.Capitolo 38.

1.1K 68 15
                                    

Arrivai a scuola con 4 ore scarse di sonno e ben 2 caffè già in circolo, ringraziando solo che nel pomeriggio non ci sarei rimasto per il rientro pomeridiano, ma da come mi pizzicava la barba e mi prudevano le mani quella mattina, sapevo che avrei passato il pomeriggio a fare il papà. Da quello che sapevo, Lawrence aveva di proposito seminato zizzania tra me e Marcus, spaventandolo a morte e cercando di allontanarlo da me, ma non credo che il moretto fosse completamente innocente, e che in qualche modo, quella del biondo fosse la ripicca di una ripicca, anche se non sapevo per cosa.

Assonnato, portai il caffè ad Agnese, come tutte le mattina, onorando la promessa che non l'avrei disturbata, anche se le cose erano un pochino cambiate tra me e lei. <<Dio mio, Sirio! Non hai una bella cera.... ma stai bene?>> mi guardò preoccupata, con quello sguardo e quella voce che solo una mamma possono avere. Trenta secondi dopo, mi aveva già messo la mano in fronte per sentire se stavo male.
Io le sorrisi, accarezzandole il braccio:<< sto bene, sto bene, rilassati. Hai dimenticato di avvisarmi che mi avrebbero fatto penare anche DOPO mezzanotte...>> dissi scherzoso, mettendo tra le righe che era stato per colpa dei ragazzi. Agnese ridacchio, lasciandomi un pò in pace:<< in realtà, non c'è un orario preciso, ti faranno SEMPRE dannare! Quindi preparati... com'è andata allora?>> mi domandò, mentre io accennavo una risata.

<<molto bene direi, ovviamente le hanno "prese" tutti e due, ed è successo un pò un casino. Hanno litigato e ho scoperto che se ne stanno cambinando di tutti i colori, facendosi ogni tipo di offesa e scherzo, giocando anche sporco, e soprattutto buttandomi in mezzo. Però ho fatto l'upgrade da amico a mentore, è già qualcosa.>> mi misi a raccontarle com'era andata, un pò meglio nei dettagli.
Mi seppe consigliare come comportarmi al meglio nei momenti di capricci, anche se a parer suo, avevo fatto un ottimo lavoro, ma, cosa più importante, come gestire un'attacco di panico o d'ansia, o quando stavano male e avevano bisogno di sentirmi presente.
Le raccontai anche cosa stava succedendo, delle giocate sporche e del litigio, e cosa sospettassi ci fosse sotto, e lei seppe darmi molte idee su come gestire la cosa e, diciamo, tenerli a bada e farli ragionare e parlare civilmente, con l'obbiettivo di risolvere.

Mentre parlavamo, a voce bassa e molto vicini per tenerci la nostra conversazione per noi, vidi dei nostri colleghi guardarci male e mettersi a bisbigliare.
Agnese mi strinse subito la mano, richiamando la mia attenzione:<< non reagire! Fai finta di niente e lasciali perdere... più gli dai credito più loro hanno voglia e modo di mettere in giro voci sul tuo conto.>> mi disse, avvisandomi. Mi sorpresi che lei si interessasse così di me, già prima con tutto l'aiuto che mi stava dando mi aveva stupito, ma adesso, ero senza parole.
<<perchè? Ci guadagnano qualcosa a diffondere il gossip? Non mi sembra che stiamo facendo chissà cosa, insomma, spettegolano anche loro tutto il tempo!>> cercai di capire meglio perchè fossero tutti così presi e curiosi che noi stessimo parlando. Inutile dire che tra queste persone c'era anche il preside Luciano che mi guardava con uno sguardo strano, come se mi stesse sfidando? Cos?

Agnese richiamò la mia attenzione e  ridacchiò:<<è perchè io non parlo mai con nessuno! Mi affido al mio alone da veterana e saggia vecchia per starmene da sola, ma in realtà non ho nessun legame di amicizia con nessuno! Eccetto...vabbe.... Mi stanno tutti sulle scatole....>> mi svelò, sogghignando e facendo aumentare qui bisbigli, che palesemente vedevano la nostra complicità.
Le sorrisi:<< e io? Sono l'eccezione che conferma la regola?>> le domandai, anche curioso di sapere cosa pensasse di me. Lei li accarezzò il braccio, con fare dolce:<< diciamo che se tu hai fatto l'upgrade a mentore con i tuoi ragazzi, con me sei passato da collega a conoscente.>> mi disse, alzandosi teatralmente al suono della campanella. Mi alzai anche io:<< a quando quello di amico?>> le chiesi, senza nessun secondo fine.
Agnese mi diede un colpo di registro sul sedere appena di piegai a prendere la borsa, con fare materno e giocoso:<< quello te lo devi guadagnare!>> mi disse, solare e positiva come sempre.

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora