17. Sunkissed

279 21 94
                                    


17 - pink sweat$

Jimin, ancora incantato e confuso dallo sguardo penetrante e serio del suo migliore amico, rimase a bocca aperta non appena vide Jungkook e Min-soo osservarli in piedi vicino al loro tavolo. 

"Che bello vedervi qui, hyungs.", sorrise Jungkook, mano nella mano con la piccola ragazza corvina. 

Subito Taehyung cercò lo sguardo di Jimin e, meravigliato, scoprì stesse sorridendo spontaneamente. Uno di quei suoi sorrisi sinceri e non costruiti, radiosi e gentili che avrebbero illuminato e migliorato la giornata a chiunque li avesse visti. Forse Jimin aveva cambiato idea su Min-soo, forse non l'amava più. Il moro avrebbe così tanto voluto saperlo subito, non riusciva più ad aspettare. Doveva sapere. Doveva sapere se anche il suo amico si trovasse nella sua stessa situazione. Doveva dirglielo e basta

"Possiamo sederci?" 

Il biondino rimase bloccato per qualche secondo poi, rivolgendo ai due un piccolo sorriso, si spostò leggermente da un lato del divanetto per fare spazio. Jungkook si sedette a fianco a Taehyung, mentre Min-soo si posizionò accanto all'ex-fidanzato. La corvina gli rivolse un dolcissimo sorriso e Jimin ricordò subito tutti quei bellissimi momenti passati insieme a lei. Furono gli anni più belli della sua vita, lo avrebbe sempre ammesso a chiunque. 

"Ciao.", mormorò la piccola e minuta ragazza, portandosi una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio, "Mi fa piacere incontrarti di nuovo, Jimin." 

Jimin le sorrise lievemente. Vederla lì rendeva felice anche lui, ma il suo cuore aveva smesso di battere per lei. Il biondino oramai aveva una sola persona nei suoi pensieri ed era certo non se ne sarebbe andata facilmente. D'altronde, dopo tutti quegli anni, dimenticarla sarebbe stato impossibile. Taehyung faceva parte della sua vita e desiderava rimanesse tale per tutti gli anni che mancavano ad entrambi. Prima che la coppia di fidanzati arrivasse, Jimin ebbe la sensazione che Taehyung volesse parlargli di qualcosa di davvero importante. Che fosse successo qualcosa al lavoro? Che non si sentisse ancora bene? Il maggiore continuò a torturarsi le mani a causa dell'ansia, ma anche dalla curiosità.

Jungkook e Min-soo ordinarono due milk-shakes e se li gustarono seduti allo stesso tavolino dei ragazzi, contenti di averli incontrati. Taehyung cercava continuamente Jimin con gli occhi e più volte gli chiese scusa con un semplice sguardo. Volevano bene a Kookie e alla corvina, ma quello era il loro giorno. Non passavano così tanto tempo assieme da quasi due settimane, avevano bisogno di rimanere un po' da soli. In più dovevano parlare di tutto quello che stava succedendo, non potevano di certo continuare in quel modo all'infinito. Entrambi desideravano avere delle certezze, sentivano la necessità di discuterne e di trovare una soluzione. 

***

I quattro rimasero al locale a parlare poi, per sfruttare la bella giornata, si incamminarono insieme verso uno dei parchi più belli di Seoul. Era abbastanza vicino al barettino, infatti Jimin e Jungkook lasciarono le loro macchine al parcheggio. Il sole scaldava abbastanza e gli abitanti della città sembravano apprezzarlo notevolmente. Dopo quasi un quarto d'ora di camminata il gruppo di amici arrivò a destinazione e decise di sedersi sull'erba verde e curata. Jungkook offrì la sua felpa alla sua ragazza per non farle sporcare i jeans chiari, facendole subito dopo adagiare il capo sulle sue gambe. Anche Jimin e Taehyung si sedettero vicini, forse anche fin troppo date le loro mani quasi intrecciate l'una con l'altra. Era inutile, entrambi necessitavano sempre di più il contatto fisico. Quel giorno tutti i loro programmi erano andati a monte ma, alla fine, lo avevano trascorso con gioia e felicità.

Non appena vide il maggiore chiudere gli occhi, Taehyung rimase a fissarlo senza ritegno. La luce del sole illuminava il suo viso e baciava quella pelle chiara e delicata che amava sfiorare sempre con le proprie dita. Jimin non aveva imperfezioni: i suoi lineamenti dolci, morbidi e fini erano tuttora un po' bambineschi, le sue guance un pochino pronunciate come lo erano in passato, la forma appuntita del suo volto e i suoi zigomi alti. E poi c'erano le labbra. Benedette quelle labbra che avrebbe baciato ad ogni ora del giorno, se solo gli fosse stato possibile. Aveva sempre guardato di nascosto la sua bocca, simile ad un bocciolo di rosa e, proprio quando ne ebbe la possibilità di sfiorarla con la propria a Verona, l'osservarla in continuazione non gli creava più poi così tanti problemi. Magari sarebbe sembrato strano a chiunque li avesse intravisti da lontano o osservati da vicino, ma a Taehyung sembrava del tutto normale desiderare qualunque cosa di quel ragazzo come se fosse stato l'unico rimasto sulla terra. 

Blue&Grey| vminWhere stories live. Discover now