46. It Is Him I Love

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Holy Father, we need to talk
I have a secret that I can't keep
I'm not the boy that you thought you wanted
Please don't get angry, have faith in me

Say I shouldn't be here but I can't give up his touch
It is him I love, it is him
Don't you try and tell me that God doesn't care for us
It is him I love, it is him I love

I walk the streets of Mississippi
I hold my lover by the hand
I feel you staring when he is with me
How can I make you understand?

Say I shouldn't be here but I can't give up his touch
It is him I love, it is him
Don't you try and tell me that God doesn't care for us
It is him I love, it is him I love

Oh, oh
Oh, I love
Oh, oh
No, no, I love
Oh, oh
I love
Oh, oh
Oh, oh

Him I love
Oh, oh
Him I love
Oh, oh
Him I love
Oh, oh
Him I love

Holy Father, judge my sins
I'm not afraid of what they will bring
I'm not the boy that you thought you wanted
I love him

- Sam Smith, Him

Seppur fossero solamente due rampe, le scale del condomino che portavano all'appartamento dei ragazzi sembravano non finire mai. Da quando erano diventate così faticose? Taehyung aveva il fiatone, la sua testa di lì a qualche minuto sarebbe sicuramente scoppiata e il suo cuore...beh, il suo cuore si sarebbe presto spezzato per l'ennesima volta nell'esatto momento in cui la donna che oramai non considerava più sua madre avrebbe varcato la porta di casa. Poco più di un'ora e tutto il suo tormento, la sua agonia e i suoi ricordi di quella sera si sarebbero rifatti vivi in lui. Tutto stava andando letteralmente a puttane. La mostra d'arte a cui avrebbe dovuto assistere era oramai iniziata da venti minuti e non l'avrebbero ripetuta più quell'anno. Erano mesi che aspettava di visitarla ma il destino, seppur fosse quasi sempre stato generoso con lui, quel giorno gli aveva giocato un brutto scherzo. Per non parlare di Jimin che di lì a nemmeno un'ora avrebbe dovuto partecipare ad una riunione importante con alcuni pezzi grossi. Perché doveva sempre andare tutto male quando sembrava essere tutto perfetto? Taehyung trovò in fretta la risposta a questa domanda: perché era tutto fin troppo perfetto e quella perfezione non poteva essere reale. Aveva ragione.

Quando Jimin sentì una chiave essere inserita nella serratura della porta si precipitò subito verso il salotto. Taehyung entrò velocemente e sbatté forte la porta, appoggiandocisi contro con la schiena e il capo, serrando velocemente gli occhi. Si accorse di Jimin solo quando sentí la solita dolcezza nel suo tocco accarezzargli delicatamente la guancia sinistra. Per quanto avesse voluto baciarlo, Jimin non ci provò per paura di farlo stare peggio e di aggravare la situazione. Il suo viso bellissimo era furioso e teso, le sue mandibole erano serrate e tirate e i suoi occhi color nocciola non erano vispi come lo erano solitamente. Erano spenti, doloranti, non avevano quella luce che li illuminava sempre e che riusciva ogni volta a far sentire Jimin al sicuro. Taehyung stava soffrendo. L'unica volta che Jimin lo aveva visto conciato in quello stato era stato al funerale di sua nonna, quando si era inginocchiato davanti alla sua bara in un bagno di lacrime che gli era sembrato non finire mai. 

Taehyung spinse leggermente la sua guancia contro il palmo della mano calda di Jimin, bisognoso di più calore e di conforto. Sentiva che quella volta non sarebbe riuscito a contenersi e a rimanere calmo. Sua madre lo stava raggiungendo per un motivo preciso e l'ansia lo stava piano a piano divorando. Perché non lo lasciava stare? Perché non si decideva a smettere una volta per tutte di tormentarlo in quel modo? Taehyung aveva solamente voglia di vivere la sua vita felice senza ostacoli e senza nessuno che gli dicesse che cosa fare o con chi stare, senza un codice da seguire per capire chi poter amare e chi no. Chiedeva troppo, vero?

Blue&Grey| vminTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon