.Capitolo 46.

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Sentivo il respiro irregolare di Lawrence sulla spalla e la sua mano stretta alla mia felpa. Era esausto, aveva gli occhi chiusi ma non stava dormendo, solo riposando.
Era disteso sul mio petto, ed era abbastanza tranquillo, anche se il neurone senziente non mi aveva dato pace dalla fine della punizione fino ad ora.
Decisi di fare io il primo passo, prima che mi esplodesse la testa:<< hey piccolo... come stai?>> gli chiedi, cercando di non suonare disperato ma leggermente preoccupato.
Il ragazzo si strusciò sulla mia felpa, aprendo gli occhi; l'ho gia detto che ho un debole per quegli occhioni?
Non so quali tra quelli azzurri di Lawrence o quelli argento di Marcus mi faccia più impazzire, ma ogni volta che mi guardano, così spaesati e indifesi, il mio cuore perde un battito.

Gli baciai la fronte, in un piccolo gesto di affetto, anche perchè, ripeto, stavo impazzendo. "I film mentali di Sirio", prossimamente al festival di Cannes!
Un pò mi rilassai quando spinse la testa contro le mie labbra, sorridendo, prendendosi tutto l'amore che trasmetteva il mio bacio paterno.
Rimise la testa sul mio petto, sul cuore, a quanto mi ha detto Agnese, il fatto che prediligano la zona sinistra del torace è un buon segno, ma io non ci avevo capito un fico!
<<sì.... brucia un pò, ma sto bene...>> mi disse, un pò pensieroso.

Gli accarezzai il viso, godendomi come cercava la mia mano in quei momenti:<< ti vedo un pò sulle tue... sicuro che stai bene?>> insistetti.
Lawrence sospirò, e cercò di mettere i pensieri apposto:<< scusami è che sono...confuso. Non è per qualcosa che hai fatto te, anzi sinceramente pensavo che sarebbe stato peggio, e da certi punti di vista lo è stato, ma da altri no. Insomma ho un pò di casino per la testa, nulla di che...>> mi disse, nascondendosi furbescamente per evitare la conversazione.
Lo presi sotto le ascelle e lo sistemai come voleva lui, disteso sul mio petto con la testa incassata nell'incavo del mio collo.
<< ne vuoi parlare? Insomma, io vorrei sapere come stai e se ho fatto qualcosa che ti ha fatto stare male, ovviamente! Alla base di questa punizione c'è l'insegnarti qualcosa, non del dolore gratuito...>> gli dissi, cercando di incoraggiarlo.

Nel mentre, il neurone senziente stava dando fuoco alle mie sinapsi...
Il ragazzino prese un respiro profondo:<< sto uno schifo... cioè non per quello che mi hai fatto te, assolutamente no, anzi è stato molto meno traumatico delle punizioni che ho subito dai miei genitori, e decisamente meglio della cascata di colpi a cazzo di Marcus. Certo, hai la mano pesantissima, e dal dolore che sento, forse riuscirò a sedermi per bene tra una settimana. È solo che... sto male... sento lo stomaco pieno di farfalle, e non in senso buono, e ho come un nodo nel petto. Mi viene da piangere e da vomitare allo stesso tempo. E più tu mi coccoli e abbracci e dici che va tutto bene e peggio sto....>> mi rivelò.

Internamente tirai un enorme sorpiro di sollievo, e aiutai Lawrence a capire:<< si chiamano sensi di colpa ragazzino, e sono una cosa buona! Stai male perchè hai capito il peso delle tue azioni e di aver fatto una stupidaggine...>> gli rivelai.
Il piccolo sospirò, e mi strinse più forte, sempre preso dalle sue solite paure, che ormai conoscevo fin troppo bene.
Lo abbracciai, sussurrandogli frasi rassicuranti e dolci, in quell'intimità che si era ormai creata tra di noi:<< Law, va tutto bene! Lo so che stai male e so che hai paura che io me ne vada, cosa impossibile e dovresti saperlo. Ma so anche che un pò temi che questa brutta punizione non sia del tutto finita vero?>> gli domandai.
Sentii il ragazzino tremarmi in braccio:<< un pochino.... non era raro che mio padre o mio fratello spuntassero dal nulla per ricominciare a punirmi, e come ti ho detto, Marcus quando me le dava, faceva un pò un minestrone di colpe e quindi quando finiva per una cosa, gliene passava per la testa un'altra e ricominciava... io.... insomma ho paura di aver fatto altro che è sbagliato e tu...>> mi disse, sull'orlo di un attacco di panico.

<<shhh, piccolo calmati! Non farei mai una cosa del genere! La prima volta che sbagli se ne parla, ti prendi una sgridata e impari a capire quale azione è sbagliata.... e mi sa che anche alla seconda, ti striglio e basta e se proprio è grave, due sculaccioni di numero li prendi. Ma non ti verrei mai a punire a casaccio e severamente per qualcosa che non sapevi essere sbagliata! Vedilo come una scala, ogni volta che sbagli la stessa cosa, la punizione diventa un pochino più severa... te l'ho detto anche mentre le prendevi, al prossimo parziale per il quale non studi, ti prendi la stessa sculacciata di oggi solo a sederino nudo. Non mi sembra di aver detto che ti frusto a sangue su!>> dissi cercando di calmarlo.

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Onde histórias criam vida. Descubra agora