volta che hai fatto qualcosa che mi ha triggerato senza saperlo, è successo un casino, ma anche perchè non vorrei che tu pensassi che sono esagerato o una fighetta! Quindi, stavo facendo mente locale di tutto quello che mi hanno fatto quelle due teste di cazzo quando stavo male. È catartico e deprimente allo stesso tempo! Ovviamente se non vuoi...>> mi guardò sconsolato.
Lo abbracciai subito, dandogli due pacche sul sedere affettuosamente:<< non azzardarti neanche a pensare che io possa credere che queste siano scene o capricci! Lo so che hai letteralmente passato l'inferno, te lo leggo negli occhi..... e voglio sapere... per non commettere errori e usare il giusto metro per farti stare meglio. Ti va di farmi leggere tutti i motivi per i quali potrei comprare un biglietto per Roma, una pistola e tutto il necessario per nascondere due cadaveri?>> sdrammatizzai, facendolo ridere.

Sospirò e mi passò il blocknotes, un pò preoccupato. Gli baciai la testa, e mentre con una mano mi ero messo a fargli i grattini per farlo rilassare, con l'altra tenevo il block. Non mi sarei mai immaginato di leggere quelle cose: docce gelate se aveva la febbre o direttamente lavato con la canna per l'acqua, lo lasciavano senza cibo se vomitava per evitare che sporcasse, se stava male e piangeva o si lamentava lo picchiavano perché disturbava, lo costringevano a ingoiare tanti farmaci tutti insieme e se doveva fare delle iniezioni, lo pungevano più e più volte per fargli male.
Continuai a leggere sempre più arrabbiato e incazzato, ero quasi sul punto di sentire quel pulsante scattare, e andare a Roma di impeto e di corsa, solo per tagliare ad entrambi la gola (tortura di almeno un paio d'ore inclusa nel pacchetto "vendetta paterna").

Appoggiai i fogli sul tavolino da caffè e presi Marcus in braccio, ottenendo uno sguardo confuso. Mi limitai a sorridere e a riempirlo di carezze e baci:<< non ho parole ..... sono così arrabbiato sul fatto che io non ci sia potuto essere per evitare che ti succedessero quelle cose da sentirmi in colpa, e allo stesso tempo vorrei veramente correre a casa tua e fare una strage, punendoli per tutto quello che ti hanno fatto..... ma per ora posso solo prometterti e giurarti che sei al sicuro e nessuno ti farà mai più del male!>>
Gli sussurrai dolcemente, stringendolo a me.
Sentii Marcus abbracciarmi, un pochino tremante, forse per l'emozione. Poi, un piccolo miracolo, che non mi sarei mai aspettato, avvenne: con una botta di coraggio, il ragazzo mi diede un bacino sulla guancia, per poi nascondersi velocemente con il viso contro la mia spalla, rosso come un peperone.

Scoppiai a ridere alla scena, intenerito, ricambiando poi quel bacio per mille e più. Quando si fu ripreso dall'imbarazzo, gli proposi una cosa che sapevo gli avrebbe fatto piacere:<< visto che non possiamo farlo con gli artefici di quegli abusi, ti va di fare fuoco a quei fogli e "fanculo tutti" ripartire da zero con questa degenza? >> gli dissi, con un sorrisetto sadico. Quando i suoi occhi malaticci si illuminarono d'argento vivo, sapevo che era un sì.
Gli insegnai ad accendere il camino, stando attento che non si facesse male e non si divertisse a fare il costplay di Giordano Bruno, e quando il fuoco fu vivo e scoppiettante, lo lasciai bruciare quei fogli pieni di abusi, mentre lo stringevo a me. Sentivo come questo atto, per quanto stupido e insignificante, gli avesse dato una nuova forza per affrontare anche la malattia, oltre che a percepire rafforzato quel legame che ci univa.

Marcus sospirò amaramente, guardando i fogli bruciare, con la testa immersa in quei ricordi, ma alla fine, si arrampicò in braccio a me, stringendomi, e presto, una volta tornati sul divano, me lo ritrovai addosso a sonnecchiare, chiaro segno che si era calmato e rasserenato.
Non feci in tempo a mandare la foto di Marcus spalmato sul mio petto ad Agnese, che Law entrò in casa con la delicatezza di una bomba nucleare col tutù!
<<salve eh? Hai deciso di dichiarare guerra alla Korea? Che è 'sto casino?>> gli domandai, ma sapevo già la risposta.
Gli avevo mandato un messaggio per informarlo che Marcus stava male e aveva la febbre, e questo non era nient'altro che l'inizio di un capriccio di gelosia ...se solo avessi saputo prima di premere invio.

<<ah scuuuusa.... non sapevo che avesse ANCHE l'otite e gli facessero male le orecchie, eviterò i rumori forti!>> disse, andando a passo spedito verso la camera e sbattendo ulteriormente la porta.
Ohi ohi, si prospetta una settimana interessante.
Il moretto d'altra parte si era risvegliato, e aveva già sollevato gli occhi al cielo con fare esasperato.
<<HA, a chi lo dici!>> gli risposi, quando capii che stavamo riferendoci alla stessa cosa, facendolo ridacchiare. Lo strinsi, accarezzandogli la schiena:<< tranquillo, a lui ci penso io...con le buone...o con i metodi di Agnese! Tu come stai invece? Come ti senti?>> gli domandai.

Un "così così" e un ghiacciolo dopo, andai da Law giusto per capire quanto fosse profonda questa gelosia momentanea, con un ghiacciolo in segno di pace:<< piccolo? Posso entrare?>> bussai, aprendo poi piano piano la porta. Era sul letto, sommerso da fogli e oggetti da disegno, e per chi lo conosce abbastanza bene, un chiaro segno che è stressato. Mi guardò con sufficienza, tornando al lavoro. << hey... che succede?>> domandai amorevolmente, senza ottenere risposta. Sospirai e decisi di fare come mi aveva detto Agnese in caso di capricci: lasciarlo stare, ricordandogli comunque che gli vuoi bene. <<okay, qualcun'altro ha perso la voce vedo. Ti lascio qui la merenda, se vuoi sono di là, non ti disturbo più fino a cena. Però non credere che ti lascerò in pace, anche se Marcus è malato, mi ricordo di te...>> dissi, con dolcezza, accarezzandogli la testa.

Se solo avessi saputo che incubo stavo per vivere....

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;حيث تعيش القصص. اكتشف الآن