.Capitolo 31.

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Parlammo a lungo, e Agnese mi spiegò varie cose, sia dal punto di vista psicologico che comportamentale del rapporto genitore-figlio, cose che pure io avevo dato per scontato a lungo. Si poteva sentire dalla sicurezza delle sue parole e dalla padronanza che aveva degli argomenti, che lei la sapeva lunga su come farsi rispettare ma anche educare e crescere dei bambini.
<< non ti devi spaventare quando vanno sulla difensiva, anzi, loro lo fanno perchè sono intimoriti. Da quello che mi hai raccontato non hanno mai avuto un rapporto sano con gli adulti che dovevano essere per loro punti di riferimento, e quindi cercano di usare un "vocione da grande" per sfidarti e tenerti alla larga, perchè non conoscono la differenza tra abuso e educazione. Ecco, tu devi, prima di tutto contrattaccare, semplicemente restando calmo, mantenere la voce bassa e fargli capire che il loro "vocione", non è nient'altro che un capriccio. Più li tratti e li fai sentire bambini, più smonti il loro cercare di fare i grandi. Capisci cosa intendo?>> mi chiese, cercando di risolvere tutti i problemi che bloccavano la mia strada ma anche cercare di aiutarmi a trovare i meccanismi più efficaci per badare a loro.

<< vuoi dirmi che tutta questo starmi lontano se li sgrido o li rimprovero, questo mandarmi costantemente a quel paese o cercare di farmi arrabbiare è semplicemente un enorme capriccio?>> le domandai. Lo avevo già intuito, ma il terrore che una mia presa di posizione a riguardo potesse farli scappare mi aveva sempre frenato.
<<certo! Sono grandi e non vogliono sentirsi schiacciati da qualsivoglia figura autorevole, è normale, ora che possono difendersi, lo fanno. Tu lo devi trattare come tale, e cercare di fargli capire che non li vuoi calpestare, ma guidare.>> mi disse, come se fosse la cosa più facile del mondo.

La guardai di sottecchi, alzando le spalle come per dire un "grazie al cazzo" molto velato.<< il problema è il come.... come glielo faccio capire?>> le chiesi, mentre la osservavo mangiare tranquillamente. Io avevo ordinato qualcosa, ma avevo lo stomaco chiuso dall'ansia e dalla rabbia.
Agnese si pulì la bocca con il tovagliolo, prima di continuare a spiegarmi:<< prima di tutto, non gliela devi dare vinta. Non farli andare avanti per la loro strada, è il primo passo per importi come figura genitoriale. Poi devi smontarli, sicuramente quando capiranno che non possono fare di testa loro, ti salteranno agli occhi. E tu sai cosa devi fare?>> mi chiese.

Mi schiarii la voce, colto di sorpresa come un alunno che non stava seguendo e gli viene fatta una domanda sulla lezione:<<non gliela devo dare vinta, e quindi....alzo la voce?>> domandai, insicuro.
Lei scosse la testa, facendomi sentire un coglione:<< no.... non è una gara a chi urla più forte o a chi è più cattivo. Loro sono bambini, anche se hanno 17 anni, si stanno comportando come bambini. E tu, allora, li devi trattare come tale. È il comportamento più disarmante che puoi assumere, voce bassa, dolce e un rimprovero, come se stessi parlando con un bambino: "hai finito di fare i capricci?", "vogliamo andare all'angolino per darci una calmata?", "ti devo per caso arrossare il culetto?", "raffreddiamo la testa o devo metterti sulle mie ginocchia per scaldare altro?".... una di queste frasi, e li vedi diventare rossi di vergogna, ma più calmi e ragionevoli.>> mi svelò.

Quando mi disse quelle cose, mi colpì come un fulmine un dejavu: io mi ero già comportato in maniera simile, con Marcus, ed aveva funzionato egregiamente, il pomeriggio che aveva deciso di farmi guerra. <<in effetti, ho fatto qualcosa di simile, ed era stato molto efficace, prima che inizziassero a scappare da me a ogni rimprovero....>> dissi, cercando di mettere insieme i pezzi.
Agnese mi guardò, e mi fece una domanda molto seria:<< ma tu, li hai mai puniti? Hai mai portato a compimento anche una sola di queste minacce?>>.
Spalancai gli occhi, stupito:<< certo che no! Cioè mi sono partite quattro sculacciate di numero, una sera dove Marcus stava dando di matto, ma nulla di più! Non ho nessun diritto, senza citare il fatto che con tutto quello che hanno passato, chissà come la prenderebbero...>>

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Where stories live. Discover now