34. Tutto questo sei tu

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<<Mi fai entrare oppure mi odi anche tu?>> Mi domanda giocherellando nervosamente con le dita delle mani.

<<Dovrei?>> le concedo il beneficio del dubbio. D'altronde pagherei affinché qualcuno lo concedesse a me.

<<Non lo so, sono un poco di parte. Potrei dirti di no, lei invece direbbe sicuramente di sì.
E sappiamo entrambi a chi daresti retta>> scherza lei mettendo su un sorrisino malizioso ma che, mi rendo conto, cela tanto disagio e grande senso di inadeguatezza.

<<Tranquilla>> provo ad andarle incontro <<Per il momento sono io il bersaglio supremo dell'odio Vanessiano>> le rivelo e lei non sembra stupita come pensavo.
<<Non sei sorpresa?>> Le chiedo curioso.

<<Nahh>> mi risponde lei scuotendo la testa <<Questo spiegherebbe un po' di cose>>.

<<Ad esempio?>>

Bianca non risponde subito. Si tira indietro delle ciocche di capelli che le ricadono sul volto un attimo dopo e mi fissa qualche secondo in volto, poi parla. <<Ad esempio come mai la mia ami... Vanessa é al bar con il vostro collega con la faccia da fungo>>
Non specifica il nome, né qualche caratteristica particolare, né io ero a conoscenza di quel nomignolo, eppure so benissimo di chi si tratti.
Roberto.
Non mi é mai piaciuto, fin dal primo giorno le stava attaccato come un'ostrica allo scoglio.

Non sono il genere di ragazzo geloso. Se vogliamo dirla tutta, in questo momento non sono neanche il suo ragazzo.
In verità, da quando ci conosciamo, sono sempre stato felice se qualcuno facesse un complimento a Vanessa, ovviamente nei limiti della civiltà: né fischi, né allusioni, né tantomeno supposizioni non richieste.

Vanessa ha sofferto tanto per il suo corpo e per il suo aspetto. Me ne ha parlato solo qualche mese fa, quando tenerselo dentro non era più possibile, eppure, in fondo, penso di averlo sempre saputo.
Il suo continuo aggiustare e curare nei dettagli ogni minima cosa, il modo in cui i primi tempi si copriva il sorriso quando rideva, oppure la pancia quando indossava qualcosa che la lasciasse scoperta.
Tutti segni di insicurezza.

Crescendo e maturando ha smesso di fare tutte queste cose, ma spesso lo noto che ha la costante paura di fare una brutta impressione.
Eppure lei é così bella, é così bella e neanche se ne accorge.
I suoi occhi così lucenti, il suo sorriso perfetto e le sue labbra così carnose e dolci le conferiscono le sembianze di un angelo.
Un angelo che mi ha in pugno, adesso e probabilmente per sempre.
Quando mi guarda e mi sorride io, mi sento in pace con il mondo, mi sento completo.

Lui, invece, non mi piace per niente. Come le sta sempre vicino, la sua insistenza, i suoi continui favori non richiesti. L'immagine di loro che si scambiano occhiate eloquenti e fanno robe da fidanzati... Ehw no.
Non ci voglio neanche pensare a loro due insieme.
E poi Vanessa non lo farebbe mai.
Ne sono sicuro.
Sicurissimo.
<<Avanti, entra... penso che entrambi abbiamo bisogno di parlare>> apro il cancello e lo tiro nella mia direzione per permetterle di passare

<<Grazie, pensavo di fare la muffa qua fuori>> risponde indisponente e quasi quasi cambio idea.
Vedi tu questa.

***

<<Ecco a te>> le allungo una birra e mi siedo sulla sedia della veranda.

<<Grazie>> faccio un piccolo sorriso e bevo un sorso della mia.

<<Allora, sentiamo... cosa hai combinato?>> Mi domanda e non so da dove partire.

<<Perché devo iniziare io?>> mi lamento.

(Re)TurningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora