.Flashback 1.

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32 anni fa....
*Collegio Madame Flabert, Svizzera*

Corsi più velocemente che potevo, lungo i corridoi infiniti che dalla sala comune portavano alle camere. Ero nei guai, in guai enormi! Avevo solo spinto un mio compagno... mi aveva detto che a Natale, nessuno sarebbe venuto a prendermi, perché nessuno mi voleva.
Non era vero! Quest'anno i miei nonni mi verranno a prendere, ne sono certo! Non sarà come gli scorsi 7 anni, gli ho mandato tante lettere e tanti disegni quest'anno, sono certo che non pensano più che sono cattivo, e mi porteranno via da questo posto.

Già sentivo alle mie spalle il ticchettio dei tacchetti di suor Lucrezia, sulle assi di legno del pavimento, che a passo svelto ma composto, mi inseguiva, pronta a castigarmi.
Che senso ha picchiare un bambino per insegnarli che non si deve picchiare un altro bambino?
Me l'hanno detto che penso troppo e mi faccio troppe domande per avere 8 anni, così non persi altro tempi ed entrai nella mia sezione di camere: era una grossa sala, con le pareti grigie e 6 lettini in metallo, 3 per lato, con in fondo appoggiate delle grosse cassapanche di legno, che fungevano da armadio. Mi nascosi dentro la cassapanca di Federico.
Lui se ne era andato una settimana fa, forse la sua famiglia lo rivoleva... ci aveva detto che sarebbe andato in un posto chiamato "orfanotrofio", ma non sapevo dove si trovasse. Forse la sua famiglia era in vacanza lì, e lo stavano aspettando. Lo spero per lui, sua mamma stava tanto male quando lo hanno mandato qui...

Mi tappai la bocca con le mie piccole manine, cercando di non fare rumore, anche se respiravo affannosamente. Sentii la porta spalancarsi, e suor Lucrezia entrare a passo svelto:<< Sirio! Ti conviene saltare fuori, se non vuoi il doppio delle bacchettate! Sai benissimo che quello che hai fatto è sbagliato, e per ogni cosa sbagliata ci sono delle conseguenze...>> urlò, con la sua voce stridula da strega.
Mi raggomitolai nell'angolo della cassa, premuto contro il legno.
Non volevo essere punito, non lo sapevo che era sbagliato...

Perchè non puniscono anche Leonardo? Lui mi ha detto una cosa cattiva, e io sono stato punito per aver detto delle cose cattive. Non è giusto.
Il sangue mi si gelò nelle vene quando sentii che suor Lucrezia stava aprendo tutte le casse, cercando di stanarmi! Mi strinsi ancora di più a me stesso, pregando che non mi trovasse. Le suore ci dicevano sempre che Dio c'era ed è ovunque, e che dovevamo pregare e lui ci avrebbe ascoltato. Io ho pregato tanto, ma lui non mi ha mai sentito. Spero che almeno questa volta mi ascolti...

Quando la mia panca si aprì, e una mano ossuta mi afferrò e mi tirò fuori per i capelli, mi sentii doppiamente preso in giro.
<<tu! Piccola peste che non sei altro! Il demonio ti ha mandato qui, lo dico io! Non è possibile che tu sia solo capace a fare disastri!>> mi sgridò la suora, mentre strattonava i miei capelli biondi con forza, a ritmo delle sue parole.
Cercai di non strillare nè farmi sentire piangere, avrei solo peggiorato la mia situazione: se mi avessero sentito frigniare, mi avrebbero picchiato più forte perchè: "ci sono altre cose per cui piangere, più importanti, come la Vergine Maria pianse davandi al corpo di Gesù morto sulla croce" dicevano le suore.

<<M-mi scusi Suor Lucrezia, ma Leonardo mi ha detto una cosa cattiva! >> cercai invano di difendermi. La suora lasciò andare la presa dai miei capelli, solo per potermi dare uno schiaffo sul viso:<< lui non ti ha detto nulla! Sei un bugiardo! Leonardo ci ha raccontato tutto, ha detto che tu l'hai spinto. Basta! Ora andiamo dalla Madre Superiora, vediamo se lei ti saprà insegnare come ci si comporta...>> disse, prima di prendermi malamente per il braccio, e strattonarmi fuori dalle camere.

<< n-non è vero! L-lui mi h-ha detto che...>> mi sentii tirato su da terra, e un secondo schiaffo colpirmi la guancia.
<<smettila di dire le bugie, sei tentato dal Diavolo, lo dico io! Chissà cos'altro hai fatto di nascosto. Ci penserà la Madre Superiora a farti tornare sulla via del signore>>
Non resistetti, e scoppiai a piangere, singhiozzando silenziosamente.
Non è giusto! Io non sono stato tentato dal diavolo, lo saprei se avessi parlato con un tizio rosso con le corna, anche se fosse stato in un sogno.

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora