24. Maybe I love him

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I need you - BTS


"Jimin-ah, non ce la faccio più."

Jimin smise di ballare e spense velocemente lo stereo, sedendosi poi su una panca di legno. Era stremato, si allenava da tutto il pomeriggio e non vedeva l'ora di poter ritornare a casa. Si trovava alla scuola di ballo insieme a Taemin, dato che entrambi dovevano imparare una coreografia che avrebbero dovuto poi insegnare al gruppo di ragazzi che seguivano. Anche Taemin aveva ottenuto un posto come insegnante, alcuni di loro erano stati trasferiti in un'altra scuola e c'era stato subito bisogno di sostituirli.

"Non sento più le gambe."

Jimin sorrise lievemente quando vide il suo hyung sdraiato sul pavimento freddo della sala da ballo. Era arrivato il momento di fermarsi o davvero si sarebbero fatti male. Avrebbero continuato il giorno successivo, i loro corpi chiedevano pietà.

"Amo ballare ma è davvero pesante farlo così."

"A chi lo dici.", gli rispose Jimin, bevendo un lungo sorso d'acqua dalla borraccia che si era portato nello zaino.

Taemin, quando si riprese, si alzò dal pavimento e si mise seduto di fianco al suo amico, guardandolo con la coda dell'occhio. Erano passate quasi due settimane dall'ultima volta che era stato a casa di Jimin e sapeva che era successo qualcosa. Il biondino in quei giorni era parecchio strano, la maggior parte delle volte rispondeva a monosillabi se qualcuno gli domandava qualcosa e non scherzava più com'era solito fare. Taemin non sapeva nulla, Jimin non gli aveva detto niente e non sapeva come avviare il discorso. Erano amici, sì, ma non voleva comunque sembrare un impiccione e farsi quindi gli affari suoi.

"Jimin-ah?"

Il minore si voltò verso di lui. "Dimmi, hyung."

"Lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa ti succeda, vero?", gli domandò il castano, "Siamo amici, non ti giudicherei mai."

Certo che lo sapeva. Taemin era una delle poche persone di cui Jimin si fidava ciecamente e sapeva di potergli raccontare tutto, lui non lo avrebbe mai spifferato in giro. Ma, ad essere sinceri, nemmeno lui stesso aveva capito cosa fosse realmente successo.

"Mi ero illuso di essere qualcosa di importante per te, Jimin. Ora però ho capito di non aver perso proprio niente."

Le parole di Taehyung lo avevano ferito. Il minore lo aveva lasciato lì sulle scale ed era scappato nella sua camera da letto, sbattendo la porta. Jimin era rimasto fermo nel corridoio con gli occhi che pizzicavano e il cuore spezzato. Come aveva potuto dirgli una cosa del genere? Jimin non aveva fatto nulla di male e Taehyung non aveva nessun diritto di arrabbiarsi così tanto per una cosa non esisteva e che si era inventato da solo. Non poteva trattarlo così, non dopo quello che era successo la notte di San Valentino. Non che avessero fatto chi sa che cosa, ma per Jimin aveva significato tanto. Era pronto ad affidarsi completamente a Taehyung, era pronto a dichiararsi e a confidargli tutte quelle cose che, in quei mesi, non era riuscito a dirgli. Era pronto a confessargli di amarlo.

Ma Taehyung aveva rovinato tutto. Gli aveva spezzato il cuore, lo aveva abbandonato, gli aveva dato false speranze. Gli aveva fatto credere che lo amasse anche lui. O che, almeno, provasse qualcosa.

Con tutti questi pensieri per la testa, non riuscì a formulare una frase di senso compiuto per poter rispondere alla domanda di Taemin. Cominciò a mordicchiarsi il labbro inferiore, un po' agitato.

"Lo so, hyung.", allora gli rispose, "E ti ringrazio tanto per questo. Sei l'unico oltre a Namjoon, Seokjin e Hoseok che in questi giorni mi chiede come sto."

Ed era vero, loro erano stati gli unici. Yoongi lo salutava di sfuggita ogni volta che si incontravano o che si ritrovavano a mangiare assieme, erano poche le volte che parlavano normalmente. Già il maggiore faticava parlare, ma vederlo proprio convinto a volerlo evitare gli faceva male. Jungkook invece stava passando un brutto periodo con Min-soo e, come Yoongi, anche lui in certe occasioni non lo degnava nemmeno di uno sguardo. Un giorno lo aveva sentito parlare con Hoseok e aveva scoperto che Min-soo aveva intenzione di riprendere i rapporti con lui. Jungkook non era sembrato per niente turbato o arrabbiato, ma la frase che aveva pronunciato dopo lo aveva fatto sentire male.

Blue&Grey| vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora