.Capitolo 57.

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Era passata una mezz'oretta, e Lawrence si era assopito pesantemente tra le mie braccia, nella stessa posizione di un koala, con il petto contro il mio, lasciando ricadere braccia e gambe ai lati.
E io ero mezz'ora che lo guardavo con gli occhi da fesso, innamorato perso di quel combinaguai. Aveva preso da me...

Lo avevo scoperto per caso, un giorno che mi aveva raccontato del suo passato a Roma, della sua famiglia, di suo padre oste e sua madre; lì avevo messo insieme i pezzi. Avevo chiamato di nascosto, un pomeriggio che ero da solo, Sara per chiedere spiegazioni, ottenendo solo un'imbarazzata conferma che Lawrence era figlio di quella notte di fuoco che avevamo avuto 17 anni prima io e lei.
Inutile dire che mi ero infuriato con lei, sapendo cosa aveva passato Law nella sua infanzia anche per colpa sua, ma soprattutto quanto io e Selene avessimo desiderato un bambino, senza averlo potuto avere. Avremmo scalato montagne e solcato i 7 mari per andare a prendere quella piccola canaglia da Roma e portarcela via, ne sono certo.

Ma Sara non aveva tutti i torti ad averlo tenuto nascosto... ammettere un adulterio così, in quella casa, non sarebbe stata cosa semplice e in più probabilmente Michele, ovvero Lawrence, avrebbe fatto una fine ancora peggiore. Era solo contenta che ci il caso si avesse fatto incontrare.
Lasciai perdere quella situazione orrenda, e mi ripromisi solo di esserci e di prendermi cura di lui, ora che potevo, rassicurando Sara che suo figlio....nostro figlio.......... era in buone mani.
Se solo Lawrence sapesse....

Avevo deciso di non diglielo, non ora almeno. Lo conoscevo abbastanza bene da sapere che mi avrebbe piantato un casino epocale, già lo fa per stupidaggini come l'università, figuriamoci sul fatto che sono biologicicamente suo padre! No, doveva ancora crescere e maturare un pò, lo saprà a tempo debito, o forse mai...
Perchè devo pensare anche a Marcus...... se lui sapesse del legame di sangue tra me e Law, sono certo che si allontanerebbe o peggio, si farebbe del male. Ho già notato un paio di volte dei polsi fasciati molto sospetti, e delle soste in bagno troppo lunghe per essere una masturbata classica, non vorrei si tagliasse. Anche con lui però è come camminare in un campo minato, non si sa mai se esplode o meno quando gli stai parlando di qualcosa. Insomma, un prato fiorito con tante bombe e pochi fiori.

Accarezzai la testa del piccolo addormentato, baciandogli la fronte. Alla fine mi ero reso conto che li amavo tutti e due, tantissimo e in egual maniera; che io ci avessi messo o meno il pisello, come diceva Agnese, poco importava, era quello che facevo per loro e con loro ogni giorno che li stava piano piano rendendo sempre di più miei figli.
Uno sbadiglio assonnato mi destò dai miei pensieri, e un'espressione dolorante mi fece sorridere: <<Qualcuno non sta dormendo comodo direi>> gli dissi, massaggiandogli delicatamente il culetto.
Law fece una smorfia, per poi rintanarsi tra le mie braccia:<< brucia....>> mi sussurrò come un cucciolo bastonato.

Ridacchiai, riempiendolo di baci:<< forse se mi dessi un pochino più retta, non finiresti un giorno sì e l'altro pure con il culetto che scotta!>> lo rimproverai dolcemente.
Il ragazzo mugugno infastidito, e cercò di mettersi più comodo in braccio a me, con scarsi risultati.
Mi ricordai di un altro consiglio che mi aveva dato Agnese, e decisi di domandare:<< Law, piccolo, forse un pò di crema potrebbe farti passare il fastidio... >> dissi cauto.
Il ragazzo mi guardò supplichevole con gli occhi da cucciolo, facendomi capire che avrebbe gradito un pò di sollievo.
Gli baciai la testa, lasciandolo un attimo sul divano per andare a prendere una lozione o simile per lui.

Dopo aver frugato un pò in giro (ero a casa mia ma sono un maschio medio) trovai una crema per il corpo abbastanza delicata all'aloe, probabilmente una delle poche cose di Selene sopravvissute al Raid del trasloco.
Tornai da Law che "stranamente" si era già messo in posizione per altre coccole aggiuntive. Scoppiai a ridere, rimettendolo a pancia in giù sulle mie ginocchia:<< sei veramente tremendo!!>> dissi, mentre gli abbassavo i pantaloni e spostavo di lato le mutande, per non metterlo troppo a disagio.
In effetti aveva un bel culetto rosso acceso, che ancora emanava calore. Gli faci un bel massaggino, godendomi come lentamente crollò di nuovo dal sonno grazie a tutte quelle coccole.

Lo sistemai sul divano una volta finito, e dopo avergli rimboccato il plaid, mi sedetti accanto a lui mettendomi a lavorare. Conclusi poco dal momento che Lawrence, nel sonno, allungò la mano cercando la mia, prendendola in ostaggio e stringendola come un orsacchiotto. Ero ufficialmente morto dalla tenerezza, per questo mi misi di nuovo ad accarezzarlo e a coccolarlo, godendomi le sue smorfie contente, mandando a fanculo il lavoro.
Mi assicurai che fosse ben coperto, nei giorni passati aveva nevicato e piovuto, creando un gelo e un umido pazzeschi.

Dopo in pò, sentii la maniglia della porta d'ingresso girarsi, e un Marcus bagnato dalla testa ai piedi entrare, incazzto nero:<< cosa ti è successo? Stai bene?>> subito mi rizzai in piedi, correndo da lui preoccupato, che mi scostò nervoso:<<sto bene! Sto bene! Una macchina mi ha fatto la doccia passando sopra una pozzanghera al lato della strada. Se becco quello stronzo io... hey ma che fai?>> mi domandò, quando subito gli misi una mano in fronte per sentire se si fosse preso qualcosa.
<<controllo che non ti sia ammalato! Corri a farti una doccia calda e ad asciugarti subito o ti ammalerai!!!>> entrai in modalità papà-iperprotettivo, spingendo Marcus verso il bagno.

<<hey dai, non ho nulla! Ho solo fame, fammi andare a mangiare prima dai!>> mi rispose, sgattaiolando dalla mia presa e scappando in cucina. Lo rincorsi, prendendolo in braccio di peso:<<no! Ora tu ti lavi, nel mentre io ti preparo la merenda e mentre ti asciugo i capelli, tu mangi. D'accordo?>> gli ordinai, buttandolo dentro la doccia.
<<va bene uffa..... io tanto non mi ammalo mai, ho una salute di ferro!>> disse, iniziando a spogliarsi per iniziare a lavarsi.
Stava come negando di potersi ammalare e la cosa mi puzzava. Una lavatrice e una merenda pronta dopo (Lawrence in tutto questo non si è ancora svegliato...) tornai nel bagno, bussando educatamente, e trovando Marcus docciato, con l'asciugamano intorno ai fianchi.

Il signorino si godette un sacco di coccole mentre lo asciugavo con il phon, mangiando contento e beccandosi tanti crecchi sulla testa e le spalle, ma più andavo avanti e più sentivo che si era preso qualcosa.
<<Marcus, dopo proviamo la febbre va bene? È solo per essere sicuri...>> gli dissi, anche perchè ero certo che mi stesse nascondendo qualcosa.
<< no! Non ho niente Sirio, falla finita. Sono solo stanco...>> mi rispose innervosito e teso, ma quegli occhi lucidi e quel pallore dicevano il contrario. Decisi di lasciar perdere per ora, domani mi sarei consigliato con Agnese e avrei controllato come stava prima di fare una scenata.

Mentre lui si vestiva, io tornai sul divano da Law, che ronfava beato, aspettando la peste per un pò di crecchi. Con la delicatezza di un rinoceronte che fa danza classica, Marcus mi saltò in braccio, sfondandomi un pò.
Mentre anche lui piano piano si addormentava con i miei crecchi, lo sentivo caldo e il suo respiro farsi un pochino più rumoroso. Si era ammalato....ne ero certo!

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Where stories live. Discover now